Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

“Pd, sì alle primarie anche per i big. Si voterà il 29-30 dicembre”, di Carlo Bertini

Il segretario «Sappiamo di chiedere uno sforzo eccezionale ai nostri militanti e ai nostri elettori, ai limiti dell’impossibile, ma vogliamo cambiare davvero la politica», ha spiegato ieri Bersani. «Noi siamo un’altra cosa rispetto a tutti gli altri, si vince mettendoci in gioco, con queste primarie dimostriamo che non molliamo sull’impegno al rinnovamento. E poi, io mi sono fatto contare, ora è il momento che tutti si mettano in gioco». Il Bersani-pensiero che si raccoglie al Nazareno, dove in serata si conclude una riunione fiume con i segretari regionali e vari big, è quello di un leader che dopo aver rischiato l’osso del collo ed aver vinto la sua sfida con Renzi, spinge il partito ad accettare una sfida con molte incognite, facendo imbufalire tutti i peones. Se con quel voler essere diversi dagli «altri» si intende non solo Berlusconi e Grillo, ma anche quel rimestio tra i moderati che coinvolge Monti e Casini, si capisce che il Pd voglia usare questa mossa per riguadagnare il centro della scena, dopo giorni in cui l’agenda della politica …

“La nuova stagione”, di Pietro Spataro

Il nostro Bobo ha colto lo spirito del tempo con un giorno di anticipo. Lo ha fatto con la consueta pungente ironia: «Voi che fate per queste feste?», chiede una coppia sullo sfondo di una città illuminata per Natale. E lui, quasi con orgoglio: «Noi del Pd, le primarie». La vignetta di Sergio Staino è apparsa su questa pagina martedì. E ieri il Pd ha dato il via libera alle primarie per la scelta dei parlamentari, proprio nei giorni delle feste. Sarà un’altra prova di democrazia che sicuramente sottopone a uno sforzo enorme quei centomila volontari che si sono già sobbarcati, solo qualche giorno fa, i due turni del voto per decidere il candidato premier. E che allo stesso modo chiede a quei tre milioni che sono andati ai gazebo di trovare il tempo e l’impegno per neutralizzare uno degli effetti perversi del Porcellum che il Pdl non ha voluto cancellare: i parlamentari nominati. In questo modo Bersani, insieme con Vendola che ha compiuto la stessa scelta, conferma la sua linea di massima apertura, mantiene …

“Il laboratorio di Bersani”, di Curzio Maltese

La scelta di Bersani di fare le primarie anche per i candidati del Pd al Parlamento, subito imitata da Vendola e Sel, è la più onesta e la più intelligente che si potesse compiere. La scelta di Bersani è segno che le due cose insieme sono possibili perfino nella politica italiana. La più onesta, perché restituisce agli elettori, almeno a quelli del centrosinistra, la facoltà costituzionale di scegliersi i propri rappresentanti. Un diritto ormai da anni sequestrato dalle segreterie dei partiti, grazie alla vergognosa barricata eretta dalla destra intorno al Porcellum. La più intelligente, perché segnala a tutti gli elettori, non soltanto al popolo di sinistra, qual è oggi l´unica parte interessata a riformare la politica, nei fatti e non nei proclami. Se tutto sarà concepito con la massima trasparenza, come vogliamo pensare, si tratterà di una rivoluzione in potenza più esplosiva delle primarie per la guida del centrosinistra appena celebrate. In pratica, il 29 e 30 dicembre si decreterà la vera fine della seconda repubblica e del modello che l´ha contraddistinta, il partito padronale. …

“I populisti giocano l’ultima carta ma gli italiani non ci cascheranno”, di Goffredo De Marchis

Fassina, responsabile economia del Pd: il premier costretto a misure dure dall’eredità di Berlusconi «Se Berlusconi pensa di lucrare qualcosa mettendosi di traverso a Monti,sbaglia calcolo. I cittadini sanno chi ha causato i problemi del Paese, di chi sono le responsabilità degli interventi fatti dal governo Monti». Stefano Fassina, responsabile economico del Pd, fissa alcuni paletti per le ultime settimane della legislatura. E dice di non essere preoccupato per il prezzo che il Pd potrebbe pagare nel sostegno all’esecutivo mentre Berlusconi è già in campagna elettorale. E se il Cavaliere riuscisse a sganciare il suo destino dal governo che ha sostenuto fino a ieri? «Io credo che ci sia la consapevolezza delle colpe. È stato il governo Berlusconi a impegnarsi al pareggio di bilancio nel 2013, unico caso in Europa. Perché lo fece? Perché ormai era impresentabile e non credibile. Monti, arrivato un anno fa, non poteva che onorare gli impegni irresponsabilmente assunti dalla destra. Lo ha fatto con scelte pesanti ma per certi versi obbligate per via dell’eredità berlusconiana». Quali provvedimenti è indispensabile approvare? …

“Quella ingiustizia da sanare al più presto”, di Cesare Damiano e Maria Luisa Gnecchi

Il tema della cosiddetta ricongiunzione dei contributi per poter avere un’unica pensione è più che mai all’ordine del giorno. Il ministro Fornero ha promesso di affrontarlo per trovare in queste settimane una soluzione per via normativa o amministrativa. La questione nasce da un errore compiuto nel 2010, al tempo del governo Berlusconi, quando al ministero del lavoro c’era Sacconi e a quello delle finanze Tremonti. Per comprendere il motivo per il quale si passò dalla ricongiunzione gratuita a quella onerosa, occorre fare un passo indietro. Nel 2009 si è innalzata l’età pensionabile di vecchiaia delle donne del pubblico impiego a 65 anni lasciando inalterata a 60 anni l’età di pensionamento delle lavoratrici dei settori privati. Per impedire che, attraverso la ricongiunzione gratuita dei contributi, le donne iscritte all’Inpdap potessero trasferire i contributi all’Inps utilizzando in questo modo la possibilità di andare in pensione in modo anticipato, il governo varò una norma restrittiva. Si tratta dell’articolo 12 della legge 122 del 2010 che ha abrogato: tutte le norme che consentivano la costituzione della posizione assicurativa presso …

“Il Mediterraneo di Bersani”, di Barbara Spinelli

E’ significativo che d’improvviso, festeggiando l’esito delle primarie, Pierluigi Bersani abbia parlato di tutt’altro, cioè dell’essenziale: che fare, per uscire dai recinti così angusti, monotoni, dei nostri intimi patemi nazionali. Da che parte guardare, per capire dove precisamente stiamo nel mondo, e quel che si può fare di questo nostro dove. È stato appena un attimo: quando ha accennato al Mediterraneo e al proprio viaggio in Libia Era già Presidente del consiglio; per la postura, i pensieri. Anche se Monti resterà a Palazzo Chigi, qualora il centro sinistra non avesse la maggioranza al Senato. D’un tratto anche l’assillo dello spread, che da anni è prioritario per chi voglia governare, è apparso non superato, ma anch’esso angusto. Non che sia chiaro cosa il candidato Premier abbia in mente, quando dice che l’Italia deve riconquistarsi, nella casa nostra che è il Mediterraneo, «un suo profilo e un suo ruolo: politico, morale, culturale, economico». Vedremo che farà, uscito dal recinto e preso il largo. Ma per la prima volta da anni si è avuta l’impressione di uno sguardo …

Legge elettorale. “Il Pdl ci faccia sapere cosa pensa perché non capiamo più che intenzioni hanno”

“Il dossier più importante è la legge elettorale in relazione allo sbandamento del centrodestra”. Pier Luigi Bersani, oggi a Tripoli, spiega le priorità post-primarie per il Partito Democratico. “Se domani – sostiene il segretario Pd – il Pdl avrà una riunione per decidere la linea politica, per favore ci faccia sapere cosa pensa precisamente, e sul piano politico, della legge elettorale, perché non capiamo più, è la ventesima proposta, e non conosciamo le intenzioni politiche”. “Sulla legge elettorale siamo di nuovo sulle sabbie mobili”. Lo dice Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato. “Ogni accordo raggiunto viene smentito il giorno dopo da un’ulteriore proposta che peggiora quella precedente. Ora si parla di un nuovo emendamento del Pdl, che cambierebbe nuovamente i termini del confronto. E questo avviene nonostante noi, con grande attenzione e cura, continuiamo a cercare un’intesa per il cambiamento. Mi sembra che sia sacrosanto, e bene ha fatto Bersani a farlo dalla Libia, incalzare il Pdl, il presidente Berlusconi e il segretario Alfano affinché dicano cosa vogliono fare con la legge …