"Non siamo un paese per donne? La risposta è nei numeri dell'Istat", di Paola Zanuttini
D’ accordo, è un brutto momento per le italiane: le più in vista, elevate al rango di maîtresse à penser, sono le ospiti a cena di Berlusconi. Ma è giusto che, nella sua classifica sui 165 Paesi in cui è meglio o peggio nascere donne, Newsweek piazzi l’Italia al cinquantanovesimo posto, fra Uzbekistan e Russia? Veniamo dopo la Moldavia, dove la tratta di ragazze da prostituire ha devastato una generazione. Dopo la Cina che, con la politica del figlio unico, ha causato uno sterminio di neonate. Per stilare la pagella, il settimanale ha esaminato cinque indicatori: giustizia, salute, istruzione, economia e politica. Al top e in fondo, niente di nuovo, il Nord Europa stravince e l’Africa sprofonda, ma la zona media sconcerta: possibile che le brasiliane governate da una gioviale progressista stiano peggio che nel Brunei dominato da un sultano con l’harem? Chiedo lumi a un’italiana che ce l’ha fatta: Linda Laura Sabbadini, nuovo direttore del Dipartimento statistiche sociali e ambientali all’Istat, fiera di esserci entrata con un concorso da licenza media inferiore nel 1983. …
