Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

"Maroni, i clandestini e quelle bugie sui complimenti Ue", di Umberto De Giovannangeli

Il ministro dell’Interno al Meeting afferma che anche l’Unione apprezza l’accordo con la Libia sui respingimenti. Ma mente. Una rivendicazione imbarazzante. Numeri sparati a raffica. Citazioni clamorosamente sbagliate. L’accordo fra Italia e Libia sull’immigrazione ha ridotto gli sbarchi di immigrati clandestini, proclama il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, parlando al Meeting di Cl a Rimini, in vista del vertice della prossima settimana fra Berlusconi e Gheddafi. «Quell’accordo sottolinea Maroni è un ottimo accordo che ha risolto un’emergenza seria, che erano gli sbarchi dei clandestini in Italia….». A sostegno della tesi, il ministro snocciola i numeri: «Nell’ultimo anno, finito dal 1 agosto 2009 al 31 luglio 2010, sono sbarcati in italia complessivamente 3.499 irregolari, nell’anno precedente, ne erano arrivati 29.076, per una riduzione complessiva dell’88%». Rispetto agli arrivi, Maroni ne conta nell’ultimo anno 403, dalla Libia, mentre «l’anno prima sono stati 20.665 per una riduzione del 98%». Il titolare del Viminale mette quindi sul piatto «i 20.262 irregolari in meno quest’anno non sono stati respinti, non li hanno fatti partire». Quelli effettivamente ricondotti in Libia «sono stati …

"Alla sinistra ora serve un nuovo Ulivo", di Pier Luigi Bersani

Caro direttore, dopo anni di illusione berlusconiana l´Italia continua a regredire sul piano economico e sociale e si allontana, alla luce di ogni parametro, dai paesi forti dell´Europa. Nello stesso tempo l´impegno a riformare e a rafforzare le istituzioni repubblicane si sta trasformando in una deformazione grave della nostra democrazia. Ci si vuole trascinare ad un sistema dove il consenso viene prima delle regole e cioè delle forme e dei limiti della Costituzione; dove si limita l´indipendenza della Magistratura; dove il Parlamento viene composto da nominati; dove il Governo ha il diritto all´impunità e ad una informazione asservita e favorevole; dove si annebbiano i confini fra interesse pubblico e privato. I segni di tutto questo li abbiamo potuti valutare in questi anni berlusconiani: regressione dello spirito civico e della moralità pubblica, politica ridotta a tifoseria, allargamento del divario tra nord e sud, nessuna buona riforma sui problemi veri dei cittadini. Il populismo infatti è, per definizione, una democrazia che non decide, specializzata com´è nell´usare il governo per fare consenso e non il consenso per fare …

Modena, prende avvio la Festa provinciale PD a Ponte Alto

Quest’anno il tema è l’uguaglianza. Domani pomeriggio l’inaugurazione con Vannino Chiti, Davide Baruffi e il sindaco Giorgio Pighi. “L’uguaglianza fa la differenza” è il titolo della Festa provinciale del Partito Democratico di Modena, in programma dal 26 agosto al 20 settembre nei consueti spazi di Ponte Alto. Poco meno di un mese di spettacoli, dibattiti, mostre, incontri e buona gastronomia. Il taglio del nastro è previsto per le ore 18,30 di giovedì 26, alla presenza del vicepresidente del Senato Vannino Chiti, del segretario provinciale Davide Baruffi, del sindaco Giorgio Pighi e del segretario dei Giovani democratici Alessio Mori. In serata, alle ore 21, il PalaConad ospiterà il primo dibattito politico: Chiti, il senatore Giuliano Barbolini, il segretario regionale della Lega Nord Angelo Alessandri e Maria Ida Germontani di Futuro e Libertà discuteranno intorno al futuro del nostro Paese, stimolati dalla domande di Eugenio Tangerini, direttore del quotidiano L’Informazione. Sempre alle ore 21, nella sala AbitCoop verrà inaugurata la mostra fotografica “Terre di Libertà”, alla presenza della parlamentare Laura Garavini, del segretario comunale Giuseppe Boschini, di …

La campagna porta a porta del Pd «Ecco cosa diremo sull’economia», di Stefano Fassina

Chiariamo subito il PD non teme le elezioni anticipate. Detto questo, è bene ricordare che in un quadro segnato da una grave crisi economica e occupazionale, da una legge elettorale mortificante per gli elettori e per gli eletti, le elezioni anticipate sono un grave atto di irresponsabilità della politica nei confronti del Paese. Davanti a uno scenario politico di tale incertezza, è chiaro che non si può restare in attesa delle mosse dell’avversario. Come indicato da Bersani nei giorni scorsi, di fronte all’implosione della maggioranza, il Pd accelera il percorso politico-programmatico avviato con l’assemblea nazionale del 21 e 22 maggio scorsi e lancia una mobilitazione porta a porta, casa per casa, azienda per azienda, facoltà per facoltà, scuola per scuola per raccontare ai cittadini italiani, ai lavoratori, agli imprenditori, agli studenti, il bilancio fallimentare del decennio berlusconiano e, in particolare, degli ultimi due anni di Governo. Oggi, la scusa per l’inadempienza sulle riforme e per i drammatici tagli ai diritti dei cittadini (dalla scuola al trasporto pubblico locale, dalle integrazioni al reddito all’assistenza agli anziani) …

Il viaggio dell'Unità 150 anni dopo: «Strada senza uscita. Le grandi opere finite nel nulla», di Giuseppe Civati

Reggio Calabria, a due passi dal mare. Mi viene incontro l’unico candidato sindaco del centrosinistra che si sia finora presentato. E penso, immediatamente: cavoli, qui il Partito democratico si è già preparato alle Comunali del prossimo anno. Invece è Massimo Canale, il candidato dei partiti e dei movimenti che stanno a sinistra del Pd. E penso a Milano. Anche a mille chilometri più a Nord, c’è il candidato Giuliano Pisapia. Di Sel. E il Pd sta ragionando. A settembre darà la soluzione. Speriamo sia il settembre di quest’anno. Non si sa mai. Le altre puntate: 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 |10 A Reggio Calabria, il Pd governa la Provincia e in aula siedono almeno cinque gruppi consiliari che hanno a che fare con il partito: ci sono ancora i Ds e due Margherite diverse. E poi i «democratici meridionali». E un pezzo del gruppo misto. C’è un Pd a misura di consigliere, o quasi. Niente male, come modello. Qui Scopelliti ha governato spendendo …

Zingaretti: «Attenzione a Fini sta lavorando per distruggerci»Zingaretti: «Attenzione a Fini sta lavorando per distruggerci», di Pietro Spataro

Non vuol sentir parlare di totoleader o di candidature ed è infastidito dalla polemiche interne al Pd. Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma, spesso indicato come il quarantenne di buone speranze, invita a guardare al fallimento della destra. «Si è aperta una porta magica», dice. Vuole che il centrosinistra lavori con coraggio per «rifondare l’Italia» e indica due sfide: il merito e i bisogni. Aggiunge: «Il nostro porta a porta deve servire a offrire una nuova speranza agli italiani». Lei ha detto: tra di noi c’è chi è subalterno alla destra. Ce l’aveva con Chiamparino che aveva polemizzato con il Pd per il mancato invito di Cota alla festa dell’Unità? No, niente equivoci. La mia critica era rivolta a Tremonti e alla destra: hanno espulso in un lampo il confondatore del partito e poi vogliono dare lezioni di democrazia al Pd? E’ surreale. Quindi nessuna polemica interna? Nessuna. Penso che oggi per noi il fatto clamoroso sia il fallimento strategico della destra. Proprio con Tremonti c’è stata, nel biennio, la peggiore contrazione del Pil …

"Il voto non ci fa paura, vinceremo nascerà l'Alleanza Costituzionale", intervista a Dario Franceschini di Umberto Rosso

“Se Berlusconi rompe e va alle elezioni, le perde. Vince il centrosinistra. E lui lo sa bene. E’ un bluff, agitato per spaventare Fini”. Come fa ad esserne così certo, onorevole Franceschini? “Perché il bilancio di due anni di governo è del tutto fallimentare, gli italiani se ne sono accorti sulla propria pelle. E poi perché di fronte ad una situazione di emergenza – con Berlusconi che va al voto per ottenere i pieni poteri, stravolgere la Costituzione e puntare al Quirinale – scatterebbe una risposta straordinaria e di emergenza da parte di tutta l’opposizione”. E cioè? “La nascita di una alleanza costituzionale. Aperta a tutte le forze che alla svolta autoritaria di Berlusconi sono pronte a dire di no”. Chi ne farebbe parte? “Chi ci sta. Partendo naturalmente dal Pd, da Di Pietro, dalla sinistra che è fuori dal Parlamento”. Casini? “Casini è all’opposizione, e dunque è evidente che si tratta di un nostro interlocutore naturale”. Il leader dell’Udc però, oggi, pensa a governi di responsabilità nazionale. Berlusconi lo corteggia: se torna nel centrodestra …