Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

“Teoria e prassi dell’evasione”, di Ruggero Palladini

Diciassette miliardi e mezzo di redditi evasi da quasi cinquemila soggetti sono una bella cifra; rappresentano più di un punto di Pil. Mediamente si tratta di tre milioni e mezzo: cifra che fa capire come i cinquemila non siano solo idraulici o carrozzieri. Si tratta piuttosto di operatori che si servono di società (Srl o anche Spa) come paravento. Le società operano in nero (in parte se non del tutto) e vengono fatte risultare in perdita. I soggetti non fanno la dichiarazione dell’Irpef mentre, per quanto riguarda il loro patrimonio, si avvalgono, come dice il comunicato della Guardia di Finanza, di prestanomi. La teoria economica ha studiato il caso di un contribuente razionale ma completamente privo di scrupoli di carattere etico, mostrando che, se il contribuente ha un certo grado (anche non alto) di avversione al rischio, non si comporterà da evasore totale. I cinquemila contraddicono la teoria? Si tratta di soggetti irrazionali? Si direbbe di no, visto che ricorrono a stratagemmi di una qualche complessità per evadere. Più probabilmente si tratta di persone sicuramente …

“Resistere, l’ultima guerra del Cavaliere”, di Federico Geremicca

Il verbo scelto da Silvio Berlusconi per rassicurare il popolo del centrodestra intorno al suo futuro e alle sue intenzioni («Io resisto») ha un grande potere evocativo ed è foriero di una evidente suggestione: infatti, rimandando al drammatico «resistere, resistere, resistere» pronunciato da Borrelli nell’inverno di 11 anni fa, l’annuncio del Cavaliere fotografa un evidente capovolgimento delle posizioni (e dei rapporti di forza). E quasi si propone come la chiusura di un cerchio diabolico. I due orgogliosi annunci di resistenza rappresentano forse i momenti più cupi e aspri di uno scontro – quello tra il centrodestra e parte della magistratura – che condiziona da ormai due decenni la vita politica italiana: una sorta di Guerra dei Vent’anni dentro la quale, però, c’è un pezzo di storia di questo Paese e la parabola di un leader che ora si scopre solitario e senza successori. Non solo. Gli effetti di questa Guerra – ed i vizi seminati – si riverberano oggi sull’«affaire Berlusconi», trasformandolo in qualcosa di diverso da quel che semplicemente è: da caso giudiziario a …

“I costi dell’instabilità”, di Paolo Guerrieri

Se Berlusconi e il Pdl decideranno di incrociare le sorti dell’esecutivo con le vicende giudiziarie del loro leader non solo apriranno una crisi politica dagli sbocchi imprevedibili ma si accolleranno la responsabilità di soffocare sul nascere ogni possibile speranza di ripresa economica. Con riflessi pesantemente negativi per tutti i cittadini italiani e per l’intera area euro. La posta in gioco, dunque, è davvero alta. E non si tratta solo di timori ma pressoché di una certezza. La conferma viene da una rapida fotografia, innanzi tutto, della fase che stiamo attraversando. I dati sulla produzione industriale e sul Pil dell’eurozona nel secondo trimestre 2013 hanno mostrato un deciso miglioramento, dopo sei trimestri di contrazione, la più lunga fase recessiva del dopoguerra. Nulla di epocale s’intende, ma una significativa inversione di tendenza. Certo la strada di una possibile e vera uscita dalla crisi è ancora lunga e dipenderà anche dalle politiche che verranno abbinate alla timida ripresa che si va profilando. Una constatazione che vale ancor più per la nostra economia che ha registrato per ora solo …

“Dal Pd nessuna concessione a Silvio “Non siamo noi a doverlo salvare”, di Concetto Vecchio

«Se le richieste berlusconiane sono quelle di cui parlano, noi teniamo duro». Guglielmo Epifani usa queste parole, dopo il pranzo a palazzo Chigi con Enrico Letta. «La sintonia con il segretario è totale», confida il premier ai suoi. La profezia di Ugo Sposetti, secondo cui il Pd si sarebbe spaccato sulla condanna di Berlusconi, al momento non si è avverata. Il partito appare unito come mai era accaduto nel suo recente passato. Nessuna concessione è tollerata: né l’avallo al ricorso alla Consulta, né un lasciapassare sulla decadenza da senatore. Zero aperture sul voto al Senato, insomma. La sentenza Mediaset per una volta ha messo d’accordo il complicato arcipelago delle correnti, appianando faide e veleni. Per tutti valgono le parole di Paola De Micheli, la fedelissima di Letta: «Non possiamo risolvere noi i problemi del Cavaliere ». Il sì nella giunta per le elezioni è quindi la linea Maginot. L’unica disponibilità che viene ventilata è quella di concedere un po’ di tempo in più per la presentazione della memoria difensiva, se mai i berlusconiani lo chiederanno. …

“Il mondo rovesciato”, di Ezio Mauro

Come nelle epoche maledette, quando la politica diventa impostura, stiamo assistendo a un rovesciamento clamoroso del senso, a un sovvertimento della realtà. Il reato commesso da Berlusconi e sanzionato da tre gradi di giudizio è scomparso, nessuno chiede conto all’ex Premier del tesoro illegale di 270 milioni di euro costruito a danno della sua azienda e dei piccoli azionisti per giocare sporco nel campo della giustizia, della politica, dell’economia, alterando regole, concorrenza e mercato. Nel mondo alla rovescia in cui viviamo si chiede invece ad un soggetto politico – il Pd – e a due soggetti istituzionali (il Presidente del Consiglio e il Capo dello Stato) di compromettersi con la tragedia della destra, costretta a condividere in pubblico i crimini privati del suo leader. Compromettersi trovando un’uscita di sicurezza dalla condanna definitiva del Cavaliere, piegando il diritto, la separazione dei poteri e la Costituzione, cioè l’uguaglianza dei cittadini. E tutto questo con una minaccia quotidiana che dice così: la politica e le istituzioni sono talmente deboli che la disperazione conclusiva di Berlusconi può tenerle prigioniere, …

“Solo tre mesi di tempo per l’esame europeo”, di Federico Fubini

Agosto non è mai stato un mese facile per i mercati in Italia, ma dopo due anni di recessione questa promette di essere l’estate più schizofrenica da tempo. Prima ancora che le tensioni nel governo deflagrassero, il Paese era già tirato in direzioni opposte. Gli ordini, la produzione industriale, la fiducia delle famiglie dall’inizio dell’estate hanno preso a salire, benché sempre a livelli bassi.Invece il credito delle banche al settore produttivo è sceso anche più in fretta del solito. La contrazione dei prestiti bancari alle imprese a giugno rispetto al mese prima è stata di otto miliardi, dopo un calo di quattro miliardi a maggio e tre in aprile. Anziché attenuarsi, la strozzatura si fa più forte proprio quando le aziende sembrano più disposte a investire per cambiare i macchinari o riempire i magazzini vuoti da anni. L’economia sembra muovere in una direzione, i flussi del credito vanno invece in quella opposta. E mentre l’Occidente ormai è spesso votato a quelle che gli addetti chiamano riprese “jobless”, senza posti di lavoro, una ripresa senza credito …

«Una crisi oggi significherebbe il caos», di Oreste Pivetta

Chiediamo al professor Giulio Sapelli, storico dell’economia e docente universitario, dell’Italia, del governo Letta, di Berlusconi e ci risponde a proposito dell’Europa e della crisi europea, anzi della «tristissima condizione europea», che vive nella sua dimensione quella «disgregazione molecolare del potere» che paralizza il nostro Paese, quel potere che una volta si chiudeva nell’arcipelago democristiano e nella compattezza di «forma classica socialdemocratica» del Pci, potere che non ha resistito a tangentopoli, alla globalizzazione, alla crisi, che fatica a ridisegnarsi dentro l’orizzonte basso dei guai giudiziari di Berlusconi e delle possibilità vie d’uscita. L’Europa, professor Sapelli: ne ha lungamente discusso il presidente della Repubblica nella videointervista per il meeting di Cl, il capo del governo ne ha fatto il centro del suo intervento a Rimini. Condivide le preoccupazioni e insieme le speranze di Napolitano e Letta? «Si deve capire, e mi pare che Napolitano e Letta non solo lo abbiano capito ma l’abbiano anche espresso con grande chiarezza, che in Europa sta la chiave per superare una crisi che è politica, non solo economica. Questa necessità …