Tutti gli articoli relativi a: lavoro

"La grande fuga dei giovani dall´Italia 80mila dicono addio, soprattutto al Nord", di Elena Dusi

Italia, un paese da cui fuggire. Il numero dei cittadini che la pensano così nell´anno passato è aumentato di un terzo. Nel 2012 a dare l´addio al paese sono stati 79mila italiani, quasi 20mila in più rispetto all´anno precedente (quando ci si era fermati a quota 61mila). A un´emorragia simile non si assisteva da decenni. E l´aspetto più grave dei dati registrati dall´Anagrafe della popolazione italiana residente all´estero (Aire) è che ad andarsene sono soprattutto i giovani fra 20 e 40 anni, pari al 44,8% degli emigranti, in aumento del 28,3% rispetto al 2011. I registri dell´Aire catturano le dimensioni di un flusso, ma non tengono contro del titolo di studio o delle motivazioni di chi parte. A scavare in questi dettagli è stata, l´anno scorso, l´indagine Istat “Italiani residenti all´estero”. E qui l´impressione che l´emigrazione italiana sia diventata più qualificata – una vera e propria “fuga dei talenti” – viene confermata in pieno. Se l´unità d´Italia e la crudezza dei due dopoguerra hanno spinto a imbarcarsi per andare oltre oceano molti italiani del Sud …

«Una riforma: reintrodurre i pensionamenti volontari», di Valerio Rosa

Figura di rilievo del sindacalismo italiano degli anni 70 e 80, a lungo presidente della commissione sulla povertà, Pierre Carniti guarda sconsolato al triste spettacolo di un establishment incapace di affrontare la disoccupazione dilagante. «Quello di Civitanova è un episodio drammatico, che interpella la coscienza dei tanti che purtroppo invece sono o si ritengono del tutto estranei a queste tragedie. Ma è anche la conferma di come la misura adottata dal governo tecnico con la cosiddetta riforma delle pensioni, accanto ad elementi su cui si poteva discutere, ne aveva altri assolutamente incredibili. Penso in particolare ai fattori che hanno prodotto la situazione degli esodati, che non possono percepire la pensione ma nemmeno lavorare, anche per via della loro condizione anagrafica. La loro situazione di insicurezza e difficoltà è aggravata dal fatto di essere senza speranza e senza alcuna ragionevole prospettiva». Che cosa avrebbe dovuto fare il governo? «Dati per acquisiti i cambiamenti demografici, con la conseguente necesità di rivedere periodicamente la struttura del sistema pensionistico, bastava una riforma elementare: reintrodurre il pensionamento volontario previsto con …

"Studi di settore: crollano i ricavi di manifatture e servizi", di Marco Mobili

Italiani tutti in pizzeria e ai mercatini del made in China. Con il manifatturiero e il commercio al -6,1%, i servizi al -7% e i professionisti al -3 per cento, i soli due settori che lo scorso anno non hanno visto crollare i ricavi sono il commercio ambulante al +1,2% e i servizi alla persona e le pizzerie con un +1,1%. È la fotografia impietosa scattata dal Fisco sulla riduzione dei ricavi 2012 di imprese, professionisti, commercianti e artigiani nell’elaborare i correttivi anti-crisi per gli studi di settore 2013 (si veda Il Sole 24Ore di ieri). A rendere ancor più drammatico il quadro della crisi c’è la pressione fiscale che, oltre ad aver raggiunto i livelli record e insostenibili del 52% nel IV trimestre 2012 (dato evidenziato ieri dall’Istat, si veda l’articolo in alto), diventa sempre più stringente e rischia di soffocare imprese, professionisti e autonomi. Come fa notare Claudio Carpentieri, responsabile delle politiche fiscali della Cna, questi contribuenti sono chiamati a fare i conti con il pagamento di imposte e tasse, come Imu, Tares …

"Aziende, in 52 mila non ce la fanno un terzo chiude per mancati rimborsi", di Valentina Conte

“Serve un segnale forte. C’è un senso di disperazione che sta affliggendo tanti imprenditori”. La mancanza di speranza arriva sul tavolo di una politica in stallo. E lo fa con un appello forte di Giorgio Squinzi. Ieri il presidente di Confindustria ha ricordato a tutti – saggi, partiti, Parlamento – che le imprese hanno il fiato corto, gli imprenditori sono allo stremo, il Paese allo sbando. “Il senso di disperazione” degli imprenditori in crisi di liquidità per i ritardi nei pagamenti della Pubblica amministrazione chiede che “le ragioni delle imprese vengano riconosciute”, ha ripetuto Squinzi. Basta “false promesse”, ha rincarato il presidente di turno di Rete Imprese Italia, Carlo Sangalli, deluso dallo slittamento del decreto. La crisi peggiora, ordinativi e fatturato a gennaio sono crollati del 3,4% rispetto al 2012, il credito erogato alle imprese si è assottigliato ancora del 2,5%, Pil e consumi non rialzeranno la testa neanche quest’anno. Così le imprese muoiono. IMPRESE fallite per crediti. Imprenditori suicidi. Altri disperati a caccia di prestiti per pagare il fisco. La crisi sta uccidendo le …

"2 giovani su 3 sono pronti a emigrare e 1 su 4 a essere sottopagato", da La Tecnica della Scuola

Il 64% disposto a emigrare, il 25% a essere sottopagato,mentre per il 57,6% dei giovani italiani la legge Fornero è un disastro. Un’indagine del Centro di ricerche sociali su lavoro e nuove forme di occupazione rimarca la difficoltà dei giovani italiani. Il sondaggio, costruito attraverso la raccolta di dati con metodo ‘cawi’ (computer-assisted web interviewing), ha coinvolto 800 giovani tra i 18 e i 35 anni, per il 66% con una laurea di secondo livello, ed è stato realizzato in collaborazione con FondItalia, Fondo paritetico per la formazione continua, e seguito dai media partner Labitalia e ‘Walk on Job’. Dall’indagine emerge che il 12% degli intervistati sarebbe disposto ad accettare il non rispetto del contratto o l’abuso di un contratto atipico e il 2% sarebbe disposto a mettere da parte anche la sua integrità morale. Dalla ricerca emerge, inoltre, un interesse per i giovani italiani verso l’estero e tra le mete più ambite figurano Francia, Svizzera e Inghilterra. “Forse – ha spiegato Tommaso Dilonardo, avvocato del lavoro e fondatore e presidente di ‘Work in Progress’ …

"Donne e manager. La leva dell’economia", di Antonella Anselmo

Può “misurarsi” lo stato di salute di una democrazia? Con le donne è possibile. Una maggiore presenza di donne nei luoghi decisionali della politica e dell’economia rende più vicino l’obiettivo della parità democratica, intesa come eguale distribuzione dei poteri tra donne e uomini. La conferma è data dall’attuale configurazione del Parlamento e delle Giunte Regionali della Lombardia e del Lazio nonché dal processo di rinnovo dei Consigli di amministrazione delle società quotate e di quelle in mano pubblica. E che su questo tema anche i numeri contino lo scriveva nel 1988 Drude Dahlerup fondando la teoria della massa critica: occorre una data soglia numerica entro gli organismi politici ed economici affinchè la componente femminile possa incidere sui processi decisionali e contribuire ad una rappresentanza, come donne e per le donne, in senso sostanziale. Ovviamente la Dahlerup pensava a donne consapevoli, competenti e soprattutto indipendenti: in altre parole pensava all’empowerment. Alla Conferenza Mondiale ONU tenutasi a Pechino nel 1995 la massa critica e le azioni positive, intese come misure specifiche di promozione e sostegno, vengono individuate …

Donne che mantengono la famiglia “l’ammortizzatore rosa” raddoppia , di Agnese Ananasso

È nei momenti di difficoltà che si vede la forza di una persona. E nei momenti di crisi le donne tirano fuori la loro, rimboccandosi le maniche e mantenendo, in sempre più casi negli ultimi anni, la famiglia. Anche da sole. Dal 2007 al 2012 — praticamente gli anni della crisi economica globale — le coppie italiane in cui è la sola donna a mantenere la famiglia, con o senza figli, sono raddoppiate passando da circa 230mila a oltre 433mila unità (dal 4,1% al 7,4% del totale dei nuclei nei quali la donna svolge attività lavorativa). La fotografia emerge da un’indagine condotta in esclusiva per Repubblica dal gruppo di ricerca Red elaborando i dati Istat sulle forze lavoro e confrontando i primi nove mesi del 2007 con quelli dello stesso periodo del 2012. Il ruolo della donna, dunque, diventa sempre più quello di ammortizzatore sociale e Red stima che, in assoluto, siano 5,8 milioni le coppie nelle quali “lei” lavora, 250mila più di sei anni fa. Un fenomeno che non riesce ancora a frenare, però, …