Tutti gli articoli relativi a: pari opportunità | diritti

“Lavoro, reddito, tempo libero È il Piemonte la regione rosa Lombardia e Veneto scivolano sotto la media nazionale”, di Corinna De Cesare

Se state decidendo in quale parte d’Italia vivere, pensateci bene. Perché a seconda della Regione, essere uomo o donna può cambiare radicalmente le cose: si possono avere più possibilità in tema di lavoro, reddito, potere decisionale e tempo. Mentre il governo sembra ormai aver rinunciato a un ministero per le Pari opportunità, Banca d’Italia pubblica un’analisi che svela quanto pesa il cosiddetto «gender gap». Il rapporto, firmato da Monica Amici e Maria Lucia Stefani, applica il «gender equality index» a livello locale: partendo da uno studio europeo, l’indice calcola l’uguaglianza di genere nelle varie Regioni. Le studiose lo hanno applicato per la prima volta (scala da zero a uno) da Nord a Sud elaborandolo sui quattro temi di cui sopra. Il risultato? Se l’Italia ha ancora molto lavoro da fare in tema di pari opportunità, alle Regioni non basta lo straordinario. Fermo a un punteggio di 0,30 nel 2005, nel 2010 il nostro Paese è migliorato di poco arrivando a un indice di uguaglianza di genere di 0,36. Più virtuoso il Nord Ovest (0,43), seguito …

“Quella legge non è da buttare”, di Francesca Izzo

Su questioni come la violenza contro le donne e i femminicidi, i toni netti e trancianti non sono certo i più adeguati. E questo vale anche per il giudizio sull’attuale decreto governativo all’esame del Parlamento. Il movimento Snoq, molto responsabilmente, non lo ha osannato alla sua uscita e non lo rigetta ora che inizia il suo iter parlamentare. È in corso al suo interno, come racconta l’Unità del 26 agosto, una discussione vivace e non potrebbe essere diversamente, trattandosi di un movimento articolato, composito, plurale. Ma alcuni punti fermi mi pare utile richiamarli. La lotta alla violenza è sempre stata una priorità nell’azione di Snoq, un’azione che mira a modificare la cultura e le modalità con le quali combatterla. Quando, in un clima di rassegnazione dell’opinione pubblica, lanciammo l’appello Mai più complici nel maggio 2012, (contribuendo a diffondere la parola femminicidio nel linguaggio dei media e ottenendo un larghissimo sostegno di donne e uomini) volevamo che tutti comprendessero che i femminicidi e la diffusa violenza contro le donne non erano frutto di una loro antica …

“Contro la violenza sulle donne il decreto comincia a camminare”, di Luisa Pronzato

Era uno dei punti novità del decreto legge del governo contro la violenza di genere: «l’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare». Ieri i carabinieri di Tricase (Napoli) lo hanno applicato. La misura è scattata per un imprenditore 51enne. Aveva picchiato moglie e figlia; si sono presentate ai militari. Il pronto soccorso ha confermato le lesioni, il pm ha dato l’autorizzazione. In questi 60 giorni in cui il decreto governativo è attivo, prima che il Parlamento lo converta in legge, l’attenzione è obbligo. Si nota nella cronaca. Il 21 agosto un 24enne di Morbegno (So) è stato «allontanato» dopo che la fidanzata era arrivata in caserma con ecchimosi al volto e al braccio. Una telefonata dei carabinieri al pm di turno che ha dato l’ok. Lo stesso il 23 agosto per un 49enne di Terni. E sempre il 23 agosto, a Baranzate (Mi), un 40enne è stato arrestato dopo che la moglie ha chiesto aiuto urlando dalla finestra mentre lui la picchiava. Le botte duravano da anni, lei non aveva mai denunciato temendo ritorsioni. Un cambio radicale …

“Chi paga i pasti agli immigrati”, di Tito Boeri

Si respira aria di elezioni. E come in un consumato copione si torna a parlare a sproposito di immigrazione. Ieri al meeting di Rimini il vice-presidente del Consiglio, Angelino Alfano, ha proposto di far pagare vitto e alloggio dei detenuti stranieri ai paesi da dove provengono gli immigrati. Ci sono quasi 25.000 detenuti stranieri nelle carceri italiane. Non pochi di questi si trovano in questa condizione per il solo fatto di essere entrati illegalmente nel nostro paese, grazie al reato di immigrazione clandestina introdotto da un governo di cui Alfano faceva parte. Quasi tutti questi detenuti sono in carcerazione preventiva, messi in prigione senza quel “giusto processo” che oggi il vice-presidente del Consiglio torna nuovamente ad invocare per chi è già passato attraverso ben tre gradi di giudizio. Solo uno straniero su dieci può accedere a quelle forme alternative alla detenzione che oggi Alfano vorrebbe per altri conciliare addirittura con la presenza in Parlamento. Come pensa il ministro di farsi liquidare i quasi 250 milioni che sarebbero richiesti per pagare vitto e alloggio per un …

“Cie hanno già fallito: chiuso anche quello di Modena”, di Andrea Bonzi

La Bossi-Fini perde i pezzi. L’insofferenza delle associazioni, sindacati – Cgil in testa – e degli enti locali contro i Centri di identificazione ed espulsione (Cie, gli ex Cpt istituiti dalla Turco-Napolitano) ha raggiunto il culmine in queste settimane. Le strutture – oggi complessivamente 13, per un totale di 1.900 posti disponibili – sono sempre più spesso nell’occhio del ciclone, sia per le pessime condizioni di vita degli ospiti, sia per una gestione al ribasso che ha lasciato per mesi gli operatori senza stipendio. Un fallimento certificato dalle chiusure di Bologna (avvenuta a marzo per lavori, e poi confermata a giugno) e Modena, che è stato svuotato mercoledì scorso, nonché dalle polemiche che stanno investendo il centro di Gradisca d’Isonzo, vicino a Gorizia, dopo che un immigrato, cercando di fuggire, è caduto dal tetto e versa ora in gravissime condizioni. Per questo dunque, anche la politica sta cercando di portare a casa la definitiva cancellazione di queste vere e proprie prigioni mascherate. Il Pd, a fine luglio, ha presentato alle Camere una mozione a firma …

“Vi racconto quelli che hanno riscattato l’Italia”, di Pasquale Scimeca

La mattina di Ferragosto, mi sveglio colpito dal silenzio di un giorno di festa. Tutto è fermo, l’Italia intera è ferma, e si prepara a vivere una giornata di riposo con la mente sgombra e leggera. Mi sdraio in terrazza a leggere la fine del romanzo di Capuana, Il marchese di Roccaverdina. La storia è appassionante, un gran melodrammone, che si snoda come un romanzo rosa, a dispetto del “verismo” teorizzato a piene mani dall’amico fraterno di Giovanni Verga. Il caldo è clemente, almeno dalle mie parte, e nel cielo sopra le montagne si vanno ammassando nuvole nere che minacciano un temporale. Ma la Sicilia si sa, come diceva Sciascia, è un continente, e il sole deve splendere in tutta la sua pienezza, se tanta gente ha fatto tanta strada per godersi il mare. Sono giunto nel punto più intenso del romanzo, quello in cui Capuana descrive la pazzia del marchese, quando mi arriva un sms. Me lo ha inviato Linda (che è una mia carissima amica, oltre ad occuparsi della produzione dei miei film). …

“Stalking, nell’abisso delle 10mila denunce”, di Adriana Comaschi

Il Viminale ha appena diffuso i dati sui femminicidi (è donna il 30% delle vitti- me) e sulle denunce per stalking nell’ultimo anno (quasi 10mila), e già la cronaca incalza le statistiche, le sopravanza. In un crescendo che forse sollecita qualche riflessione sull’operatività dell’ultimo decreto del governo in materia, che la Camera – presente la presidente Laura Boldrini – incardinerà a breve, martedì 20, con immancabile polemica del Movimento 5 stelle («è un mero adempimento, nessuna riapertura dei lavori, si convochi invece la capogruppo» attacca Roberto Fico). «Bene la diffusione dei dati da parte del ministero – osserva ad esempio Angela Romanin della Casa delle donne per non subire violenza di Bologna – ma dobbiamo chiederci cosa succede dopo le denunce». Solo nelle ultime ore si registrano tre storie di ‘ordinaria’ violenza contro le donne – mentre a Genova viene indagato l’ex marito della donna sfregiata con l’acido lunedì. A Napoli finisce a Poggioreale Gianfranco Masullo, 41 anni, per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. Una richiesta di aiuto al 112 mette fine – fino …