Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

“Voglia di politica in tempo di crisi dei partiti”, di Carlo Buttaroni

Attenti e informati, consapevoli che bisogna interessarsi di politi- ca per scegliere rappresentanti onesti e competenti. Eccoli gli italiani che non ti aspetti. Persino convinti che «destra», «centro», «sinistra» siano coordinate che hanno ancora corrispondenze nel modo di interpretare la società e i suoi bisogni. Anche se, quando si parla di partiti, le sfumature si attenuano e prevale un’atmosfera rarefatta che rivela la perdita di quelle identità e di quei riferimenti che, a lungo, hanno costituito i punti d’orientamento per masse di cittadini. Una perdita che si trasforma in crescente diffidenza nei confronti delle forze politiche, nel momento in cui le ambizioni e gli interessi dei singoli hanno preso il sopravvento sui fini generali. Perché la politica è un invito costante ad agire in pubblico e a scegliere delle destinazioni per affermare il bene comune. È proprio l’allontanamento da questa missione a far defluire la grande attesa riposta nelle leader-ship in un disincanto che assume le forme dell’abbandono e del sentimento tradito. Un tradimento che non si traduce, però, nell’abbandono della politica, ma segna il …

“Chi non vuole le riforme”, di Carlo Galli

La riforma della Costituzione sta cominciando a muovere vivacemente le acque della politica. Ma in direzioni ben diverse. Da una parte, c’è la gazzarra del Movimento 5 Stelle, con quanto di goliardico, di provocatorio, di consapevolmente propagandistico vi è connesso. L’occupazione del tetto del Parlamento – con i deputati virtuosi vicini al Sole, mentre l’Aula soffoca, laggiù, nella palude partitica – è uno scadente gesto di dannunzianesimo in ritardo. La lotta politica si può svolgere – durissima – dentro le istituzioni; si può anche svolgere fuori dalle istituzioni, nelle piazze e nelle fabbriche; ma non si può svolgere contro le istituzioni. Non può ridicolizzare né offendere il Parlamento, nel quale, piaccia o no, proprio a norma di Costituzione si rappresenta la sovranità del popolo – con il corollario conseguente del mandato libero -. L’amore per la nostra Carta (anche se professato da una forza politica che si dichiara esterna al moderno principio di rappresentanza), è certamente lodevole; ma si richiederebbe un po’ più di coerenza: il Parlamento è parte integrante della democrazia repubblicana disegnata dalla …

“Ma il Cavaliere serve a Mediaset?”, di Massimo Muchetti

In questi giorni Silvio Berlusconi si chiede se, per Mediaset, sia meglio che lui ritiri la fiducia al Governo Letta puntando a ottenere elezioni anticipate, e poi a vincerle almeno alla Camera, prospettive entrambe incerte, o se sia meglio che lui, alla fine dell’azione dei suoi avvocati, accetti la sentenza, e dunque sostenga ancora l’inquilino di Palazzo Chigi e guidi il Pdl da casa, dato che nessuno potrà comunque impedirgli di fare politica. Che l’ex premier si occupi della «sua» azienda è umanamente comprensibile. Certo, prova una volta di più l’esistenza del conflitto d’interessi che da vent’anni inquina la politica e l’industria della comunicazione in Italia. Ma è anche vero che, per l’elettorato del centro-destra, non si tratta di un gran problema; del resto, è solo in questa legislatura che si è formata una maggioranza parlamentare teoricamente in grado di risolvere la questione dei conflitti d’interesse (e purtroppo assai meno in grado di risolvere tante altre, non meno rilevanti questioni). Berlusconi ha ragione di preoccuparsi per il futuro dell’azienda. Mediaset è una grande impresa italiana. …

“Il legno storto che vorremmo raddrizzare”, di Eugenio Scalfari

Il legno con il quale siamo costruiti è storto, lo disse Kant e lo riprese Isaiah Berlin titolandoci un suo libro. Il legno è storto ma guai a tentare di raddrizzarlo perché è impossibile, bisognerebbe cambiare la natura stessa della nostra specie che sta a metà strada tra l’animale che vive di soli istinti e l’uomo animato da istinti ma anche da pensieri. Di qui, da questa duplice natura di scimmia pensante nascono le nostre contraddizioni, le storture del nostro legno, ineliminabili perché connaturate, nostra disperazione e insieme nostra ricchezza. Le storture connaturate sono ineliminabili, ma spesso impongono una scelta e quindi una sfida perch é ogni scelta comporta una sfida e noi, cittadini di questo mondo gremito di contraddizioni, viviamo a tal punto incalzati dalla necessità di scegliere che sempre più spesso precipitiamo nell’indifferenza, vedendo soltanto il nostro interesse immediato e particolare. Farò qui l’elenco di alcune di queste contraddizioni che ci riguardano da lontano, da vicino e da vicinissimo. Julia Kristeva, intervistata ieri da Franco Marcoaldi, ha ricordato che la radice dalla quale …

“Tasse più alte sull’alcol per i fondi all’istruzione”, di Lorenzo Salvia

La tassa sul vizio o il vizio delle tasse? In attesa di trovare una risposta, l’elenco di quello che gli americani chiamano soft paternalism, paternalismo moderato, si allunga anche da noi. L’ultima idea, almeno per il momento, è quella di aumentare le accise sull’alcol per trovare i soldi da mettere nel decreto per la scuola che il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare lunedì. Il governo è diviso tra favorevoli e contrari. Non si sa ancora se gli euro necessari verranno proprio da birra e liquori, lasciando stare il vino perché va bene il paternalism, ma siamo pur sempre il primo produttore al mondo. In ogni caso la proposta è sul tavolo. A dimostrazione che quando lo Stato va a caccia di nuove entrate, c’è sempre più spesso la tentazione di spostare il mirino dal contribuente semplice al contribuente vizioso. Alcol, sigarette, slot machine: una battaglia per la salute pubblica, certo. Ma anche un modo per far cassa subito, e senza troppe proteste, in un momento di ristrettezze. Le sigarette elettroniche hanno resistito a vari assalti. …

“La strategia del ricatto per blindare il porcellum”, di Gianluigi Pellegrino

Senza il Porcellum, il caimano non avrebbe il pantano dove minacciare il suo ultimo disperato colpo di coda. L’estorsione istituzionale di Berlusconi (salvacondotto personale o niente governo) una quintessenza della concussione, già sin troppo tollerata, sarebbe un’arma del tutto spuntata. Un’arma inefficace se non ci fosse la legge porcata da lui del resto a suo tempo voluta e approvata. Con un qualsiasi decente sistema di voto, il Paese avrebbe poco da temere dalla restituzione della parola ai cittadini, e già solo per questo il Cavaliere e la sua corte avrebbero altrettanto poco da minacciare. Invece tornando al voto con il Porcellum non solo tutto il peggio è possibile ma bene che vada il caos è garantito e il risultato incostituzionale pure. Per non dire che tra gli obbrobri di quella legge c’è anche che un condannato, interdetto dai pubblici uffici e da ogni incarico di governo, parlamentare decaduto e incandidabile, possa ugualmente figurare al centro della scheda nel ruolo a quel punto sovversivo di capo e padrone della sua squadriglia. Berlusconi tutto questo lo sa …

“Per rilanciare gli investimenti”, di Silvano Andriani

L’Accordo definitivo a Genova fra COnfindustria e Sindacati rappresenta un evento eccezionale anche se non improvviso. Eccezionale non solo in quanto esplicita una convergenza che non riguarda un singolo aspetto della politica economica o del sistema contrattuale, ma l’intera visio- ne della fuoriuscita dalla crisi dell’Italia, ed anche perché realizza una sorta di concertazione dal basso in mancanza di una iniziativa del governo. Viene naturale confrontare questa realtà con l’unica esperienza di programmazione concertata tentata all’inizio degli anni Sessanta in Italia e la differenza salta agli occhi. Allora l’iniziativa di convocare le parti sociali fu del governo e quell’esperienza fu preceduta – basta ricordare il «Piano del lavoro» della Cgil ed il «Piano Vanoni» – ed accompagnata da un intenso ed elevato dibattito che coinvolse l’intero mondo politico: la relazione di Aldo Moro al congresso di Napoli della Dc, la nota aggiuntiva al Bilancio dello Stato di Ugo La Malfa, le elaborazioni sulle riforme di struttura di Riccardo Lombardi per citare alcuni momenti salienti. Quell’iniziativa andò incontro alla sostanziale diffidenza della Confindustria rispetto all’idea stessa …