Tutti gli articoli relativi a: lavoro

Cpl, Baruffi e Ghizzoni “Bene l’incontro fra Di Bari e Cantone” – comunicato stampa 08.05.15

«Fermo restando i doverosi accertamenti in corso da parte della magistratura, non possiamo che appoggiare qualunque iniziativa venga intrapresa per non pregiudicare i livelli occupazionali di un’azienda così radicata nel nostro territorio.» Questo il commento dei deputati modenesi del Pd Davide Baruffi e Manuela Ghizzoni, dopo l’annuncio di un prossimo incontro, giovedì 14 maggio, fra il prefetto di Modena Di Bari e il commissario anticorruzione Raffaele Cantone sul caso della Cpl. Ecco la dichiarazione dei due parlamentari modenesi: “Valutiamo positivamente l’annunciato incontro fra il prefetto di Modena, Michele Di Bari, e il commissario anticorruzione, Raffaele Cantone per fare il punto sulla vicenda della cooperativa Cpl, così da consentire l’adozione di tutte le misure necessarie alla salvaguardia dei livelli occupazionali dell’azienda. È di queste ore infatti la notizia della recessione dei primi contratti pubblici che la cooperativa ha in essere, dopo l’esclusione dalla white list antimafia, a seguito dell’inchiesta che ha coinvolto gli ex vertici dell’azienda. Evidenti le conseguenze sull’occupazione: già ieri Cpl ha annunciato l’apertura della procedura di cassa integrazione ordinaria per 120 dei suoi …

“Gli scontri sulle cifre di un lavoro che non c’è”, di Dario Di Vico – Corriere della Sera 01.05.15

Per evitare di alimentare la confusione, la comunicazione dei dati statistici sul lavoro ha bisogno di compiere un salto di qualità e integrare le varie banche dati. Ed è importante che a proporlo nell’intervista di oggi rilasciata ad Enrico Marro sia lo stesso presidente dell’Istat, Giorgio Alleva. La richiesta di un miglioramento della comunicazione non va letta in chiave strettamente politica e quindi non va inserita nel tritacarne delle polemiche tra filogovernativi e antigovernativi. Stiamo parlando di trasparenza e correttezza nei confronti dell’opinione pubblica, per allontanare le contraddizioni e le incomprensioni a cui stiamo assistendo da troppo tempo. I dati dell’Istat si aggiungono a quelli del ministero del Lavoro e a quelli dell’Inps e tutti assieme a loro volta si sommano a quelli delle organizzazioni internazionali: il risultato è una marmellata mediatica, a sviluppo pressoché quotidiano, che finisce per confondere le idee e serve solo ad aumentare i decibel delle risse da talk show . Il caso di ieri è solo l’ultimo: mentre l’Istat rendeva noto come nel marzo 2015 il tasso di occupazione fosse …

“Quote rosa sempre più «sapienti»”, di Fabrizio Galimberti – Il Sole 24 Ore 12.04.15

La volta scorsa abbiamo parlato del “giacimento” del lavoro femminile, una fonte dormiente di crescita economica, una risorsa da sfruttare se si vuole continuare nella corsa al benessere – almeno a quello materiale. Ma qui è in gioco qualcosa di più del benessere materiale. Qual è lo scopo ultimo del sistema economico: produrre sempre di più, o dare a tutti quelli che vogliono lavorare un’occupazione? Il mio parere personale è che la cosa più importante sia il lavoro. Lavoro non vuol dire solo guadagno e quindi acquisto di beni e servizi. Avere un lavoro è primariamente una questione di dignità, di indipendenza, di autonomia, di realizzazione di se stessi. Dare quindi a tutti, uomini e donne, la possibilità di lavorare vuol dire migliorare sia l’economia che la società. E, dato che la donna, storicamente, si è trovata in una situazione di minorità (vedi la conquista solo recente del voto alle donne, vedi le disparità nei tassi di occupazione e nel reddito medio di lavoratori e lavoratrici…) è di tanto più importante perseguire una politica di …

“Primo sì alla riforma del Terzo settore. Le novità del registro unico e i criteri per ottenere l’8 per mille”, di Alessandra Arachi – Corriere della Sera 10.04.15

Primo sì alla riforma del Terzo settore. Lo ha pronunciato ieri la Camera dei deputati (297 voti a favore, 121 contrari, 50 astensioni), approvando la delega al governo per, appunto, la riforma del volontariato ma anche dell’impresa sociale e la nuova disciplina del servizio civile. Il testo deve ora andare al Senato. Undici articoli, quasi un anno di discussione in commissione: con questo provvedimento si fornisce per la prima volta la definizione giuridica di Terzo settore. Così come spiega Donata Lenzi, deputata del Pd, e relatrice a Montecitorio. Dice infatti Lenzi: «Grazie a questa riforma abbiamo organizzato un settore che era frammentato in tante legislazioni diverse e le abbiamo riunite in un codice unico. Abbiamo istituito anche un registro unico: oggi esistevano più di quindici registri per gli enti del Terzo settore (i soggetti sono 300 mila circa di cui un terzo soltanto costituito dalle associazioni sportive dilettantistiche)». Con la legge uscita dalla Camera dei deputati la prima volta si definisce anche un ambito ben preciso di ente del Terzo settore. Lasciando inalterata la massima …

“La battaglia del lavoro si vince anche con l’istruzione” di Romano Prodi – Il Messaggero 05.04.15

Negli scorsi giorni abbiamo ricevuto notizie apparentemente contrastanti sulla situazione e sulle prospettive dell’economia italiana. Il crollo del prezzo del petrolio, la svalutazione dell’euro, la massiccia iniezione di moneta da parte della Banca Centrale Europea e l’attesa per gli effetti delle nuove leggi sul lavoro hanno prodotto un provvidenziale miglioramento del livello di fiducia delle famiglie e delle imprese. Le previsioni di crescita dell’Italia sono state perciò riviste al rialzo, passando dallo 0,3% dell’inizio dell’anno a livelli che stanno oggi fra lo 0,5 e l’1%. Si tratta sempre di previsioni inferiori a quelle della zona Euro (che si stima crescere dell’1,4%) ma si è finalmente usciti dal segno meno in cui eravamo stati confinati nei lunghi anni della crisi. L’aumento dei contratti a tempo indeterminato, anche se molta parte di questi deriva da una trasformazione di contratti a tempo determinato e co.co.co, trasmetteva il messaggio di un parallelo miglioramento del mercato del lavoro. Pochi giorni dopo queste buone notizie è arrivato, come una doccia gelata, il dato sull’aumento della disoccupazione, salita in febbraio al 12,7%, …

“Jobs act, le donne vittime di violenza potranno assentarsi tre mesi dal lavoro”, di Anna Gadda, Sabina Ortelli e Marta Pietrobelli – 27esima ora Corriere.it 17.03.15

            La violenza di genere entra nell’agenda dell’attuale Governo e diventa materia di intervento politico nell’ambito delle disposizioni che regolano i rapporti di lavoro. Il Decreto attuativo del Jobs Act sui temi di conciliazione lavoro-famiglia introduce il congedo per le donne vittime di violenza di genere che intraprendono percorsi di protezione. Le lavoratrici dipendenti del pubblico e del privato che subiscono violenza, per motivi legati allo svolgimento di tali percorsi, hanno diritto ad astenersi dal lavoro per un periodo di tre mesi, anche non continuativo, interamente retribuito. È inoltre prevista la possibilità di trasformare il rapporto di lavoro da tempo pieno a part-time, nonché l’opportunità di essere nuovamente trasformato, a seconda delle esigenze della lavoratrice, in rapporto di lavoro a tempo pieno. Il Decreto dà altresì la facoltà alle collaboratrici a progetto di sospendere il rapporto contrattuale per motivi connessi allo svolgimento dei suddetti percorsi di protezione. Attraverso il Jobs Act, la violenza di genere esce dalla specificità e settorialità a cui è solitamente relegata per contaminare altre politiche a …

“Brillanti negli studi ma penalizzate sul mercato lavoro: l’identikit delle laureate italiane”, di Alessia Tripodi – Scuola 24 09.03.15

Più brillanti nello studio, ma con meno chance sul mercato del lavoro, soprattutto se hanno figli. Sono le laureate italiane secondo il ritratto tracciato da Almalaurea in occasione dell’8 marzo, che rivela come tra i laureati del 2013 la presenza femminile raggiunga il 60%, con voti medi pari a 103,3 su 110 contro il 101 degli uomini. Mentre sul fronte occupazionale i numeri sono scoraggianti: a un anno dalla tesi magistrale lavora il 52% delle donne contro il 60% degli uomini, un divario che aumenta in modo considerevole per le laureate con prole. E che si riflette anche sulle retribuzioni, più basse del 30 per cento. Più stage, meno lavoro  In base al Rapporto sul Profilo dei laureati italiani, le donne hanno svolto più tirocini e stage riconosciuti dal proprio corso di laurea, il 60% contro il 52% dei maschi (la media nazionale è del 57%); hanno usufruito in maggior misura di borse di studio, 24% delle donne contro il 19% dei maschi la cui attribuzione è condizionata dal profitto negli studi (è il 22% …