Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

Vasco Errani inaugura la festa di Santa Croce

Oggi alle 19 presso il circolo Arci Arcobaleno di Carpi, il presidente della regione Emilia – Romagna sarà alla Festa di Primavera. A seguire dibattito con Stefano Bonaccini e Gian Carlo Muzzarelli Oggi, giovedì 15 aprile, il presidente della regione Emilia – Romagna Vasco Errani inaugurerà la Festa democratica di Primavera organizzata dai Circoli della zona sud di Carpi a Santa Croce. L’appuntamento è alle ore 19 presso il Circolo Arci Arcobaleno (ex casa del popolo). Seguirà l’iniziativa sul tema “Emilia Romagna, una regione che costruisce il futuro” con Stefano Bonaccini, segretario del PD dell’Emilia – Romagna; Gian Carlo Muzzarelli, assessore regionale alla Programmazione e Sviluppo Territoriale e Davide Dalle Ave, segretario del PD di Carpi. A moderare il dibattito sarà Pierluigi Senatore, caporedattore di Radio Bruno.

Fassino: "Chiedo al segretario di avere coraggio", di Claudio Sardo

«Ci son momenti in cui un leader deve avere il coraggio di osare, di aprire un processo di innovazione politica, di compiere gli strappi necessari. Il momento è questo: a Bersani chiedo soprattutto di avere coraggio». Piero Passino è stato alle primarie uno dei principali sostenitori di Franceschini. Ma ora dice che «il segretario è Bersani» e che sarebbe un «grave errore» rimettere in discussione la leadership. Fassino riprende anche la metafora del «Papa straniero» per il centrosinistra: «Bersani faccia il Papa e trovi la forza di convocare un Concilio. Se non avrà paura di mettersi in cammino, vedrà che saranno in molti a condividere». E poi apprezza le riflessioni di Prodi al Messaggero: «Il partito nuovo va costruito valorizzando i territori e selezionando i gruppi dirigenti sulla base del merito e delle capacità non è possibile che il coordinamento politico resti così romano-centrico e che personalità come Chiamparino, Renzi, Rossi, Spacca o Brivio, il nuovo sindaco di Lecco, non siano parte del gruppo dirigente». Onorevole Fassino, qual è la sua ailalisi del voto? «Alle …

I vertici PD ricevuti da Napolitano: "Ecco le nostre proposte"

Le proposte su riforme istituzionali, lavoro, imprese illustrati dalla delegazione guidata da Bersani, Bindi, Letta e dai capigruppo. Ripartire dagli interessi di tutti, ribadendo la ferma contrarietà a ipotesi di riforma come quella elaborata dal ministro Calderoli: questo il proposito che ha animato la delegazione del Partito Democratico che ha incontrato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per illustrare quali sono le idee del partito per il rinnovamento delle istituzioni. Proposte chiare, che partono dall’esigenza di intervenire subito sul fronte economico per risollevare i redditi dei lavoratori e ridare slancio alle attività di piccole e medie imprese, le stesse preannunciate ieri ai segretari regionali e ai senatori dem. Sul fronte istituzionale, la delegazione del Pd, guidata dal segretario Bersani, accompagnato da Rosy Bindi, Enrico Letta, e i capigruppo di Camera e Senato, Dario Franceschini e Anna Finocchiaro, ha esposto al presidente Napolitano le linee-guida della riforma, che comprendono il rafforzamento dei poteri del Parlamento e del governo, l’istituzione del Senato federale, la riduzione del numero dei parlamentari e dei costi della politica, una nuova legge …

Bersani: "E' in gioco l'Italia, ripartiamo dai problemi della gente. Serve una reazione forte"

Il leader PD incontra i segretari regionali e i senatori che avevano chiesto in una lettera di cambaire passo. E rilancia: “Più spazio ai circoli e un’agenda alternativa alla destra. Mettiamo al centro la riforma del fisco, il lavoro, i giovani”. “Noi dobbiamo parlare dell’Italia, dei problemi della gente. E valorizzare il territorio”. E’ la prima indicazione che Pier luigi Bersani ha dato alla riunione della Segreteria del Pd con i segretari regionali, primo passo di una road map, una vera “agenda alternativa da proporre al Paese” ribadita anche nel pomeriggio durante l’incontro con i 49 senatori che dopo il voto delle regionali avevano scritto al leader per denunciare l’imborghesimento loro e del PD e per chiedere un cambio di passo. Ecco che Bersani delinea un’agenda alternativa a quella della destra incentrata su riforma fiscale, lavoro e giovani generazioni. “Dobbiamo organizzare una reazione forte perché e’ in gioco l’Italia” spiega al termine della riunione con i senatori democratici alla biblioteca del Senato: “Queste elezioni hanno segnalato un distacco molto forte fra i cittadini e la …

Patto di stabilità, federalismo fiscale: le proposte del PD

Il Partito Democratico al fianco dei Comuni per affrontare la crisi, contro un Governo federalista a parole e centralista nei fatti. La crisi economica colpisce pesantemente le famiglie e le comunità locali, intacca la tenuta e la solidità del sistema economico e imprenditoriale, causa il ricorso massiccio alla cassa integrazione, la precarietà e la perdita di lavoro. La risposta alla crisi sta nella capacità di sostenere la ripresa economica, favorendo processi di riorganizzazione produttiva, politiche di sostegno ai redditi e ai bisogni delle famiglie, sgravi fiscali e ammortizzatori sociali, oltre che investimenti pubblici e misure per l’accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese. Il Patto anticrisi promosso dalla Regione Emilia-Romagna e condiviso con le organizzazioni imprenditoriali e sindacali, ha avuto questa funzione e queste finalità. Mentre assolutamente inadeguate e insufficienti si sono rivelate le politiche anticrisi del Governo. In particolare, con l’ultima Finanziaria, il Governo ha confermato il “patto di stabilità”, impedendo nuovamente ai Comuni di investire in opere pubbliche utili per lo sviluppo delle comunità ed efficaci anche contro la crisi, …

"Prodi al Pd: potere a leader regionali. Bersani: il partito sarà federale", di Maria Zegarelli

Entra nel dibattito, attraverso le colonne de «Il Messaggero», da padre nobile del Pd che quando vede il progetto vacillare pericolosamente non può fare a meno di suggerire interventi di consolidamento, anche se stavolta è alle stesse fondamenta del Partito democratico che guarda. Romano Prodi parte da un’antica riflessione, nata in seguito alla crisi dei partiti della prima Repubblica e pensata per la vecchia Dc prima del suo sgretolamento: ricostruire il partito su «su base strettamente regionale ma con un forte patto federativo nazionale». Oggi la ricetta, in fondo è la stessa: «Gli iscritti al Pd di ogni regione italiana dovrebbero cioè eleggere, naturalmente tramite le primarie, il proprio segretario regionale. L’esecutivo nazionale dovrebbe essere semplicemente formato dai venti segretari regionali, avendo il coraggio di cancellare gli organi nazionali che si sono dimostrati inefficaci». Un partito federale, con «venti uomini forti» che dovrebbero eleggere il segretario nazionale., «decidere sulle grandi strategie politiche del partito e, naturalmente insieme agli organi regionali, le candidature per le rappresentanze parlamentari». Prodi descrive il modello- partito come una stretta connessione …

Le nostre riforme

È arrivato il tempo delle riforme. Un ritornello che periodicamente torna sulla bocca di Berlusconi: a volte per distrarre l’attenzione dai problemi seri che colpiscono l’Italia, a volte per risolvere i numerosi conflitti personali e garantire maggiore solidità al suo governo. Mai, però, per il bene del Paese. Allora rifomiamo l’Italia! Sì ma come? Tra litigi di potere e rese dei conti post-elezioni, il governo ha deciso che la prima riforma sarà quella del presidenzialismo. A fare da motore della riforma subito la Lega ha avanzato pretese senza sapere bene, oltre al federalismo di facciata, verso quale strada indirizzare i cambiamenti. Ma la mossa a sorpresa è stata quella di cercare anche la disponibilità del Pd: un vero paradosso visto che la posizione dei democratici su quali riforme possano essere essenziali sono note fin dall’Assemblea del 2009 con cui Pier Luigi Bersani è stato eletto segretario e le ha ribadite lunedì sera ad Otto e mezzo, su La7. Per il leader del Pd, “non è Berlusconi a dover misurare la nostra disponibilità. Siamo noi che …