Tutti gli articoli relativi a: lavoro

“Due palle al piede frenano il mondo del lavoro”, di Walter Passerini

Non deve trarre in inganno il calo di giugno rispetto a maggio (da 12,2 a 12,1%): la disoccupazione su base annua è cresciuta di 1,2 punti. Siamo sempre sopra i tre milioni di senza lavoro. Il tasso di occupazione (55,8%) è al minimo dal 2000. A pagare ancora una volta il prezzo più alto sono i giovani, il cui tasso di disoccupazione è salito di 0,8 punti al 39,1%, vale a dire 4,6 punti in più su base annua. Ogni volta che escono i dati mensili dell’Istat, la sensazione è quella di partecipare a un incontro di boxe con le mani legate dietro la schiena. In attesa della trasformazione in legge delle misure per l’occupazione, in particolare giovanile, che diventano sempre più urgenti, operatori ed esperti stanno chiedendosi come uscirne, misurando le forze in campo per affrontare la sfida del lavoro. Dalle risorse europee (che nel recente passato siamo riusciti a spendere solo per il 40%), ci si aspetta una boccata di ossigeno per gli under 30, ma anche un salto di qualità nel modo …

“Istat, disoccupazione al 12% 642mila giovani senza lavoro”, da unità.it

I nuovi dati dell’Istituto: la disoccupazione ha toccato il massimo storico a maggio, a giugno leggero calo. Per la fascia d’età 15-24 anni sale di 4,6 punti ed è al 39,1%. lavoro disoccupazione disoccupati. A giugno gli occupati sono 22 milioni 510 mila, in diminuzione dello 0,1% rispetto al mese precedente (-21 mila) e dell’1,8% su base annua (-414 mila). Il tasso di occupazione, pari al 55,8%, rimane invariato in termini congiunturali e diminuisce di 1,0 punti percentuali rispetto a dodici mesi prima. Il numero di disoccupati, pari a 3 milioni 89 mila, diminuisce dell’1,0% rispetto al mese precedente (-31 mila) ma aumenta dell’11,0% su base annua (+307 mila). Il tasso di disoccupazione si attesta al 12,1%, in calo di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e in aumento di 1,2 punti nei dodici mesi. Lo rende noto l’Istat. Tra i 15-24enni le persone in cerca di lavoro sono 642 mila e rappresentano il 10,7% della popolazione in questa fascia d’età. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero l’incidenza dei disoccupati sul totale di …

“Poveri che lavorano, il nuovo dramma”, di Carlo Buttaroni

Li chiamano working poors, poveri che lavorano. Poveri nonostante abbiano un reddito mensile fisso. Una povertà nascosta sotto le mentite spoglie della normalità, per non darlo a vedere, per non essere considerati come tali. D’altronde, la crisi che stiamo vivendo genera nuove traiettorie d’impoverimento, modifica le forme del disagio sociale, sposta l’asse dalla marginalità alla vulnerabilità, vale a dire dall’idea di “povertà cronica” a quella di “processi d’impoverimento diffuso” in cui è coinvolta una moltitudine di persone cui il lavoro non assicura più i mezzi per una vita dignitosa e il sostentamento necessario. Ed ecco che quindi i workingpoors, definiti anche “poveri in giacca e cravatta”, rappresentano una delle più drammatiche conseguenze del momento buio che stiamo vivendo: in altre parole, una zona grigia di nuove povertà. Forse la più rilevante, dal punto di vista economico e sociale, nel momento in cui rappresentano una povertà che ha radici non nella mancanza del lavoro, ma nel lavoro stesso che non è più in grado di garantire un reddito sufficiente per una vita senza stenti. Se, un …

“A quando arrivano un po’ di soldi per i lavoratori?”, di Andrea Bonzi

Difficile far ripartire i consumi se gli stipendi moltissimi lavoratori sono fermi al palo da anni. Sono infatti 52 i contratti nazionali non rinnovati, e ben 6 milioni e 700mila i dipendenti che aspettano di vedere adeguata la propria busta paga. Di questi fonte Istat quasi tre milioni sono le persone che lavorano nel pubblico impiego. L’attesa del rinnovo è, in media, di 26,5 mesi per l’insieme degli occupati e di 13,2 mesi per quelli del settore privato. Non è un caso che, tra i punti per la redistribuzione del reddito richiesta dai sindacati confederali nell’ultimo incontro con il premier Enrico Letta, ci sia anche l’adeguamento delle retribuzioni al costo della vita. Nel dettaglio, tra gli ultimi contratti scaduti, ci sono quello dei lavoratori del settore minerario, dei tessili e manifattura di pelletteria, oltre agli addetti dei pubblici esercizi-alberghi e pulizia locali. Sugli edili, è recente la stilettata ai costruttori da parte della Fillea-Cgil con il segretario generale Walter Schiavella: «Mi piacerebbe sapere dall’Ance come mai, dopo sette mesi dalla scadenza del contratto, al tavolo …

“Un patto tra le generazioni per salvare il paese”, di Carla Cantone*

Non voglio scomodare papa Francesco, mi sembrerebbe esagerato. Ma forse in pochi hanno avuto modo in questi giorni di riflettere sulle parole da lui spese alla vigilia del suo viaggio in Brasile. Il Papa, con la concretezza che manca a molti, ha detto che aiutare i giovani significa farli uscire dall’isolamento in cui si trovano perché il rischio reale è che questo modello di società li lasci senza lavoro e quindi senza futuro. Questo è davvero insopportabile perché sono i giovani che con la loro identità, cultura e fede costituiscono il futuro di un popolo. Ma papa Francesco non si è limitato a questo ed ha aggiunto un pensiero preciso che condivido da tanto tempo e che quindi sottoscrivo in pieno: «Il futuro è anche degli anziani, perché sono loro i depositari della saggezza di vita». È un messaggio importante che dovrebbe contagiare la classe politica e che suona come musica per noi dello Spi, che siamo un sindacato di lotta e di memoria. Un Paese che si dice civile, moderno e democratico dovrebbe essere …

“Una sentenza ineccepibile”, di Luigi Mariucci

Sarà necessario tornare più estesamente sulla motivazione con cui la Corte costituzionale argomenta l’illegittimità del modo in cui la Fiat ha inteso applicare l’art.19 dello Statuto dei lavoratori. Ma già a una prima lettura il ragionamento della Corte appare ineccepibile e di ampio respiro.L’intera ricostruzione effettuata dalla Corte è volta a censurare un comportamento la cui pretestuosa strumentalità appare ovvia già al senso comune. È mai possibile che in uno Stato di diritto, la cui Costituzione si fonda sui grandi principi di uguaglianza e libertà sindacale, un sindacato che gode di un ampio consenso tra i lavoratori venga escluso dai diritti sindacali e che gli stessi lavoratori aderenti a quel sindacato perdano il diritto a costituire una rappresentanza sindacale nei luoghi di lavoro perché quel sindacato, da sempre partecipe delle relazioni contrattuali, rifiuta di sottoscrivere uno specifico contratto collettivo? Evidentemente no. Eppure è questo ciò che ha voluto la Fiat quando la Fiom-Cgil non ha siglato i contratti dell’era Marchionne. Ed è appunto l’illegittimità e la stessa assurdità di questo comportamento che ora la Corte …

“Nel 2013 il sistema-Italia perderà 250mila posti”, di Rosaria Talarico

Meglio l’agricoltura. È l’unico settore nel quale cresce l’occupazione dei giovani, con un aumento record del 9% nelle assunzioni di under 35. Per il resto nel 2013 si sono persi 250 mila posti di lavoro. Le 750 mila assunzioni complessive previste dalle imprese dell’industria e dei servizi non compenseranno quasi un milione di uscite (tra pensionamenti, licenziamenti e cessazioni) messo a bilancio. Si arriva così al saldo negativo rilevato dal sistema Excelsior di Unioncamere e ministero del Lavoro. La perdita occupazionale si è fatta sentire soprattutto nei settori e nei territori più legati al mercato interno, ovvero il Mezzogiorno (da cui è atteso il 35% del saldo negativo complessivo), le imprese con meno di dieci dipendenti (che prevedono di ridurre la propria forza lavoro di 142.600 unità), le costruzioni (-59mila il saldo), il commercio al dettaglio (-24.500) e il comparto turistico (-25.600). In controtendenza l’agricoltura che incrementa l’occupazione nonostante i danni alle coltivazioni provocati dal maltempo e il calo dei consumi a tavola. La crescita di opportunità nel settore è dimostrata anche dal boom del …