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“Liberalizzazioni: la battaglia finale è sulle farmacie”, di Bianca Di Giovanni

Trattativa a oltranza in Senato per sciogliere gli ultimi nodi sulle liberalizzazioni. Quello più difficile da dipanare riguarda le farmacie, che restano all’ultimo punto nella maratona negoziale tra Pd, Pdl, Terzo polo e governo. Mentre scriviamo la commissione Industria si è già convocata e sconvocata per diverse volte, riuscendo a riunirsi soltanto per pochi minuti per votare l’emendamento governo sull’Ici Chiesa passato all’unanimità. Per l’intera giornata i due relatori, Filippo Bubbico (Pd) e Simona Vicari (Pdl) restano chiusi in una stanza con il sottosegretario Claudio De Vincenti per trovare «la quadra» sugli ultimi 20 articoli: i più importanti. «La strategia è di proseguire il confronto – spiega Bubbico – per portare testi condivisi e votare in fretta». l’obiettivo è di varare il testo in commissione stamattina, per passare all’aula e licenziare il decreto dal Senato domani. COMPROMESSI Ma alle 7,30 di sera la formulazione condivisa non si era ancora vista. E non solo: si riapre a sorpresa anche la questione taxi, che pareva chiusa, mentre sui tirocinanti negli studi professionali si arriva a un compromesso …

"Liberalizzazioni: la battaglia finale è sulle farmacie", di Bianca Di Giovanni

Trattativa a oltranza in Senato per sciogliere gli ultimi nodi sulle liberalizzazioni. Quello più difficile da dipanare riguarda le farmacie, che restano all’ultimo punto nella maratona negoziale tra Pd, Pdl, Terzo polo e governo. Mentre scriviamo la commissione Industria si è già convocata e sconvocata per diverse volte, riuscendo a riunirsi soltanto per pochi minuti per votare l’emendamento governo sull’Ici Chiesa passato all’unanimità. Per l’intera giornata i due relatori, Filippo Bubbico (Pd) e Simona Vicari (Pdl) restano chiusi in una stanza con il sottosegretario Claudio De Vincenti per trovare «la quadra» sugli ultimi 20 articoli: i più importanti. «La strategia è di proseguire il confronto – spiega Bubbico – per portare testi condivisi e votare in fretta». l’obiettivo è di varare il testo in commissione stamattina, per passare all’aula e licenziare il decreto dal Senato domani. COMPROMESSI Ma alle 7,30 di sera la formulazione condivisa non si era ancora vista. E non solo: si riapre a sorpresa anche la questione taxi, che pareva chiusa, mentre sui tirocinanti negli studi professionali si arriva a un compromesso …

“Oltre Monti ma senza nostalgie”, di Pierluigi Castagnetti

«E dopo?». In genere questo è l’incipit di interrogativi più complessi ed esistenziali. Da un po’ di tempo sta diventando anche la domanda che occupa i giorni delle forze politiche oltreché dei commentatori che si interrogano su ciò che ne sarà della politica dopo il governo Monti. In effetti l’interrogativo non sembra infondato sia alla luce di ciò che sta facendo il governo in carica, sia ancor di più di ciò che sembrano non riuscire a fare le forze politiche. Si tratta infatti di un governo “strano” per tante ragioni, compreso il dato che è sostenuto da una coalizione parlamentare non formalizzata in cui le sue componenti non si riconoscono alleate l’una con l’altra. Non è la grosse koalition fra la Cdu e la Spd, che vedeva nella compagine governativa esponenti dell’uno e dell’altro partito e nell’assemblea parlamentare un coordinamento fra i due gruppi alleati. In Italia i partiti sono assenti dalla compagine governativa e, nello stesso tempo, rifiutano di dar vita ad una compagine parlamentare. Il rischio oggettivo è quello che alla lunga si …

"Oltre Monti ma senza nostalgie", di Pierluigi Castagnetti

«E dopo?». In genere questo è l’incipit di interrogativi più complessi ed esistenziali. Da un po’ di tempo sta diventando anche la domanda che occupa i giorni delle forze politiche oltreché dei commentatori che si interrogano su ciò che ne sarà della politica dopo il governo Monti. In effetti l’interrogativo non sembra infondato sia alla luce di ciò che sta facendo il governo in carica, sia ancor di più di ciò che sembrano non riuscire a fare le forze politiche. Si tratta infatti di un governo “strano” per tante ragioni, compreso il dato che è sostenuto da una coalizione parlamentare non formalizzata in cui le sue componenti non si riconoscono alleate l’una con l’altra. Non è la grosse koalition fra la Cdu e la Spd, che vedeva nella compagine governativa esponenti dell’uno e dell’altro partito e nell’assemblea parlamentare un coordinamento fra i due gruppi alleati. In Italia i partiti sono assenti dalla compagine governativa e, nello stesso tempo, rifiutano di dar vita ad una compagine parlamentare. Il rischio oggettivo è quello che alla lunga si …

"Ghizzoni: ingiustizia e improvvisazione" intervista di Marina Boscaino e Marco Guastavigna

Ci può spiegare con maggior previsione qual è stato l’iter istituzionale e politico del mancato provvedimento? Con la firma di tutti i deputati del PD componenti delle commissioni Istruzione e Lavoro è stato depositato un emendamento al decreto Milleproroghe (il numero 6.19) finalizzato a rinviare al 31 agosto 2012 (invece che al 31 dicembre 2011), nel comparto scuola, il termine per maturare i requisiti per il pensionamento secondo la normativa previgente alla cosiddetta riforma Fornero. Tale rinvio consentirebbe di riconoscere nella normativa previdenziale la specificità della scuola, la cui vita è scandita dai ritmi della didattica che da sempre condizionano anche l’accesso alla quiescenza (il 1 settembre, cioè all’avvio dell’anno scolastico). Anche il parere al decreto Milleproroghe espresso all’unanimità dalla Commissione VII della Camera accoglie una condizione del tutto analoga all’obiettivo dell’emendamento, a testimonianza di un orientamento condiviso dalle forze politiche presenti nella commissione (“Si differisca al 31 agosto 2012 il termine previsto dall’articolo 24, comma, 14 del decreto legge 6 dicembre 2011 n. 201, convertito con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011, per la …

“Ghizzoni: ingiustizia e improvvisazione” intervista di Marina Boscaino e Marco Guastavigna

Ci può spiegare con maggior previsione qual è stato l’iter istituzionale e politico del mancato provvedimento? Con la firma di tutti i deputati del PD componenti delle commissioni Istruzione e Lavoro è stato depositato un emendamento al decreto Milleproroghe (il numero 6.19) finalizzato a rinviare al 31 agosto 2012 (invece che al 31 dicembre 2011), nel comparto scuola, il termine per maturare i requisiti per il pensionamento secondo la normativa previgente alla cosiddetta riforma Fornero. Tale rinvio consentirebbe di riconoscere nella normativa previdenziale la specificità della scuola, la cui vita è scandita dai ritmi della didattica che da sempre condizionano anche l’accesso alla quiescenza (il 1 settembre, cioè all’avvio dell’anno scolastico). Anche il parere al decreto Milleproroghe espresso all’unanimità dalla Commissione VII della Camera accoglie una condizione del tutto analoga all’obiettivo dell’emendamento, a testimonianza di un orientamento condiviso dalle forze politiche presenti nella commissione (“Si differisca al 31 agosto 2012 il termine previsto dall’articolo 24, comma, 14 del decreto legge 6 dicembre 2011 n. 201, convertito con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011, per la …

Bersani: il governo ascolti di più la gente «No alle ammucchiate», di Maria Zegarelli

Tornare alla normalità. Questo il messaggio di Pier Luigi Bersani, prima nel corso di un’iniziativa a Gorizia e poi a “Che tempo che fa”. Basta formule di emergenza, nel 2013 destra e sinistra torneranno a confrontarsi. A tutti quelli che dopo Monti auspicano ancora Monti, una sorta di grande coalizione ad oltranza, Pier Luigi Bersani pressato non soltanto dai desiderata centristi ma anche da una buona fetta dei suoi, a partire da Letta e Veltroni risponde che no, non riesce a immaginare «che si possa andare alle elezioni proponendo l’eccezionalità». No all’eccezionalità senza fine in un Paese sempre in emergenza e no all’accordo che attraverso «un autorevolissimo ambasciatore» Silvio Berlusconi gli ha proposto sulla gestione della Rai. «Recedi dalle tue posizioni intransigenti sulla riforma della governance e troviamo una soluzione, fa tu i nomi che vuoi nel Consiglio di amministrazione», questo il senso del discorso, fatto per interposta persona. «Ringrazio Berlusconi, considerato che potremmo anche avere la maggioranza, ma il Pd non cambia idea: la politica deve uscire dalla Rai», è stata la risposta del …