Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

"Nel Pd il vero confronto deve essere sul programma", di Leonardo Domenici

La crisi non è finita e non finirà tanto presto. Da finanziaria è divenuta economica e sarà sempre di più sociale. La crisi è più difficile da gestire in Europa, perché qui le istituzioni sono frammentate e incompiute e la politica, almeno in alcuni Paesi, è più debole e priva di visione strategica. Questo, molto sommariamente, è il contesto in cui ci troviamo. In Italia, per affrontare questa situazione, aggravata dalla degenerazione del berlusconismo, si è fatto ricorso a un «governo tecnico», che, aldilà dei meriti e demeriti, mi pare abbastanza evidente che abbia perso il suo impeto originario. L’interpretazione che, dopo la parentesi «tecnica», torna la «politica» è ormai svuotata di contenuto, per il semplice fatto che i problemi sono ancora tutti lì sul tavolo e, anzi, altri se ne aggiungono. È molto probabile che non potesse essere diversamente, ma comunque di tutto questo bisogna tener conto, perché la contesa in vista delle prossime elezioni non si svolge in condizioni di presunta ritrovata normalità. In questo quadro, l’idea che l’iniziativa politica del principale partito …

Pd, Bersani frena divisioni e polemiche «Parliamo all’Italia», di Simone Collini

«Stiamo sui contenuti». Pier Luigi Bersani chiede a tutti di darsi una calmata, di evitare polemiche inutili, di non giocare le primarie sulle divisioni interne e di non offrire il fianco agli avversari alla vigilia di una campagna elettorale che sarà molto impegnativa. Il leader del Pd vuole utilizzare i prossimi 90 giorni per parlare dei problemi dell’Italia e delle proposte per risolverli, incontrando forze sociali, movimenti, associazioni e mettendo al centro del confronto la piattaforma politico-programmatica contenuta nella «carta d’intenti». E per questo ha chiesto ai dirigenti del suo partito di fare attenzione al linguaggio e di non alimentare una discussione che rischia di essere controproducente. Pd, idee nuove o pura competizione? Vedi anche Primarie: D’Alema contro Renzi Tutti gli articoli della sezione Di Simone Collini 6 settembre 2012 A – A «Stiamo sui contenuti». Pier Luigi Bersani chiede a tutti di darsi una calmata, di evitare polemiche inutili, di non giocare le primarie sulle divisioni interne e di non offrire il fianco agli avversari alla vigilia di una campagna elettorale che sarà molto …

Enrico Rossi: «Per le primarie non basta un camper. Ci vogliono regole», di Vladimiro Fruletti

Il presidente della Toscana condivide la proposta di Marini: «Sì all’albo degli elettori e al doppio turno Renzi sbaglia a non fare i conti col berlusconismo». Subito le regole, albo degli elettori e doppio turno, perché non c’è più tempo da perdere». Il presidente della Toscana, Enrico Rossi, il Pd e la coalizione a stabilire il prima possibile i termini della gara delle primarie e fa proprie le proposte che Franco Marini ha fatto su l’Unità. Quanto ai concorrenti boccia senza appello, «inadatto», il sindaco di Firenze Renzi che accusa di sparare «a palle incatenate contro il Pd». La corsa per le primarie è partita… «Una ben strana gara». Perché? «Non esiste una gara per cui uno decida per proprio conto di partire senza le regole. A Colle Val d’Elsa, in Toscana, nel senese c’è il distretto nazionale della camperistica. Non vorrei che senza regole molti pensassero che basti prendere un camper in affitto per iscriversi alla corsa. Magari questo farà bene al settore, ma non certo al Pd». Ce l’ha con Renzi? «Non ce …

"Scuola, serve equilibrio sul concorso", di Francesca Puglisi

Nella splendida cornice del cortile del Collegio Raffaello di Urbino abbiamo inaugurato la Festa nazionale scuola e università del Pd e il ministro Profumo, sollecitato dalle nostre richieste sull’annunciato concorso per gli insegnanti, ha offerto qualche chiarimento. Come è noto, dopo le 22.000 immissioni in ruolo di insegnanti dalle GAE per l’anno scolastico che sta per partire (siamo ancora in attesa delle 7000 stabilizzazioni del personale ATA), per il 2013/2014 il ministro intende dare avvio a nuovi concorsi, procedendo il 24 settembre con un bando per 11.000 posti, mentre altrettanti continueranno a essere assunti dalle graduatorie, rispettando la legge. Una doppia chance di assunzione per gli abilitati. All’assemblea di Varese il Pd ha democraticamente votato che per la formazione e il reclutamento degli insegnanti «occorre rendere disponibili per l’immissione a tempo indeterminato i posti attualmente coperti con incarico annuale dagli insegnanti precari riprendendo il piano di stabilizzazioni intrapreso dal governo Prodi. In previsione del momento in cui cominceranno ad essere disponibili gli abilitati del nuovo sistema di formazione iniziale, va garantito un equilibrio tra immissioni …

"Scuola, serve equilibrio sul concorso", di Francesca Puglisi

Nella splendida cornice del cortile del Collegio Raffaello di Urbino abbiamo inaugurato la Festa nazionale scuola e università del Pd e il ministro Profumo, sollecitato dalle nostre richieste sull’annunciato concorso per gli insegnanti, ha offerto qualche chiarimento. Come è noto, dopo le 22.000 immissioni in ruolo di insegnanti dalle GAE per l’anno scolastico che sta per partire (siamo ancora in attesa delle 7000 stabilizzazioni del personale ATA), per il 2013/2014 il ministro intende dare avvio a nuovi concorsi, procedendo il 24 settembre con un bando per 11.000 posti, mentre altrettanti continueranno a essere assunti dalle graduatorie, rispettando la legge. Una doppia chance di assunzione per gli abilitati. All’assemblea di Varese il Pd ha democraticamente votato che per la formazione e il reclutamento degli insegnanti «occorre rendere disponibili per l’immissione a tempo indeterminato i posti attualmente coperti con incarico annuale dagli insegnanti precari riprendendo il piano di stabilizzazioni intrapreso dal governo Prodi. In previsione del momento in cui cominceranno ad essere disponibili gli abilitati del nuovo sistema di formazione iniziale, va garantito un equilibrio tra immissioni …

Bersani vede Prodi: «Noi gli europeisti», di Simone Collini

Un incontro di due ore a casa di Romano Prodi, poi un più breve colloquio con Walter Veltroni in una saletta del Parco Nord, prima di salire insieme a lui sul palco della Festa dell’Unità per parlare dell’ultimo romanzo dell’ex segretario. Pier Luigi Bersani si prepara alla campagna per le primarie e soprattutto alla prossima sfida elettorale, e nella trasferta bolognese di ieri ha illustrato i suoi piani a un paio di interlocutori di cui non gli era chiaro quale atteggiamento avessero deciso di tenere nei prossimi mesi. Con Prodi il leader del Pd ha parlato di Europa, crisi economica e della situazione politica italiana, dell’intenzione di lavorare a un «centrosinistra di governo» con Nichi Vendola e diverse associazioni civiche, per poi cercare di arrivare alla definizione di un «patto di legislatura» con Pier Ferdinando Casini («Non ho mai avuto intenzione di arruolarlo nel centrosinistra»), e anche della sfida per la candidatura alla premiership. Il Professore si è detto d’accordo con l’analisi politica e la strategia delle alleanze, col fatto che il Pd si debba …

Franceschini: “La legge elettorale deve dare stabilità il premio al primo partito va bocciato”, di Alessandra Longo

La legge elettorale, insieme alla canzone «Non vivo più senza di te» di Biagio Antonacci, è il vero tormentone dell’estate. Si fa o non si fa? Lo chiediamo a Dario Franceschini che non chiude la porta al dialogo ma ribadisce la sua contrarietà all’ipotesi del premio di maggioranza alla lista anziché alla coalizione: «Il premio al partito spinge inesorabilmente a costruire liste eterogenee in cui si mette dentro di tutto pur di prendere un voto in più e porta all’instabilità». Franceschini gli elettori assistono ad un estenuante stop and go. Il finale quale sarà? «Guardi che il Pd questa riforma elettorale vuole assolutamente farla, la legge “porcata” l’abbiamo subita per decisione altrui e non è pensabile tornare a votare con una legge che toglie agli elettori il diritto di scegliersi gli eletti». Va bene, ma a che punto siete? «Una legge, per essere approvata, necessita di una maggioranza in Parlamento e di un accordo almeno tra i partiti che appoggiano Monti. La nostra proposta era per il doppio turno alla francese ma ci siamo aperti …