Tutti gli articoli relativi a: pari opportunità | diritti

"La testimone di Praga", di Emilio Gentile – Il Sole 24 Ore 24.08.14

Milena Jesenská, traduttrice di Franz Kafka e conosciuta come la sua amata, fu una grande giornalista e militante nella resistenza clandestina: morì in campo di concentramento «Alle sette e mezza di mattina, i bambini cechi sono entrati a scuola come d’abitudine. Gli operai e gli impiegati sono andati al lavoro come al solito. I tram erano pieni come sempre. Solo le persone erano diverse. In piedi, fermi, stavano in silenzio. Non ho mai sentito così tanta gente tacere. Le strade erano immerse nel silenzio. Le persone non discutevano. Negli uffici nessuno alzava la testa dal proprio lavoro. …alle 9.35 del 15 marzo 1939 l’esercito del Reich ha raggiunto la Národní trvída (strada centrale di Praga). Su marciapiedi schiere di persone camminavano come sempre. Nessuno si è voltato a guardare». Così, con una nota che sembra redatta da un’indifferente cronista, Milena Jesenská descriveva l’occupazione dello Stato cecoslovacco, sorto venti anni prima sulle rovine dell’impero asburgico. Eppure, l’indifferenza era sentimento estraneo alla personalità di Milena, che amava intensamente la sua città e la sua nazione. «Milena di …

"Catia la secchiona, cervello delle aste on line", di Laura Alari – Il Resto del Carlino 21.08.14

Un premio di 40mila dollari, da spendere mica in shopping o in vacanze esotiche ma per utilizzare risorse di calcolo. Lo ha messo in palio la Microsoft e se qualcuno pensa che a vincerlo sia stato il classico scienziato pazzo, con gli occhialini sul naso e i capelli bianchi arruffati, sbaglia di grosso. Il merito è di Catia Trubiani, una ragazza di Teramo poco più che trentenne, bella e solare, un genio dell’informatica che ha concluso gli studi a tempo di record ma senza mai sacrificare se stessa. Esempio perfetto di come una donna possa portare avanti con successo progetti scientifici e di vita. Cominciamo dal futuro, Catia: qual è il suo prossimo obiettivo? «Un’utopia». Si spieghi meglio. «Mi piacerebbe tanto restare in questo Paese per contribuire a cambiarlo. Ma mi rendo conto che si tratta di un sogno irrealizzabile, appunto». Quindi anche lei ha già le valigie pronte, come quasi tutti i giovani migliori? «Vediamo, ci penserò fra un anno. Ma la tentazione forte di andarsene c’è, inutile negarlo». Eppure finora è rimasta qua, …

Matematica, sostantivo femminile – Manuela Ghizzoni

Ha fatto notizia il riconoscimento (quasi un Nobel) assegnato dal Congresso dei Matematici per la prima volta dopo 78 anni ad una donna, l’iraniana Maryam Mirzakhani. Tanto scalpore la dice lunga sugli stereotipi ancora radicati nel mondo scientifico e non solo. L’articolo di due firme illustri del campo fa il punto sulle eccellenze femminili nella matematica, a dimostrazione che le donne non sono solo quelle che “danno i numeri”. Al di là delle considerazioni di genere, mi auguro che l’eco della notizia possa stimolare tante ragazze a superare i condizionamenti culturali che le frenano ad affrontare percorsi di studio in ambiti non tradizionalmente femminili. La matematica, l’informatica, l’ingegneria sono sfide che le donne, conti alla mano, possono affrontare con successo. Il Sole 24 Ore 18.08.14 MATEMATICA ECCELLENZA di Roberto Natalini e Stefano Pisani «Fa piacere vedere che anche le donne hanno un cervello» diceva a una sua studentessa un beffardo Carlo Cecchi, impersonando il geniale e tragico Renato Caccioppoli nel film Morte di un matematico napoletano. La frase rifletteva pienamente il clima ingeneroso che circondava …

"Né congedi né aiuti ecco perché l’Italia non è un paese per mamme precarie", di Maria Novella De Luca da La Repubblica del 13.08.14

Siamo un paese ostile alla maternità e sempre più refrattario ai bambini. Le desolanti statistiche dell’Istat lo testimoniano ad ogni rapporto annuale, fotografando la nostra progressiva discesa agli ultimi posti nella classifica demografica mondiale. Puntualmente ogni volta ci chiediamo perché. Eppure basta leggere la lettera pubblicata ieri su “Repubblica”, per rendersi contro di quanto l’Italia sia diventata ormai un luogo inospitale per chiunque decida di rischiare l’avventura della famiglia. Soprattutto se si è una lavoratrice precaria, ma che nonostante tutto si “azzarda” a mettere al mondo dei figli, ben tre in questo caso. Perché non solo il nostro non è un paese per mamme, ma in particolare non è un paese per mamme “atipiche”, quelle cioè che in assenza di un contratto di lavoro definito, non hanno diritto praticamente a nulla. Né prima della nascita, né dopo. Un’incredibile mancanza di tutele e di sostegni che Belinda Malfetti, giornalista freelance, ben descrive nella sua lettera “La mia odissea di mamma precaria alla ricerca del sussidio negato”. In Italia infatti le leggi ci sono, ma valgono soltanto …

"Eterologa, la politica che diserta: decreto mancato e i rischi del fai da te", di Isabella Bossi Fedrigotti

Il ministero della Sanità ha sospeso il decreto che avrebbe autorizzato la fecondazione eterologa. Tutto rimandato al Parlamento che dovrà legiferare, ma chissà quando Sarà colpa dell’agosto e del desiderio di chiudere per ferie o della materia complessa e delicata? Probabilmente un po’ di tutte e due. Fatto sta che il decreto del ministro della Sanità concernente l’autorizzazione della tanto discussa fecondazione eterologa è stato sospeso, perché, come ha scritto Beatrice Lorenzin ai gruppi parlamentari, siano le Camere ad affrontare gli «evidenti profili etici che attingono la materia», oltre che, come sembra, per la richiesta di compatibilità di colori e gruppo sanguigno tra genitori e figlio avanzata dai medici e dalle associazioni di aspiranti padri e madri tramite inseminazione. Richiesta sulla quale la stessa Lorenzin, e non soltanto lei, si è pronunciata in disaccordo. Sul tema, è perciò stato deciso all’unanimità, dovrà legiferare il Parlamento, chissà quando, però. Giusto che si discuta, ancora e ancora, e che, eventualmente, non si proceda per decreti, poiché l’argomento – se così si può dire – del contendere è …

"Dalla Siria all'Italia cercando la libertà", di Alessandra Ziniti

Asma, la migrante numero centomila. È arrivata in Sicilia su un barcone col marito, la figlia piccolissima e bimbo in grembo. Con lei gli stranieri sbarcati dall’inizio di Mare nostrum toccano la cifra simbolo dell’emergenza La storia. Quando scende dalla passerella bianca della nave Dattilo della Guardia Costiera e si asciuga pudicamente con una mano le lacrime che le scivolano giù dagli occhi, Asma non fa neanche caso al funzionario che le mette attorno al polso un braccialetto di carta con un numero, il 255. È un numero che ne fa un simbolo di questa drammatica migrazione epocale che ha già portato in Italia 100.979 uomini, donne e bambini in fuga da guerre, povertà, violenza, disperazione. Asma è il migrante numero centomila salvato dagli uomini della Marina militare italiana dall’ottobre scorso, quando, dopo i due tragici naufragi di Lampedusa con centinaia di vittime, ha preso il via l’operazione Mare nostrum. Ha 23 anni e ce l’ha fatta con il bimbo che porta in grembo, con suo marito Yaman e con la piccola Tala, tre anni e mezzo, che …

"La guerra invincibile", di Adriano Sofri

SE LA notizia arrivata alla fine di uno shabbath trepidante non fosse travolta subito, com’è successo finora a ogni annuncio di tregua, non ci sarebbe che ringraziarne il cielo. CIASCUNO il proprio. Niente è più urgente che interrompere e smettere un massacro insensato, che del resto ha già ottenuto di battere il record di morti ammazzati delle biennali guerre di Gaza, e la spirale di reciproco odio. Le “guerre” — nome usurpato, se non fosse che bisogna almeno esigere che sia rispettato il diritto di guerra — divampano all’improvviso. Ai morti ammazzati e ai feriti le tregue stentate mettono una pausa, all’odio che ogni volta si esacerba occorre un tempo lentissimo, ammesso che il tempo lo lenisca e non lo fissi. Netanyahu farà forse la sola cosa che possa ridurgli i danni, nel vicolo cieco in cui si è voluto e si è fatto cacciare. Quella di Gaza non è una “guerra” in cui si possa vincere. Ogni giorno che passa si perde la faccia agli occhi del mondo. Si logora oltre ogni precedente il …