Tutti gli articoli relativi a: pari opportunità | diritti

"Lei è (non gentilmente) pregata di starsene a casa", di Cinzia Sasso

In Italia 800mila donne sono state costrette a dimettersi dopo aver avuto un figlio. E anche molte manager hanno gettato la spugna. Uno spreco umano e un’ingiustizia. Eccomi qua, come nella più classica delle storie, a leggere il giornale alle 9 e mezzo del mattino. Con calma, articolo per articolo. Non sono nel mio ufficio: nel mio ufficio ora c’è un collega che alla sua qualifica ha aggiunto anche la mia. Non sono con i miei collaboratori, che ora sono i suoi. Da due giorni sono senza computer, che mi verrà certamente restituito funzionante (prima o poi). Non ho neanche il telefono fisso: l’apparecchio che avevo è sparito nel fulmineo svuotamento del mio vecchio ufficio (annunciato alle sei di sera e già finito alle dieci del mattino dopo) e non si capisce bene chi, come (e perché?) dovrebbe ordinarne uno nuovo. Nessuna comunicazione ufficiale sulle ragioni e i modi di questa transizione, né tantomeno sul punto di arrivo. Posso dire che i sintomi sono arrivati, abbastanza violenti, al settimo mese di gravidanza, quando, tra le …

“Il vizio ad personam della prescrizione”, di Attilo Bolzoni

Frequentare la mafia non è reato. Se poi la giustizia è lenta, non è neanche un problema. Ne sa qualcosa Marcello Dell´Utri, senatore della Repubblica, bibliofilo, inventore di Forza Italia e in intimità con i «meglio» boss di Palermo. Devono rifare il suo processo. Significa che non ci sarà mai una vera sentenza. Significa che di riffa o di raffa, lui si salverà per prescrizione. Finisce così una delle più incredibili vicende del nostro Paese – giudiziarie ma non solo giudiziarie – dell´ultimo quarto di secolo, la storia di un siciliano doc che si è trascinato le sue conoscenze palermitane nella Milano dove cominciava la grande scalata al potere un signore di nome Silvio Berlusconi. Finisce come era cominciata tanto tempo fa: nella normalità italiana. L´imputato non doveva mai diventare un imputato. Cosa ha fatto di così grave per scivolare negli ingranaggi delle investigazioni antimafia? Aveva relazioni con uomini vicini alla Cupola ma che importa, mica c´è la prova di un suo «contributo» all´associazione criminale denominata Cosa Nostra? Stare una vita al fianco di Vittorio …

"Il vizio ad personam della prescrizione", di Attilo Bolzoni

Frequentare la mafia non è reato. Se poi la giustizia è lenta, non è neanche un problema. Ne sa qualcosa Marcello Dell´Utri, senatore della Repubblica, bibliofilo, inventore di Forza Italia e in intimità con i «meglio» boss di Palermo. Devono rifare il suo processo. Significa che non ci sarà mai una vera sentenza. Significa che di riffa o di raffa, lui si salverà per prescrizione. Finisce così una delle più incredibili vicende del nostro Paese – giudiziarie ma non solo giudiziarie – dell´ultimo quarto di secolo, la storia di un siciliano doc che si è trascinato le sue conoscenze palermitane nella Milano dove cominciava la grande scalata al potere un signore di nome Silvio Berlusconi. Finisce come era cominciata tanto tempo fa: nella normalità italiana. L´imputato non doveva mai diventare un imputato. Cosa ha fatto di così grave per scivolare negli ingranaggi delle investigazioni antimafia? Aveva relazioni con uomini vicini alla Cupola ma che importa, mica c´è la prova di un suo «contributo» all´associazione criminale denominata Cosa Nostra? Stare una vita al fianco di Vittorio …

“Valorizzare le donne conviene”, di Daniela Del Boca, Letizia Mencarini e Silvia Pasqua

Le principali “rivoluzioni silenziose” che la società deve fare perché ci sia una parità reale tra donne e uomini: quella dell’istruzione -in Italia quasi compiuta- quella del lavoro femminile -ancora ampiamente irrealizzata- quella dei carichi familiari -“tradita” dagli uomini”- e quella della presenza nella politica -timidamente incominciata. Il nostro paese, dunque, è indietro, soprattutto se raffrontato agli altri paesi europei. Ecco che cosa deve fare la politica per aiutare a colmare la differenza. È di nuovo l’8 marzo e nonostante le tante pagine scritte, i discorsi, i blog, le manifestazioni di piazza e le dichiarazioni pubbliche, pochissimo è stato fatto per sostenere il lavoro delle donne. Eppure il cammino di quella “rivoluzione silenziosa” che ha trasformato la vita delle donne in molti paesi sviluppati attraverso cambiamenti, rivoluzionari appunto, nell’istruzione, nel mondo del lavoro e nella famiglia, è tutt’altro che completa in Italia. ISTRUZIONE, UNA RIVOLUZIONE QUASI FATTA La prima “rivoluzione”, quella dell’istruzione femminile, è quasi pienamente compiuta: le giovani italiane sono ormai più istruite degli uomini, anche se scelgono spesso percorsi di studio meno remunerativi …

"Valorizzare le donne conviene", di Daniela Del Boca, Letizia Mencarini e Silvia Pasqua

Le principali “rivoluzioni silenziose” che la società deve fare perché ci sia una parità reale tra donne e uomini: quella dell’istruzione -in Italia quasi compiuta- quella del lavoro femminile -ancora ampiamente irrealizzata- quella dei carichi familiari -“tradita” dagli uomini”- e quella della presenza nella politica -timidamente incominciata. Il nostro paese, dunque, è indietro, soprattutto se raffrontato agli altri paesi europei. Ecco che cosa deve fare la politica per aiutare a colmare la differenza. È di nuovo l’8 marzo e nonostante le tante pagine scritte, i discorsi, i blog, le manifestazioni di piazza e le dichiarazioni pubbliche, pochissimo è stato fatto per sostenere il lavoro delle donne. Eppure il cammino di quella “rivoluzione silenziosa” che ha trasformato la vita delle donne in molti paesi sviluppati attraverso cambiamenti, rivoluzionari appunto, nell’istruzione, nel mondo del lavoro e nella famiglia, è tutt’altro che completa in Italia. ISTRUZIONE, UNA RIVOLUZIONE QUASI FATTA La prima “rivoluzione”, quella dell’istruzione femminile, è quasi pienamente compiuta: le giovani italiane sono ormai più istruite degli uomini, anche se scelgono spesso percorsi di studio meno remunerativi …

“Democrazia paritaria: è questa la leva per cambiare la politica”, di Roberta Agostini

L’8 marzo dello scorso anno un’autorevole delegazione di donne democratiche consegnò a Palazzo Chigi un pacchetto che rappresentava simbolicamente milioni di firme che il Pd aveva raccolto per chiedere le dimissioni di Berlusconi. Oggi possiamo dire che quelle firme hanno avuto la loro risposta, ma siamo ancora nel pieno di una grave crisi di sistema, che ci chiede di sostenere il lavoro di Monti senza smarrire la consapevolezza della necessità di una lunga fase di ricostruzione del Paese. Uscire dal berlusconismo, cosi come dalla crisi economica più grave dal dopoguerra, significa interrogarci a fondo su quale futuro immaginiamo. Con la consapevolezza che i danni prodotti dal considerare le istituzioni oggetti di proprietà o luoghi dove affrontare e risolvere questioni patrimoniali o giudiziarie del premier, sono profondi ed investono tutti. Quello che è venuto alla luce in questi mesi, e che è stata una delle ragioni del successo della manifestazione del 13 febbraio, è che questa concezione individualista e proprietaria, fondata sul travisamento assoluto dell’idea della libertà, è strettamente intrecciata con la marginalizzazione della forza femminile, …

"Democrazia paritaria: è questa la leva per cambiare la politica", di Roberta Agostini

L’8 marzo dello scorso anno un’autorevole delegazione di donne democratiche consegnò a Palazzo Chigi un pacchetto che rappresentava simbolicamente milioni di firme che il Pd aveva raccolto per chiedere le dimissioni di Berlusconi. Oggi possiamo dire che quelle firme hanno avuto la loro risposta, ma siamo ancora nel pieno di una grave crisi di sistema, che ci chiede di sostenere il lavoro di Monti senza smarrire la consapevolezza della necessità di una lunga fase di ricostruzione del Paese. Uscire dal berlusconismo, cosi come dalla crisi economica più grave dal dopoguerra, significa interrogarci a fondo su quale futuro immaginiamo. Con la consapevolezza che i danni prodotti dal considerare le istituzioni oggetti di proprietà o luoghi dove affrontare e risolvere questioni patrimoniali o giudiziarie del premier, sono profondi ed investono tutti. Quello che è venuto alla luce in questi mesi, e che è stata una delle ragioni del successo della manifestazione del 13 febbraio, è che questa concezione individualista e proprietaria, fondata sul travisamento assoluto dell’idea della libertà, è strettamente intrecciata con la marginalizzazione della forza femminile, …