Tutti gli articoli relativi a: pari opportunità | diritti

“Desperados del Pdl e il nodo della giustizia”, di Franco Cordero

Stride d´impulsi rivoltosi la lettera 8 marzo, dove 46 senatori Pdl chiedono una mozione di sfiducia nel ministro colpevole d´avere detto, conversando privatamente, che una certa politica gl´ispira schifo (alludeva al vertice dei partiti, impedito dal segretario berlusconiano perché l´ex premier considera: tabù giustizia e Rai): piccola guerra intestina; i miracolati d´una lunga campagna piratesca rimpiangono la baldoria, sapendosi esclusi dal quadro politico appena normale, perciò insorgono contro l´establishment interno, compromesso nel sostegno al governo cosiddetto tecnico; e spiegano al vento bandiera nera, disgustati del padrone abulico. In chiave d´opera buffa ricordano desperados fascisti nell´incipiente primavera 1945, quando i cautelosi cercavano vie d´uscita, con qualche importante differenza: Alessandro Pavolini, devoto alla «bella morte», aveva titoli intellettuali, inclusa un´opera narrativa quasi sperimentale, Scomparsa d´Angela, lodata dalla critica (inverno 1940). L´incidente è meno futile di quanto lascino intendere i gerarchi sicuri della sopravvivenza, male che vada. I due punti in questione toccano nervi scoperti: l´asta delle frequenze televisive non è materia ignorabile dal governo, impegnato a rompere i privilegi parassitari; e il Senato voterà sul canagliesco ddl …

"Desperados del Pdl e il nodo della giustizia", di Franco Cordero

Stride d´impulsi rivoltosi la lettera 8 marzo, dove 46 senatori Pdl chiedono una mozione di sfiducia nel ministro colpevole d´avere detto, conversando privatamente, che una certa politica gl´ispira schifo (alludeva al vertice dei partiti, impedito dal segretario berlusconiano perché l´ex premier considera: tabù giustizia e Rai): piccola guerra intestina; i miracolati d´una lunga campagna piratesca rimpiangono la baldoria, sapendosi esclusi dal quadro politico appena normale, perciò insorgono contro l´establishment interno, compromesso nel sostegno al governo cosiddetto tecnico; e spiegano al vento bandiera nera, disgustati del padrone abulico. In chiave d´opera buffa ricordano desperados fascisti nell´incipiente primavera 1945, quando i cautelosi cercavano vie d´uscita, con qualche importante differenza: Alessandro Pavolini, devoto alla «bella morte», aveva titoli intellettuali, inclusa un´opera narrativa quasi sperimentale, Scomparsa d´Angela, lodata dalla critica (inverno 1940). L´incidente è meno futile di quanto lascino intendere i gerarchi sicuri della sopravvivenza, male che vada. I due punti in questione toccano nervi scoperti: l´asta delle frequenze televisive non è materia ignorabile dal governo, impegnato a rompere i privilegi parassitari; e il Senato voterà sul canagliesco ddl …

“Il diritto di procreare”, di Michela Marzano

C´è voluta una sentenza della Corte Costituzionale perché gli italiani potessero riappropriarsi di un proprio diritto. Eppure è successo, e questa è comunque una bella notizia. Tante coppie che desideravano avere un bambino hanno potuto realizzare i propri sogni. E decisioni delicate e fondamentali, come quella di iniziare un processo di fecondazione artificiale, hanno cominciato a poter essere prese dai diretti interessati, invece di essere codificate a tavolino sulla base di criteri ideologi. Da poco più di due anni, è il medico che può finalmente stabilire quanti embrioni trasferire nell´utero di una paziente e quanti invece congelare per un utilizzo ulteriore. E non è poco, visto che la legge 40 prevedeva di trasferire sempre e comunque tre embrioni, indipendentemente dallo stato di salute di una donna. Due anni dopo i dati sono una conquista e una felicità per tante donne, per tante famiglie. Avere un figlio è un percorso possibile e non per forza un cammino doloroso. Certo, la strada da percorrere prima di poter parlare di “autodeterminazione” è ancora molto lunga. Nonostante i progressi, …

“Il diritto di procreare”, di Michela Marzano

C´è voluta una sentenza della Corte Costituzionale perché gli italiani potessero riappropriarsi di un proprio diritto. Eppure è successo, e questa è comunque una bella notizia. Tante coppie che desideravano avere un bambino hanno potuto realizzare i propri sogni. E decisioni delicate e fondamentali, come quella di iniziare un processo di fecondazione artificiale, hanno cominciato a poter essere prese dai diretti interessati, invece di essere codificate a tavolino sulla base di criteri ideologi. Da poco più di due anni, è il medico che può finalmente stabilire quanti embrioni trasferire nell´utero di una paziente e quanti invece congelare per un utilizzo ulteriore. E non è poco, visto che la legge 40 prevedeva di trasferire sempre e comunque tre embrioni, indipendentemente dallo stato di salute di una donna. Due anni dopo i dati sono una conquista e una felicità per tante donne, per tante famiglie. Avere un figlio è un percorso possibile e non per forza un cammino doloroso. Certo, la strada da percorrere prima di poter parlare di “autodeterminazione” è ancora molto lunga. Nonostante i progressi, …

"Il diritto di procreare", di Michela Marzano

C´è voluta una sentenza della Corte Costituzionale perché gli italiani potessero riappropriarsi di un proprio diritto. Eppure è successo, e questa è comunque una bella notizia. Tante coppie che desideravano avere un bambino hanno potuto realizzare i propri sogni. E decisioni delicate e fondamentali, come quella di iniziare un processo di fecondazione artificiale, hanno cominciato a poter essere prese dai diretti interessati, invece di essere codificate a tavolino sulla base di criteri ideologi. Da poco più di due anni, è il medico che può finalmente stabilire quanti embrioni trasferire nell´utero di una paziente e quanti invece congelare per un utilizzo ulteriore. E non è poco, visto che la legge 40 prevedeva di trasferire sempre e comunque tre embrioni, indipendentemente dallo stato di salute di una donna. Due anni dopo i dati sono una conquista e una felicità per tante donne, per tante famiglie. Avere un figlio è un percorso possibile e non per forza un cammino doloroso. Certo, la strada da percorrere prima di poter parlare di “autodeterminazione” è ancora molto lunga. Nonostante i progressi, …

Nel 2011 in un giorno oltre 56 mila le donne in fuga dalla violenza. Con loro più di 39 mila minori

Terzo censimento del Global network of women’s shelters. Non sempre i centri antiviolenza riescono a rispondere alle richieste: a più di 7 mila donne non si è potuto dare aiuto. A Bologna nel 2011 la Casa delle Donne ha dato rifugio a 20 donne e 9 minori. “Se non fossi arrivata qui, probabilmente sarei morta”. Sono le parole di una donna estone accolta in uno dei centri antiviolenza gestiti da donne. Le sue parole sono riportate nel 2011 Global data count, il censimento realizzato dal Global network of women’s shelters (rete che riunisce le case rifugio nel mondo). Dai dati emerge un aumento delle richieste di aiuto da parte di donne e minori in fuga dalla violenza domestica. E, purtroppo, le difficoltà di rispondere a tutte. Nel 2011 in un solo giorno oltre 56 mila donne hanno chiesto aiuto a una casa rifugio, con loro c’erano più di 39 mila minori. Ma a 12 mila di loro (7.608 donne e 4.734 bambini) non si è potuto dare aiuto. A Bologna la Casa delle donne per …

"Lei è (non gentilmente) pregata di starsene a casa", di Cinzia Sasso

In Italia 800mila donne sono state costrette a dimettersi dopo aver avuto un figlio. E anche molte manager hanno gettato la spugna. Uno spreco umano e un’ingiustizia. Eccomi qua, come nella più classica delle storie, a leggere il giornale alle 9 e mezzo del mattino. Con calma, articolo per articolo. Non sono nel mio ufficio: nel mio ufficio ora c’è un collega che alla sua qualifica ha aggiunto anche la mia. Non sono con i miei collaboratori, che ora sono i suoi. Da due giorni sono senza computer, che mi verrà certamente restituito funzionante (prima o poi). Non ho neanche il telefono fisso: l’apparecchio che avevo è sparito nel fulmineo svuotamento del mio vecchio ufficio (annunciato alle sei di sera e già finito alle dieci del mattino dopo) e non si capisce bene chi, come (e perché?) dovrebbe ordinarne uno nuovo. Nessuna comunicazione ufficiale sulle ragioni e i modi di questa transizione, né tantomeno sul punto di arrivo. Posso dire che i sintomi sono arrivati, abbastanza violenti, al settimo mese di gravidanza, quando, tra le …