Tutti gli articoli relativi a: lavoro

“Quei vuoti difficili da riempire”, di Vladimiro Zagrebelsky

Decenni di attività industriale senza riguardo per le regole di protezione della salute e dell’ambiente hanno prodotto un disastro sul terreno e nei corpi di lavoratori dell’Ilva e di abitanti di Taranto. Nemmeno le istituzioni pubbliche ne escono indenni. E nemmeno i sindacati dei lavoratori, se è vero che nel corso degli anni la loro azione è stata timida e inefficace. Il disastro va oltre la dimensione ambientale e sanitaria e, come questa, lascerà ferite difficilmente rimarginabili. Snodi essenziali del sistema andrebbero ripensati, se ce ne fosse la forza e la capacità. Oggi si è davanti al dilemma che oppone salute e lavoro: il pericolo per la salute alla certezza della perdita del lavoro di molti, non solo a Taranto. Una situazione creatasi perché nel tempo si è tollerato che il problema crescesse fino a divenire drammatico. Il riferimento alla tolleranza rinvia alla responsabilità di governi e autorità loca li, che si sono dimostrati incapaci di disciplinare la con dotta dell’azienda. Non sorprenderebbe che quella tolleranza sia stata a lungo alimentata da connivenze, da pratiche …

“Disoccupazione record a quota 11,1% Ai massimi da 20 anni i giovani privi di impiego – A ottobre senza posto in quasi tre milioni”, dal Sole 24 Ore

Cresce a livelli record la disoccupazione in Italia: a ottobre il numero dei senza lavoro è salito a 2 milioni 870 mila con un incremento del 3,3% rispetto al mese di settembre (+93mila); ma su base annua l’aumento è del 28,9%: si tratta di ben 644 mila unità di lavoro in più, dice l’Istat. La crescita della disoccupazione, che porta la percentuale delle persone in cerca di un impiego all’11,1%, riguarda sia la componente maschile che quella femminile (ma per le donne il tasso di disoccupazione è più elevato e pari in media al 12,1%), mentre per i giovani in età compresa fra i 15 e i 24 anni l’incidenza dei disoccupati è ora pari al 36,5%, con un aumento di 0,6 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 5,8 punti nel confronto tendenziale. Nelle regioni meridionali, la disoccupazione giovanile raggiunge valori molto elevati, pari al 41,7% per i ragazzi tra i 15 e i 24 anni e al 43,2% per le ragazze. Come ha spiegato il presidente dell’istituto, Enrico Giovannini, questi dati segnalano …

“Soluzione a metà”, di Luciano Gallino

L’aspetto più importante del decreto legge sull’Ilva sono a ben vedere le dichiarazioni del ministro Passera: se la proprietà non esegue quello che la nuova legge prevede il governo potrebbe varare la procedura di amministrazione controllata. Al riguardo i dettagli non sono al momento disponibili, almeno non negli estratti del decreto accessibili a tarda sera, ma il pronunciamento del ministro dello Sviluppo, in sintonia con le analoghe dichiarazioni del ministro dell’Ambiente Clini, sembrano proprio significare che se questa volta l’azienda non porrà in essere gli interventi anti-inquinamento, rischia di perdere la proprietà o quanto meno il controllo dell’impianto di Taranto. L’adozione di tecnologie adeguate per abbattere radicalmente gli inquinanti emessi dallo stabilimento costerà miliardi. È giusto che sia la proprietà a pagare, come avrebbe dovuto fare da almeno vent’anni, ed è bene che sia posta di fronte a penalità severe che dovrebbero entrare automaticamente in vigore a fronte di ritardi o inadempienze. Per il resto la soddisfazione dinanzi al decreto governativo non può che essere modesta. È vero che nei prossimi giorni i lavoratori dello …

“Gli alibi miopi e le misure necessarie”, di Walter Passerini

Il sincronismo perfetto tra i dati Istat sulla catastrofe occupazionale italiana, quelli Eurostat per l’Eurozona e il richiamo di Mario Draghi a innestare la marcia della triade virtuosa competitività, crescita e lavoro non è una coincidenza fortuita e ci deve fare riflettere. La notizia bomba è che abbiamo perso 100 mila posti in un mese. Le altre due, ampiamente previste, rivelano che stiamo rotolando verso i tre milioni di disoccupati (2 milioni 870 mila) e oltre l’11% di senza lavoro, con un 36,5% per i giovani tra i 15 e i 24 anni, che si avvicina a quota 40: tutti record storici negativi da vent’anni a questa parte. Il governatore della Banca centrale europea ricorda a noi e ai nostri compagni di merende che è ora di finirla di giocare con deficit e debiti e di raccontare favole, e intima di costruire nuove politiche del lavoro e dello sviluppo. In Europa i disoccupati sono 18,7 milioni, l’11,7%, ma questo non ci autorizza a farci belli con il nostro 11,1%. La palla è nella nostra metà …

“Produttività, soldi buttati. L’intesa resterà sulla carta”, di Cesare Damiano

Com’era prevedibile, l’accordo sulla produttività siglato la scorsa settimana da tutte le parti sociali, ad eccezione della Cgil, sta facendo molto discutere. Noi vorremmo affrontare il problema collegandolo al contesto nel quale sono state definite queste linee guida. Infatti, è stata posta molta enfasi sul tema della produttività senza spiegare che, se non si realizza una scelta radicale sugli investimenti e sull’innovazione tecnologica, e quindi sullo sviluppo di qualità, l’obiettivo rimarrà sulla carta. C’è il rischio oggettivo che, in tempi di crisi, si facciano poche intese, persino difficili da realizzare nei grandi gruppi industriali e che si stipulino finti accordi di produttività al fine di ottenere gli sgravi fiscali. In secondo luogo, noi pensiamo che oggi sarebbe necessario concentrare l’attenzione sulla vera emergenza del paese, cioé sul rischio di una crescita esponenziale della disoccupazione dovuta al sommarsi di alcuni fattori negativi. Infatti, il numero dei senza-lavoro è notevolmente aumentato, così come la cassa integrazione, ed il trend sfavorevole continuerà nel 2013 ed oltre. Verranno al pettine alcuni nodi non risolti: la mancanza di finanziamenti adeguati …

“Stop ai sequestri incompatibili con l’Aia. Oggi il via libera al decreto”, di Raffaella Cascioli

Ci sarà ancora la siderurgia nel futuro industriale d’Italia. Con un decreto legge che sarà approvato oggi in consiglio dei ministri e che è stato annunciato ieri dal premier Mario Monti al tavolo con enti locali e parti sociali, il governo mette i paletti necessari per far ripartire l’Ilva: un garante per vigilare sull’attuazione del provvedimento e la contemporanea perdita di efficacia dei provvedimenti di sequestro incompatibili con l’attuazione dell’Aia (Autorizzazione integrata ambientale) per due anni. Il decreto, la cui bozza è stata sottoposta ieri dal governo a tutti i soggetti interessati (la foto del tavolo è stata twittata dall’esecutivo), consentirà di fatto l’avvio della bonifica ambientale a carico dell’azienda individuando la figura del garante che si avvarrà dell’Ispra (Istituto superiore per la prevenzione e la ricerca ambientale) e sentirà un comitato di lavoratori dello stabilimento di Taranto, in cui sono rappresentate tutte le aree produttive. Il provvedimento consentirà «il rafforzamento delle garanzie di realizzazione dei principi dell’Aia e la terzietà del meccanismo di controllo». Il governo è partito dalla considerazione che è prioritaria la …

“Ricongiunzioni onerose, cambiamo così”, di Tito Boeri

È tempo di porre fine a una grave ingiustizia, quella delle cosiddette “ricongiunzioni onerose”. Ci riferiamo ai costi altissimi (in taluni casi si superano i 300.000 euro) imposti a chi vuole mettere insieme contributi versati a enti diversi (ad esempio Inps e Inpdap), come se fossero stati versati ad un unico fondo, ai fini del calcolo della propria pensione. Si tratta di una norma, bene sottolinearlo, sulla quale il presente governo non ha alcuna responsabilità. Fu infatti introdotta di soppiatto da Giulio Tremonti per ridurre il ricorso alle pensioni di anzianità, con un accorgimento opaco quanto odioso: il ricongiungimento avrebbe infatti permesso a molti lavoratori, soprattutto nell’ambito del sistema a quote precedente la riforma Fornero, di andare in pensione prima. Invece di intervenire sulle pensioni di anzianità, il ministro Tremonti aveva ritenuto di rendere oltremodo costoso il ricongiungimento, venendo così a colpire tutti i lavoratori che hanno carriere discontinue. Particolarmente colpite le donne che subiscono frequenti interruzioni di carriera in corrispondenza dei periodi di maternità. Si tratta di una grave in- giustizia perché introduce una …