“Teoria e prassi dell’evasione”, di Ruggero Palladini
Diciassette miliardi e mezzo di redditi evasi da quasi cinquemila soggetti sono una bella cifra; rappresentano più di un punto di Pil. Mediamente si tratta di tre milioni e mezzo: cifra che fa capire come i cinquemila non siano solo idraulici o carrozzieri. Si tratta piuttosto di operatori che si servono di società (Srl o anche Spa) come paravento. Le società operano in nero (in parte se non del tutto) e vengono fatte risultare in perdita. I soggetti non fanno la dichiarazione dell’Irpef mentre, per quanto riguarda il loro patrimonio, si avvalgono, come dice il comunicato della Guardia di Finanza, di prestanomi. La teoria economica ha studiato il caso di un contribuente razionale ma completamente privo di scrupoli di carattere etico, mostrando che, se il contribuente ha un certo grado (anche non alto) di avversione al rischio, non si comporterà da evasore totale. I cinquemila contraddicono la teoria? Si tratta di soggetti irrazionali? Si direbbe di no, visto che ricorrono a stratagemmi di una qualche complessità per evadere. Più probabilmente si tratta di persone sicuramente …
