Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

“Una scelta di irresponsabilità istituzionale”, di Luigi La Spina

La notizia ha dell’incredibile. Le dimissioni in massa di tutti i parlamentari del Partito della Libertà, se la Giunta del Senato dovesse votare per la decadenza del leader del centrodestra, Silvio Berlusconi, da palazzo Madama, in un momento cos ì difficile per le sorti del Paese, annunciano una prova di irresponsabilità istituzionale, prima ancora che politica, davvero sconcertante. Il giorno dopo le assicurazioni di Alfano al presidente della Repubblica, proprio mentre il premier Letta parla all’Onu e alla comunità finanziaria internazionale per convincere gli interlocutori dell’Italia sulla nostra stabilità politica, quando i conti pubblici sono tornati a rischio e i casi Telecom e Alitalia manifestano la grave crisi del nostro sistema produttivo, il dramma personale del leader del centrodestra rischia di portare l’Italia in una situazione di vero caos parlamentare, politico e istituzionale, con conseguenze economiche e finanziarie del tutto imprevedibili. L’impressione è che la tragedia di un uomo, passato dagli onori della ribalta internazionale e dalla percezione di un successo imprenditoriale e politico straordinario e destinato a non finire mai nel consenso della maggioranza …

«È il segno del declino, Berlusconi primo responsabile», di Bianca Di Giovanni

«È la materializzazione della crisi di cui parliamo ogni giorno, la conseguenza del declino italiano». Vincenzo Visco commenta così la notizia dell’aumento di capitale di Telefonica in Telecom. Una fotografia disarmante, se consideriamo che «Telecom viene acquistata da un suo competitor, che era molto più debole degli italiani e che, da quello che capisco, pagherà pochissimo» aggiunge. Insomma, per l’ex ministro è un colpo fortissimo al sistema paese. E l’Alitalia? Lì come andrà a finire? «Come Telecom», replica tranchant. Quali responsabilità ha la politica? «Il 99% delle responsabilità sono dei governi Berlusconi. Vorrei ricordare che al momento dell’uscita di Tronchetti Provera c’era un’ipotesi di acquisto degli americani della At&T che avrebbero pagato 3 euro ad azione. Si decise l’arrocco difensivo, in nome dell’italianità, con una società di controllo che evidentemente non ha retto». E non si è fatto nulla neanche sulla rete. «Difatti, questo è il problema principale. C’era un progetto allo studio, non so bene per quali motivi non sia andato avanti. E non so neppure se il governo abbia ancora la possibilità di …

«Ridare dignità alle vittime nell’Italia dei femminicidi», di Alessandra Arachi

Le donne raccontate dai giornali. Esibite in televisione. Cliccate su internet. «Come possiamo ridare loro dignità?». La domanda, a nome del consesso, l’ha posta Annamaria Tarantola. Non è una domanda qualsiasi. Non in un posto qualunque. Ieri mattina al Senato si sono dati appuntamento le istituzioni e i responsabili dell’informazione in Italia per un convegno che sullo sfondo di quell’orrore chiamato femminicidio ha cercato di individuare le radici di così tanta violenza, con l’intento di applicare la cosidetta convenzione di Istanbul che il nostro Parlamento ha ratificato nel giugno scorso. Coro unanime: il nostro in Italia è un problema fortemente culturale. Lo hanno detto il presidente del Senato Piero Grasso e lo ha ribadito con dovizia di dettagli la presidente della Camera Laura Boldrini, mentre la presidente della Rai ha riferito dati dell’Oms piuttosto inquietanti. Ha detto Annamaria Tarantola: «I dati dell’Organizzazione mondiale della sanità del giugno 2013 ci dicono che nel mondo più di una donna su 3 è vittima di violenza e che questa percentuale in Italia sale a 1 su 2. Di …

“Se la politica è dei padroni”, di Paolo Borioni

La vicenda del finanziamento ai partiti assume ormai caratteri che confinano con l’inciviltà politica. La destra non ritiene di accettare nemmeno la soglia massima di donazione posta a 100mila euro. Chiunque deve, secondo il Pdl, poter donare anche una cifra indecente, di quelle pensate per condizionare, o addirittura per comprare un partito, e non per sostenerlo. Per questo ieri la commissione Affari Costituzionali della Camera ha interrotto i lavori. Ora, salvo ravvedimenti notturni, tutto dipenderà dall’aula. La ragione, anzi la scusa, addotta dalla signora Gelmini è che «disincentivare il finanziamento dai privati mentre si abolisce il finanziamento pubblico non è logico». Come è ovvio dietro c’è altro: Berlusconi nel suo crepuscolo inglorioso usa ogni stratagemma per mantenere i suoi nella sudditanza, e quello di donazioni senza limite gli regala un’arma che solo lui possiede per continuare ad essere quel padrone che è sempre stato. Del resto, ha pienamente ragione a sospettare che moltissimi, nel suo partito, stanno già pensando ad altre destinazioni. Ma in pubblico il rituale della fedeltà esteriore va mantenuto. Così gli esponenti …

“Un decreto per congelare l’Iva”, di Roberto Giovannini

Si avvicina un decreto legge per risolvere il pasticcio dell’Iva. Potrebbe essere varato già venerdì in una riunione straordinaria del Consiglio dei ministri, ed avere molto probabilmente come coperture finanziarie degli interventi per complessivi 3 miliardi di euro dei brutali «tagli lineari» alla spesa alla Giulio Tremonti. Premono i partiti della «strana maggioranza», premono sindacati e imprenditori. E il governo ha davvero pochi margini di manovra per cercare di evitare che sull’Iva o sullo sforamento del deficit crolli tutto il castello dell’Esecutivo guidato da Enrico Letta. Ieri, al coro di dichiarazioni e di richieste dei politici si sono uniti i leader delle parti sociali. E si fa strada la possibilità che in una riunione ad hoc del Consiglio dei ministri il governo decida di ricorrere allo strumento del decreto legge per risolvere alla bell’e meglio il garbuglio che si è creato in questi giorni. Il decreto legge di cui parlano i bene informati dovrebbe contenere sostanzialmente una manovra straordinaria per 3 miliardi di euro. La metà di questi soldi, ovvero 1,6 miliardi, servirà per tappare …

“Le università non sono aziende”, di Nadia Urbinati

Andando alla ricerca di un’aula di seminario agibile e sicura, il collega francese mi fece fare il giro dell’isolato spiegandomi che la Sorbona, gloriosa madre degli studi, si trova in uno stato pietoso poiché il governo ha da anni adottato una politica di “razionalizzazione” ovvero di tagli funzionali delle risorse agli atenei. Il risultato è che un’ala del palazzo storico della Sorbona è inagibile. La destinazione funzionale dei finanziamenti segue questa direzione: dall’Università alle “Grandes Ecoles”, le quali si consolidano nel patrimonio e nelle dotazioni alla ricerca con l’obiettivo di riconfermarsi il fiore all’occhiello della Francia, quell’immagine di eccellenza che il Paese porta nel mondo come carta d’identità. Tutto si fa per le istituzioni di eccellenza, mentre le università, quel reticolo di ricerca e di educazione che ha il compito di selezionare e formare, tra l’altro, anche i cervelli che dovrebbero poi concorrere all’accesso nelle grandi scuole. Questa storia non è per nulla eccezionale. È uno spaccato di quel che sta succedendo un poco dovunque in Europa (con le dovute proporzioni dettate dai budget nazionali …

“Meno tasse sul lavoro o sarà mobilitazione”, di Massimo Franchi

«Se la legge di Stabilità non scioglie il nodo della riduzione della tassazione per lavoratori e pensionati e della redistribuzione del reddito non si può che procedere con la mobilitazione unitaria ». In attesa, oramai da cinque giorni, di una convocazione a palazzo Chigi, Susanna Camusso rompe gli indugi e avverte il governo: la pazienza del sindacato è finita. Fatto il punto con il parlamentino Cgil nel Direttivo mattutino, il segretario generale della Cgil ribadisce la richiesta di un incontro con il premier Enrico Letta: «C’è già molto ritardo nel convocare le parti. Sollecitiamo il confronto. O la legge di Stabilità cambia passo o siamo destinati a declinare. Per usare un eufemismo sembra ci sia uno schema di galleggiamento e non ci si sta confrontando con il profilo del Paese e le esigenze dei cittadini – attacca Camusso – Non si aggredisce il nodo fondamentale: quello dell’ingiustizia nella distribuzione del reddito e della sovrabbondante tassazione sul lavoro dipendente e sulle pensioni». IL CASO SACCOMANNI L’attualità politica riporta alle minacce di dimissioni di Saccomanni, ma alla …