Soliera
Latest Posts
Scuola: Ghizzoni, di cosa parla Centemero?
“Dopo cinque anni di legislatura la collega Centemero dovrebbe sapere che non ha alcun senso invocare la calendarizzazione di un atto non ancora assegnato alla Commissione. – lo dichiara Manuela Ghizzoni, Presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati, in merito alla dichiarazione della responsabile scuola del Pdl – Il provvedimento sulla valutazione è stato trasmesso alle Camere in data 23 gennaio e assegnato alla Commissione Cultura il giorno successivo, mi chiedo, dunque, come abbia fatto l’on. Centemero a chiederne “invano, per mesi, la calendarizzazione”. Nell’ultimo ufficio di Presidenza allargato ai capigruppo del 30 gennaio – spiega Ghizzoni – i presenti hanno assunto la decisione di non convocare la commissione per l’esame degli atti su cui oggi si è espresso il Senato. Emerenzio Barbieri, presidente della delegazione del PdL in Commissione Cultura, non ha partecipato alla riunione, né ha fatto pervenire indicazioni da parte del Popolo della Libertà in merito. Pertanto – conclude Ghizzoni – è evidente un cortocircuito di comunicazione tra Elena Centemero e il suo gruppo Parlamentare, di cui non può chiedere conto a me.”
I candidati Pd: “Alfano si accorge ora che c’è stato il terremoto”
La nota dei candidati Davide Baruffi, Manuela Ghizzoni, Giuditta Pini e Stefano Vaccari. Il segretario nazionale del Pdl Angelino Alfano, parlando da Bologna, ha attaccato il lavoro delle amministrazioni locali che, a suo giudizio, non avrebbero saputo dare risposte adeguate alle richieste delle zone colpite dal sisma. A questa affermazione rispondono i candidati Pd alla Camera e al Senato Davide Baruffi, Manuela Ghizzoni, Giuditta Pini e Stefano Vaccari: “Dal Pdl, dopo aver azzerato il sistema di Protezione civile, si accorgono solo ora che c’è stato un terremoto”. Ecco la loro dichiarazione congiunta: «Curioso ed inquietante che Alfano si accorga ora che in Emilia c’e’ stato un terremoto. Non abbiamo avuto il piacere di averlo al nostro fianco in questi mesi e spunta ora, a dieci giorni dalle elezioni, per strumentalizzare il sisma e fare sciacallaggio sui disagi dei cittadini. I nostri amministratori ci sono stati dal primo minuto, notte e giorno, al fianco delle proprie comunità. Quanto abbiamo ottenuto in questi mesi (dalle scuole ai map, dai fondi per la ricostruzione al 100% per case e capannoni) è frutto di un lavoro di squadra portato avanti dal commissario straordinario Errani, dai sindaci e dai nostri parlamentari: Alfano dov’era? Quale contributo ha dato a questi risultati? La Protezione civile ereditata dal Governo Berlusconi, nel maggio scorso, era all’anno zero, dopo gli scandali della disastrosa gestione del sisma a L’Aquila. Abbiamo dovuto riscrivere interamente le norme per la ricostruzione per assicurare regole, risorse, legalità, trasparenza. Se Alfano avrà tempo e voglia, dopo la propaganda passeggera, di approfondire i temi siamo qui a disposizione. Viceversa sappia che non abbiamo tempo da perdere e credito da dare a chi porta in dote fallimenti».
Violenza donne, Ghizzoni “La prevenzione parte dalla scuola”
La Presidente della Commissione Cultura e candidata Pd partecipa a One billion rising. Anche la deputata Pd Manuela Ghizzoni partecipa, a Modena, in piazza Grande, al flash mob collettivo organizzato nell’ambito della manifestazione di protesta internazionale “One billion rising”. Le donne di tutto il mondo ballano in piazza per dire basta alla violenza e ai soprusi ai loro danni. E la prevenzione deve cominciare dalla scuola, primo luogo dove cominciare ad abbattere gli stereotipi attraverso la conoscenza.
“È il momento del protagonismo, è il momento della denuncia di un contesto culturale maschilista e ipocrita e di una politica che ha mostrato inadeguatezza e colpevole disattenzione, è il momento di usare anche i nostri corpi per dire basta, perché non siano più violati. – lo dichiara la deputata del Pd Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione Cultura della Camera dei deputati, annunciando la propria adesione alla manifestazione “One billion rising – No more violence! Stand up and Dance” e la partecipazione al flash mob a Modena. – La violenza sulle donne, anche in Italia, non può più essere considerata un fatto isolato: il 31,9% delle donne ha subito violenza fisica o sessuale nel corso della sua vita e i femminicidi fanno registrare un vero e proprio bollettino di guerra, che annovera tra le sue vittime 124 donne nello scorso anno. È necessario che le istituzioni si assumano la responsabilità di fermare la violenza e il femminicidio, a partire dalla prevenzione e da una pianificazione mirata dei percorsi educativi e culturali. È proprio durante il ciclo di formazione scolastica che si possono porre i primi semi per abbattere gli stereotipi attraverso la conoscenza e – conclude la presidente Ghizzoni – il rispetto delle differenze nella parità di diritti, per formare le cittadine e i cittadini attraverso una scuola che parli di donne e uomini.”
Un ballo in piazza contro la violenza “Così noi donne diciamo basta”, di Francesca Caferri
È uno dei volti più noti della world music mondiale, uno dei volti più noti dello show business in Europa e negli Stati Uniti. La fama la deve al suo talento e anche alla sua famiglia: suo padre era il famoso musicista indiano Ravi Shankar, il più grande virtuoso di sitar degli ultimi cento anni, come scrisse la stampa a dicembre quando morì, l’ispiratore della svolta spirituale dei Beatles grazie alla sua amicizia con George Harrison. Anoushka Shankar avrebbe potuto rimanere tranquilla nella sua bella casa londinese, fra gli strumenti che le ha lasciato il padre e i tanti premi raccolti insieme a lui. Ma non ha esitato a usare la sua fama perrichiamarel’attenzionesuun problema che conosce da vicino, quello della violenza sulle donne. «Quando ero piccola, sono stata molestata da un uomo di cui i miei genitori si fidavano. Anche per questo vi chiedo di scendere in piazza e ballare contro la violenza », ha detto in un video diffuso via Internet in tutto il mondo.
Così Anoushka è diventata testimonial di “One Billion Rising”, la giornata mondiale di mobilitazione contro la violenza sulle donne organizzata da Eve Ensler, autrice dei “Monologhi della vagina”.
Milioni di donne, in tutto il mondo, oggi balleranno al ritmo di una canzone e di una coreografia messe a punto dalla stessa Ensler per urlare, senza tristezza ma con tanta energia, “no” alla violenza sulle donne.
Come è arrivata alla scelta di mettersi in gioco in prima persona?
«Dopo lo stupro di Delhi mi sono sentita triste e depressa: mio padre era morto qualche giorno prima e il mio paese era teatro di un altro crimine osceno. Poi ho visto lareazionedell’India:perlaprima volta donne e uomini in piazza a dire “no”. Ho pensato che dovevo uscire dal lutto e contribuire: un amico mi ha messo in contatto con Eve Ensler e lei mi ha chiesto di fare un video, raccontando la mia storia e spiegando perché appoggiavo questa iniziativa».
È stato difficile?
«Molto. L’ho fatto da sola, con il mio iPhone: non sarei riuscita a dire quello che ho detto di fronte ad altre persone. Ma quando la piattaforma Change.org ha adottato il mio video come strumento di sostegno alla campagna “One Billion Rising” e migliaia di persone lo hanno scaricato in tutto il mondo, sono stata molto orgogliosa».
Milioni di donne balleranno oggi: lei cosa si aspetta da questa giornata?
«Due cose. Dal punto di vista pratico, che la mobilitazione faccia
rumore, che scuota gli animi e i governi. Da quello spirituale, che tanta energia positiva riesca a sconfiggere la negatività di un fenomeno orrendo come la violenza sulle donne».
E cosa farà?
«Ballerò, naturalmente. Nel centro di Londra: e spero che ci siano moltissime persone, come spero che tantissime prendano parte anche agli eventi italiani. Mio padre, se fosse ancora vivo, sarebbe stato in piazza con me: questo lo so per certo».
Appuntamento per oggi dunque: eventi sono previsti in migliaia di città in tutto il mondo, dall’Africa agli Stati Uniti, passando per l’India appunto. E anche in Italia, in tutte le città principali e con una sorpresa dell’ultimo minuto: stasera si ballerà al grido di “One Billion rising” anche sul palco di Sanremo.
La Repubblica 14.02.13
"Scuola, da Pd piano straordinario dopo i disastri di Berlusconi", di Vanino Chiti
L’istruzione è il pilastro di un paese. Questa non è una considerazione vuota e retorica ma il presupposto per un programma di governo che voglia guardare al futuro. Gli anni dei governi Berlusconi-Tremonti-Maroni hanno prodotto un disastro: il più grande licenziamento di massa; tagli; misure che hanno ridotto la qualità del nostro sistema scolastico, come il maestro unico, il l’abolizione del tempo pieno, le “classi pollaio”.
Servono misure urgenti e una continuità d’impegno per recuperare il terreno perduto. Per il Pd l’istruzione è una priorità. Noi pensiamo che la scuola abbia bisogno di stabilità, fiducia e risorse. Bisogna contrastare l’abbandono scolastico, realizzando gli obiettivi della strategia ‘Europa 2020′, l’abbandono deve essere inferiore al 10% mentre oggi in Italia è al 18%. Metteremo in campo un piano straordinario perché gli asili nido coprano il 33% della domanda e per rilanciare il tempo pieno: le scuole devono essere una risorsa a disposizione per l’intera giornata, dedicando spazi allo sport, alle attività di gruppo, all’insegnamento delle tecnologie.
Per il ciclo superiore, vogliamo un primo biennio d’obbligo unitario: la scelta della scuola specifica a cui iscriversi per la propria specializzazione – come avviene nel resto d’Europa – deve venire dopo. In questo quadro, è fondamentale il rafforzamento della formazione tecnica e professionale.
Ridare fiducia alla scuola significa anche garantire un organico di docenti stabile, attraverso un nuovo piano pluriennale di esaurimento delle graduatorie per stabilizzare i precari.
Anche l’università ha la necessità di un rilancio: un rifinanziamento pluriennale per raggiungere le medie europee in 5 anni; la cancellazione dell’inutile ‘fondo per il merito’ e il finanziamento di un ‘Programma nazionale per il merito e il diritto allo studio’, che affianchi gli interventi regionali; un contratto unico per i ricercatori che ponga fine alla loro situazione di precari; meno burocrazia e più autonomia per gli atenei; incentivi fiscali per l’assunzione di dottori di ricerca qualificati.
Il rilancio economico, sociale e etico del nostro paese passa da un’istruzione di qualità per tutti. Il Pd vuole partire da qui.
L’Unità 14.02..13
"L'amaca", di Michele Serra
Non ci vogliono strumenti di precisione, basta una stadera da mercato ortofrutticolo per scoprire che il peso del malaffare politico pende decisamente verso destra. Il potere forzaleghista lombardo e in specie quello formigoniano, per fare solo un esempio macroscopico, annaspano nelle carte giudiziarie. Eppure dire che la disonestà non è spalmata in modo uniforme sull’intero arco politico è diventata un’impresa impossibile. La vulgata populista ripete che “i politici sono tutti ugua-li”, pialla ogni differenza, ingoia nel suo gorgo di risentimento ogni cifra, ogni analisi, ogni dato della realtà. È, questa genericità ringhiosa, il successo più evidente del nuovo populismo. Poggia su fondamenta antiche: la diffidenza per il potere qualunque sia, l’antistatalismo, l’attribuire a chi fa politica solamente scopi ignobili e ingordigia. È una genericità che, per sua natura, nuoce ai migliori e giova ai peggiori, perché confonde lo sguardo e occulta la realtà. Ha perfettamente ragione Saviano quando dice che la frase “sono tutti uguali” è un’arma micidiale contro gli onesti, e l’alibi più efficace per i disonesti.
La Repubblica 14.02.13
