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Quella voglia di barriere che rischia di travolgere il sogno europeo

Un popolo di anziani, rinchiusi nelle loro case e nei loro confini, terrorizzati da tutto ciò che c’è fuori, vita compresa. E’ un quadro desolante quello che traccia oggi Ilvo Diamanti su Repubblica. Oggi, lo si ricordi, Festa dell’Europa, anniversario della dichiarazione dell’allora ministro degli esteri francese Robert Schuman che proponeva la nascita della Comunità europea del carbone e dell’acciaio. La Ceca fu il primo nucleo dell’Europa unita, di cui Schuman è considerato uno dei padri. A distanza di 66 anni (era il 9 maggio del 1955), il sondaggio Demos condotto il mese scorso fotografa impietosamente il nostro Paese. Quello che una volta era il popolo più convintamente europeista, si è lasciato prendere, complice anche la crisi economica, dalla voglia di rinchiudersi nei nostri spazi. Gli italiani sono i più vecchi nel Continente. Tranne i giovani che guardano ancora all’Europa con speranza, sono sempre più impauriti di possibili orde migratorie e sempre più sfiduciati nei confronti delle istituzioni, incapaci di porre barriere al fenomeno. Gli italiani fanno sempre meno figli: dice Diamanti che anche gli …

Londra con il sindaco Khan torna ad essere la città delle opportunità

Ma la notizia è che a Londra ha vinto un sindaco musulmano o un sindaco del Labour party? Visto il tracollo del partito di Corbyn in certe aree del Paese non punterei solo sul primo fatto. Comunque, gran bella notizia il risultato dell’avvocato Sadiq Khan a Londra, figlio di immigrati di prima generazione, che è riuscito a strappare Londra ai conservatori dopo ben otto anni di guida tory. Ha detto: “La speranza ha vinto sulla paura”. E in un’Europa dove sembrano imperare nazionalismi, sentimenti razzisti e, soprattutto, grande paura, non è un obiettivo di poco conto. Il risultato delle elezioni inglesi ci interroga, e ci sorprende, per tanti motivi. Il primo è il crollo – in Scozia, ma non solo – del partito di Corbyn. Anche alcuni osservatori avevano previsto che il nuovo corso del leader laburista avrebbe potuto determinare un restringimento dei consensi date le sue posizioni più radicali (e non populistiche). In Scozia, una tradizionale roccaforte, il Labour party è arrivato terzo dopo indipendentisti e addirittura conservatori: impensabile fino a pochi anni fa. …

La libertà di stampa, attuazione ancora in progress

In tutto il mondo si è celebrata martedì la Giornata mondiale per la ‪‎libertà‬ di ‪stampa‬. Ci piacerebbe pensare che il tema riguardi soprattutto altri. In particolare altri Paesi, soggiogati a regimi. Purtroppo la recentissima graduatoria stilata da Reporter senza frontiere classifica l’Italia al 77esimo posto nel mondo, in calo di quattro posizioni rispetto a un anno fa. Siamo fanalino di coda anche in Europa, uno dei continenti, comunque, dove maggiore è la tutela dei giornalisti. Veleggiamo nella zona bassa delle classifiche soprattutto per la quantità di intimidazioni e minacce rivolte ai cronisti. E, in effetti, se penso alla mia regione, l’Emilia-Romagna, sono molte le vicende che hanno visto i giornalisti come protagonisti loro malgrado delle cronache. A partire dal modenese Giovanni Tizian che, da anni, vive sotto scorta dopo aver scritto delle infiltrazioni della criminalità organizzata nel mondo del gioco illegale, per arrivare ai cronisti reggiani minacciati, come confermato dai dossier dell’inchiesta Aemilia. Era un ricercatore, ma anche un giornalista appassionato, ‪‎Giulio Regeni‬, alla cui memoria è stato dedicato il concertone del 1° maggio, …

Le soprintendenze restino autonome, di Manuela Ghizzoni – 24.07.15

Ieri è stato lanciato un appello, da noti studiosi italiani, su una norma contenuta nel disegno di legge delega Madia di riordino della Pubblica Amministrazione, ora in terza lettura al Senato. La norma contestata prevede che tra i principi delega per la revisione delle funzioni delle Prefetture, che diverranno Uffici territoriali dello Stato e quindi il punto di “contatto unico tra amministrazione periferica dello Stato e cittadini”, vi sia la “confluenza nell’Ufficio territoriale dello Stato di tutti gli uffici periferici delle amministrazioni civili dello Stato”. La norma ha sollevato anche i miei dubbi personali, poiché essa pare significare che le soprintendenze preposte alla tutela dei nostri beni culturali saranno sottoposte ai prefetti. Alla Camera si è svolto un dibattito su questo specifico aspetto, che ha trovato sintesi nell’approvazione di un mio ordine del giorno, richiamato anche da Tommaso Montanari nel suo articolo di lunedì scorso su Repubblica. Che cosa prevede l’ordine del giorno? Innanzitutto che il Governo si impegna «a prevedere che le funzioni dirette di tutela, conservazione, valorizzazione e fruizione dei beni culturali rimangano …

Università, come leggere le classifiche. L’esempio di Unimore, di Manuela Ghizzoni – 22.07.15

Graduatorie, che passione! E’ ormai invalso l’uso di commentare a caldo le classifiche delle più varie istituzioni pubbliche che ci vengono proposte quasi quotidianamente. Che si tratti di comuni, di ospedali o di università, ecco che fioccano analisi e ragionamenti, in fondo non dissimili da quelli che accompagnano spesso le classifiche del campionato di calcio o di altri sport. Vi è però una grande differenza tra le prime e le seconde. Facciamo il caso delle università. A differenza delle graduatorie sportive, che si basano sull’esito inoppugnabile delle partite, quelle universitarie si fondano, inevitabilmente, su una pluralità di indicatori quantitativi. Per quanto possano essere numerosi e sofisticati – ma spesso è vero il contrario – questi indicatori si limitano a restituire approssimativamente solo alcuni aspetti delle complesse attività di un ateneo e comprimono inevitabilmente in una sintesi le differenze qualitative tra i diversi dipartimenti. Per giunta, non si può ignorare che tali indicatori sono pesati differentemente, per ottenere il punteggio finale, a seconda delle scelte dell’autore della graduatoria. È proprio per questa ragione che tali classifiche …

“La «nuova» università deve partire dalla semplificazione”, di Manuela Ghizzoni – Scuola 24 20.07.15

L’università italiana, oltre ad aver subito negli ultimi anni pesanti tagli finanziari come nessun altro settore pubblico, è stata inoltre imbrigliata da insostenibili vincoli burocratici. Vincoli che sono anche la causa, non ultima, della fuga all’estero di tanti giovani ricercatori. Se uno di loro ottiene un finanziamento internazionale di ricerca preferibilmente sceglie di usufruirne in un’università straniera, con il risultato che il nostro Paese perde d’un sol colpo capitale umano (il ricercatore), scientifico (i risultati della ricerca) e finanziario (i fondi di ricerca). Nel triennio 2010-2012, senza tenere in alcun conto la forma budgetaria del finanziamento statale, sono state imposte alle università riduzioni percentuali alle spese per la formazione del personale, per le missioni, per le relazioni pubbliche e la pubblicità, per i convegni, per i contratti a tempo determinato, per le spese di manutenzione degli immobili, per l’acquisto di mobili e arredi. È stato inoltre ripristinato il controllo preventivo della Corte dei Conti su ogni incarico esterno e introdotto l’obbligo di rivolgersi a Consip e Mepa per tutti gli acquisti. Un delirio di burocrazia …

RUN e UDU, cancellare l’ emendamento Meloni dal ddl di riforma della PA – Manuela Ghizzoni – 03.07.15

Condivido l’opinione di RUN e UDU, che contestano il contenuto dell’emendamento Meloni alla Delega di riforma della PA, approvato ieri pomeriggio in Commissione Affari Costituzionali. Non mi dilungo sui motivi – descritti anche nelle note che accludo – che rendono la proposta Meloni sbagliata (che va cancellata dal provvedimento). Mi limito a dire che non c’è bisogno di inventarsi nuove e burocratiche prassi di (presunta) valutazione del corso di studi: se un corso di studi è inadeguato, allora non si deve permettergli di rilasciare alcun titolo! L’accreditamento anche a questo serve. Temi così strategici e delicati non posso essere lasciati all’improvvisazione. Rete Universitaria Nazionale: “Nel DDL di riforma della PA in esame al Senato è stato approvato un emendamento a firma Marco Meloni, il quale prevede che nei concorsi pubblici si assegni un punteggio in base all’ateneo di provenienza e non solo più in base al voto di laurea. “Richiediamo la cancellazione di questo emendamento” dichiara Rebecca Ghio, coordinatrice nazionale RUN “la formulazione è quanto meno poco chiara e non ne comprendiamo lo scopo. Si …