Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

"Onore al segretario rischia la trappola", di Federico Geremicca

Onore e complimenti a Pier Luigi Bersani, per il coraggio, la coerenza e la già nota generosità. Ma anche tanti auguri e in bocca al lupo a Pier Luigi Bersani, per aver deciso di rendere possibile una sfida, quella delle primarie, che ora rischia di trasformarsi in una trappola micidiale per lui ed il suo gruppo dirigente. E’ lui, infatti, l’uomo che nella competizione con Renzi e Vendola ha tutto da perdere e poco o niente da guadagnare; ed è lui, soprattutto, che – sceso in gara per conquistare lo scettro di candidato-premier – potrebbe uscirne senza più nemmeno i gradi di segretario. Ma questi sono, diciamo così, i possibili effetti collaterali – non irrilevanti, certo – di un approdo che getta invece le premesse per una possibile iniezione di vitalità alla fiaccata democrazia italiana: milioni di italiani andranno ai gazebo per scegliere il candidato premier del centrosinistra nel pieno di un crepuscolo etico e politico che – contemporaneamente – spinge milioni di altri ad annunciare che non andranno alle urne neppure per le elezioni …

"Il coraggio ci fa bene", di Pier Luigi Bersani

“Siamo oggi sotto gli occhi del mondo, la serietà e il rigore delle nostre decisioni daranno un segno rilevante delle prospettive dell’Italia e non solo del PD”. Relazione di Pier Luigi Bersani di apertura dei lavori dell’Assemblea Nazionale del PD con la replica a chiusura del dibattito La mia non sarà una relazione organica ma solo qualche considerazione introduttiva dei lavori che avremo qui oggi all’Assemblea. Il primo punto da analizzare è la solennità e la crucialità di questo momento: siamo oggi sotto gli occhi del mondo, la serietà e il rigore delle nostre decisioni daranno un segno rilevante delle prospettive dell’Italia e non solo del PD. Il distacco tra cittadini e politica, la condizione economica-sociale la più grave dal dopo guerra, i rischi di balcanizzazione del sistema politico, la crisi scomposta della destra e il sorgere di nuovi populismi, la voglia di semplice rifiuto che corre nel paese, sono tutti elementi che portano ad un’unica conclusione: senza il PD non c’è possibilità alcuna di mettere ordine alle prospettive del paese e suscitare la riscossa …

"Il coraggio ci fa bene", di Pier Luigi Bersani

“Siamo oggi sotto gli occhi del mondo, la serietà e il rigore delle nostre decisioni daranno un segno rilevante delle prospettive dell’Italia e non solo del PD”. Relazione di Pier Luigi Bersani di apertura dei lavori dell’Assemblea Nazionale del PD con la replica a chiusura del dibattito La mia non sarà una relazione organica ma solo qualche considerazione introduttiva dei lavori che avremo qui oggi all’Assemblea. Il primo punto da analizzare è la solennità e la crucialità di questo momento: siamo oggi sotto gli occhi del mondo, la serietà e il rigore delle nostre decisioni daranno un segno rilevante delle prospettive dell’Italia e non solo del PD. Il distacco tra cittadini e politica, la condizione economica-sociale la più grave dal dopo guerra, i rischi di balcanizzazione del sistema politico, la crisi scomposta della destra e il sorgere di nuovi populismi, la voglia di semplice rifiuto che corre nel paese, sono tutti elementi che portano ad un’unica conclusione: senza il PD non c’è possibilità alcuna di mettere ordine alle prospettive del paese e suscitare la riscossa …

"Il sindaco di Firenze dovrebbe pensare a terminare il suo mandato", di Enrico Rossi*

Se si voleva ridiscutere la linea del Pd la sede naturale era il congresso. Norma ad personam per Renzi Un cedimento alla prepotenza. Oggi sarò all’assemblea nazionale del Pd a discutere, ma non a votare perché sono solo un invitato permanente, del cambiamento dello Statuto che consentirà a Renzi di candidarsi alle primarie per le quali si è già impegnato, con il camper da settimane e sulle tv da anni. Lo farò molto malvolentieri, provando a portare un contributo solo per non peggiorare la situazione. Lo farò per senso di responsabilità. Penso che la modifica dello Statuto ad personam sia un cedimento alla prepotenza, costituisca una rinuncia all’autonomia della politica e scalfisca le regole per le quali si aderisce consapevolmente a un’associazione. Ci sono in Toscana due precedenti che sono andati in senso opposto: Leonardo Domenici, che avrebbe gradito candidarsi in Parlamento nel 2008, dopo quasi due mandati da sindaco di Firenze. E Claudio Martini, che nel 2009, alla fine del secondo mandato da presidente della Regione, avendo una grande e riconosciuta esperienza in Europa, …

"Il sindaco di Firenze dovrebbe pensare a terminare il suo mandato", di Enrico Rossi*

Se si voleva ridiscutere la linea del Pd la sede naturale era il congresso. Norma ad personam per Renzi Un cedimento alla prepotenza. Oggi sarò all’assemblea nazionale del Pd a discutere, ma non a votare perché sono solo un invitato permanente, del cambiamento dello Statuto che consentirà a Renzi di candidarsi alle primarie per le quali si è già impegnato, con il camper da settimane e sulle tv da anni. Lo farò molto malvolentieri, provando a portare un contributo solo per non peggiorare la situazione. Lo farò per senso di responsabilità. Penso che la modifica dello Statuto ad personam sia un cedimento alla prepotenza, costituisca una rinuncia all’autonomia della politica e scalfisca le regole per le quali si aderisce consapevolmente a un’associazione. Ci sono in Toscana due precedenti che sono andati in senso opposto: Leonardo Domenici, che avrebbe gradito candidarsi in Parlamento nel 2008, dopo quasi due mandati da sindaco di Firenze. E Claudio Martini, che nel 2009, alla fine del secondo mandato da presidente della Regione, avendo una grande e riconosciuta esperienza in Europa, …

"Su cosa si fonda un partito", di Claudio Sardo

Un partito non si fonda su una regola, né su un emendamento. Non è vero neppure che il Pd si fondi sulle primarie, benché esse siano diventate un tratto distintivo della sua prassi democratica, del suo carattere partecipato, del proposito di spezzare l’autoreferenzialità di una politica peraltro divenuta impotente. Le fondamenta di un partito sono i valori comuni, l’idea di società, il desiderio di cambiamento, il progetto di governo, la «connessione sentimentale» (direbbe Antonio Gramsci) con quella parte di popolo che ne riconosce l’importanza, persino il legame di amicizia e di solidarietà. Il passaggio che oggi l’assemblea nazionale del Pd è chiamata ad affrontare è particolarmente insidioso. Perché, nel contesto di una crisi profonda del sistema-Paese, concentra lo scontro politico sulle forme. Certo che sono importanti le forme. Senza forme, senza regole, la politica non avrebbe alcuna speranza di recuperare una propria autonomia rispetto al dominio del mercato, della finanza, di chi detiene le grandi ricchezze, oltre che gli strumenti per farle circolare e quelli per condizionare la pubblica opinione. Ma le regole sono le …

"Su cosa si fonda un partito", di Claudio Sardo

Un partito non si fonda su una regola, né su un emendamento. Non è vero neppure che il Pd si fondi sulle primarie, benché esse siano diventate un tratto distintivo della sua prassi democratica, del suo carattere partecipato, del proposito di spezzare l’autoreferenzialità di una politica peraltro divenuta impotente. Le fondamenta di un partito sono i valori comuni, l’idea di società, il desiderio di cambiamento, il progetto di governo, la «connessione sentimentale» (direbbe Antonio Gramsci) con quella parte di popolo che ne riconosce l’importanza, persino il legame di amicizia e di solidarietà. Il passaggio che oggi l’assemblea nazionale del Pd è chiamata ad affrontare è particolarmente insidioso. Perché, nel contesto di una crisi profonda del sistema-Paese, concentra lo scontro politico sulle forme. Certo che sono importanti le forme. Senza forme, senza regole, la politica non avrebbe alcuna speranza di recuperare una propria autonomia rispetto al dominio del mercato, della finanza, di chi detiene le grandi ricchezze, oltre che gli strumenti per farle circolare e quelli per condizionare la pubblica opinione. Ma le regole sono le …