Tutti gli articoli relativi a: lavoro

"Mille sfide per un lavoro. Viaggio nella generazione che non riesce a guadagnare e a crescere", di Serena Uccello

Mentre Roberto risponde trafelato al telefono, Betty sta preparando la cena per il compagno, la figlia, la nipote. Roberto è a Roma, Betty a casa, provincia veneta. Roberto, sono le sette di sera ed è ancora in ufficio: sta chiudendo una riunione. «Ci sentiamo dopo», dice. Richiama un’ora più tardi. «Ora possiamo parlare» e si sente in sottofondo il fruscio che fanno gli auricolari. «Sono in motorino – spiega – ma se rinviamo domani sarà anche peggio». Betty e Roberto sono madre e figlio. Lui è un ingegnere con una specializzazione nel settore ambientale, un trentenne che cerca di costruirsi professione e vita, lei un’infermiera oggi in pensione. Roberto non fa parte di quel 28,9%, certificato dall’Istat, di giovani disoccupati. Non si sente un “bamboccione” perché un lavoro ce l’ha e sembra rifuggire anche da quella retorica «secondo cui i giovani sono indistitamente vittime» di cui scrive il professore Alberto Alesina in un articolo pubblicato sul Sole 24 Ore dello scorso venerdì. Roberto e Betty fanno parte dello stesso mondo e allo stesso tempo appartengono …

"Così Bruno Trentin difese il contratto", di Bruno Ugolini

Ho letto con sorpresa il commento di Marco Simoni sul contratto e la lezione di Trentin. La sua riflessione sull’accordo del 1992 tralascia tutto quanto lo stesso Trentin spiegò sulla firma seguita da dimissioni. Non c’era solo il venir meno al mandato ricevuto. Trentin sostenne in quella trattativa che era possibile concordare un’alternativa (come avvenne con Ciampi nel ‘93) alla cancellazione della scala mobile. Ma si trovò ostacolato in Cgil da quello che chiamò «male oscuro» (le correnti di origine politica) e dall’atteggiamento di Amato. Firmò per impedire la minacciata crisi di governo, per salvare l’unità sindacale, per salvare il Paese. E aggiunse in un’intervista al sottoscritto il 6 agosto del 1992: «Non è certamente un buon accordo. Il governo, nella trattativa, si è dimostrato, a mio parere, ancora prigioniero di una vecchia cultura politica e, da questo punto di vista, assolutamente al di sotto delle grandi responsabilità che ha in una fase cosi drammatica come quella che attraversa il Paese. Ho visto prevalere molta furbizia e poco coraggio. Soprattutto di fronte a quelle scelte …

"Atenei, caos per la riforma. I "ribelli" dei tetti nel CUN", di Alessandra Migliozzi

La riforma dell’università entra ufficialmente in vigore da oggi, a quindici giorni dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale. La svolta avrà conseguenze immediate: da questa mattina, denunciano dal sindacato studentesco Link, per effetto dell’articolo 18 della legge, i laureati triennali che stanno facendo tesi sperimentali o progetti di ricerca non hanno più titolo per farlo. Per i ragazzi il danno è «gravissimo». Ed è allarme anche fra gli assegnisti di ricerca: è caos sui rinnovi. Chi è in scadenza finisce nel limbo, in attesa che gli atenei dispongano appositi regolamenti per rivedere le modalità di assegnazione degli assegni. Regolamenti che, però, devono essere preceduti da un decreto del ministro sugli importi minimi con cui stipendiare i giovani studiosi. Negli atenei regna la confusione e sul web serpeggia il malumore di chi è incappato nel rinnovo in questo periodo. «La riforma – spiega Alessio Bottrighi, presidente dell’Apri, Associazione precari della ricerca – non chiarisce se i vecchi assegni di ricerca possono essere rinnovati. Mentre per i nuovi bisogna attendere il decreto del ministro. La mancata proroga potrebbe …

Gambro, il Pd manifesta assieme ai lavoratori

Una delegazione dei democratici ha partecipato questa mattina al presidio dello stabilimento e al corteo di protesta a Mirandola. “La Gambro è un’azienda sana con i conti in ordine. Nulla giustifica il licenziamento di 400 lavoratori”. E’ quanto ha dichiarato Davide Baruffi, segretario provinciale del Pd, dopo l’incontro avuto questa mattina con i dipendenti della Gambro di Medolla che presidiano lo stabilimento. Assieme a lui c’erano il segretario regionale del Pd Stefano Bonaccini, gli on. Manuela Ghizzoni e Ivano Miglioli, l’assessore regionale Giancarlo Muzzarelli, la consigliera regionale Palma Costi, molti amministratori dei Comuni dell’Area nord tra i quali, in prima fila, il sindaco di Medolla Filippo Molinari. Gli esponenti del Partito democratico hanno portato la loro solidarietà; ascoltato le preoccupazioni e le richieste dei lavoratori; manifestato l’impegno di contrastare a tutti i livelli istituzionali il disegno della multinazionale. Dopo una breve sosta davanti allo stabilimento, la delegazione del Pd ha accompagnato i lavoratori a Mirandola dove è partito un corteo che ha raggiunto la piazza principale. “La risposta al piano di ristrutturazione dell’azienda – ha …

"Non siamo il Paese del no flessibilità ma salvando diritti", di Ettore Livini

C´è Don Andrea Gallo che parla dal palco appena prima di Gad Lerner. C´è Cecilia Strada mandata da papà, chiamato d´urgenza in sala operatoria, a portare il saluto di Emergency. Ci sono i centri sociali e i Cobas della scuola, gli operai delle fabbriche bergamasche – «chi si fa pecora il lupo lo mangia», è il loro manifesto – e i lavoratori del tempio della lirica sotto lo striscione “La Scala s´inFiomma”. La Fiom avrà pure perso il referendum di Mirafiori. Ma l´Italia che si muove «in direzione ostinata e contraria», come dice il prete genovese citando Fabrizio De Andrè, ha trovato una bandiera sotto cui schierarsi: quella del sindacato dei metalmeccanici Cgil, prima medicina in grado – parrebbe – di combattere la “scissionite”cronica della sinistra radicale italiana. Piazza del Duomo a Milano è stata ieri la dimostrazione lampante del miracolo di Sergio Marchionne. «Compagni e compagne», tuona dal palco Piera della rete San Precario. «Fratelli e sorelle», arringa Don Gallo prima di intonare Bella Ciao. «Cari amici», dice Gad Lerner (applaudito) scusandosi in anticipo …

Gambro, il Pd: “Decisione inaccettabile”

Baruffi: “Occorre reagire immediatamente e nel modo più efficace coinvolgendo subito i Comuni, la Provincia, la Regione Emilia-Romagna, il governo nazionale”. La decisione unilaterale di Gambro di delocalizzare o esternalizzare parti significative della produzione dello stabilimento di Medolla è inaccettabile. Questo il giudizio del segretario provinciale del Pd Davide Baruffi sul piano di ristrutturazione comunicato questa mattina dalla direzione della multinazionale. “Si tratta di un piano che non ha in sé nulla di condivisibile – prosegue Baruffi – 400 persone a casa nel giro di un anno, nella migliore delle ipotesi. Una decisione irricevibile, prospettata stamane ai lavoratori, senza alcuna indicazione minimamente credibile di riconversione e assorbimento della manodopera. Uno smottamento che mette a rischio la stessa capacità di tenuta sociale della bassa modenese e della provincia di Modena”. Il Partito democratico non si limita a esprimere solidarietà e vicinanza ai lavoratori e alle famiglie. “Occorre reagire immediatamente e nel modo più efficace – dichiara il segretario del Pd – coinvolgendo da subito i Comuni, la Provincia, la Regione Emilia-Romagna, il governo nazionale. Senza un …

"Confindustria: il mondo accelera ma l'Italia non tiene il passo", di Laura Matteucci

La ripresa globale «è tornata vigorosa », e «il 2011si presenta come l’anno della stabilizzazione delle aspettative e della riduzione dell’incertezza ». Un giudizio che vale per il mondo intero ma non per l’Italia, che «non tiene il passo». È Confindustria a sottolineare che il nostro Paese «fatica ad andare oltre l’1% nella velocità del Pil». Il problema, insomma, è ancora una volta la crescita, «su cui tutto il Paese si deve concentrare», come dice la presidente degli industriali Emma Marcegaglia. Segnali negativi, intanto, arrivano anche dai consumi. A livello globale «i ritmi di crescita restano differenziati: surriscaldati negli emergenti, soprattutto in Asia; elevati in Usa e Germania; deboli in molti paesi dell’eurozona». E l’Italia, spiega il Csc, «non tiene il passo: la produzione industriale è invariata in dicembre (-0,3% nel 4° trimestre; +1,1% in novembre). È del 17,8% sotto i livelli pre-crisi. Contrastanti i segnali dagli indici Pmi: in dicembre stagnazione nei servizi e maggiore vivacità nel manifatturiero, con l’afflusso di nuovi ordini». NOVITA’ STRAORDINARIE? Nel terzo trimestre2010è proseguita la flessione dell’occupazione (-0,2% sul …