"Un altro passo indietro per le donne italiane", di Daniela Del Boca e Letizia Mencarini
Dal Rapporto annuale Istat per il 2010 emerge come la condizione delle donne italiane nel mercato del lavoro sia ulteriormente peggiorata nell’ultimo triennio. Scende il tasso di attività femminile, già prima bassissimo. Lo svantaggio aumenta ancora per le madri, che spesso lasciano il lavoro alla nascita del primo figlio e non sempre per libera scelta. L’altra faccia della scarsa partecipazione delle donne al mercato del lavoro è il sovraccarico di lavoro familiare. Pochi i servizi offerti dalle strutture pubbliche, la famiglia è tutt’oggi una irrinunciabile fonte di aiuto. I dati riportati dal Rapporto annuale Istat relativo alla situazione del paese nel 2010 mostrano come la condizione delle donne italiane nel mercato del lavoro sia ulteriormente peggiorata nell’ultimo triennio, invece di migliorare. (1) Nel triennio 2008-2010, il tasso di attività femminile (misurato dai 15 ai 64 anni) è passato dal già bassissimo 47 per cento del 2008 al 46,1 per cento del 2010. Si è tornati indietro, sui livelli di dieci anni fa, sempre più lontani da quegli obiettivi di Lisbona che chiedevano (per rendere l’Unione …
