Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

"Il riscatto dei partiti", di Ilvo Diamanti

L’esito di queste consultazioni, per quanto ancora provvisorio, è dettato da motivi prevalentemente locali. Dovrebbe, dunque, rammentare ai soggetti politici “nazionali” l’importanza del “territorio”. Che tende, invece, ad essere rimosso. In questa occasione, infatti, hanno vinto, anzitutto, i “partiti” che dispongono di candidati credibili. Di personale, volontari e militanti attivi. Ma anche di tradizioni e valori sedimentati. Sul territorio. Così si spiega, anzitutto, l’affermazione del Pd e del Centrosinistra. Che si sono affermati in 5 comuni capoluogo su 16. E andranno al ballottaggio in altri 10. In posizione di vantaggio anche in alcune città dov’era al governo il Centrodestra. Come Treviso, Imperia, Iglesias, Brescia, Viterbo. E, anzitutto, Roma. Il Centrosinistra si è presentato, in prevalenza, unito. Il Pd, cioè, si è alleato con i partiti di Sinistra. Talora, anche con quelli di Centro. Nel Centrodestra, parallelamente, il Pdl si è alleato con la Lega, nel Nord, e con altre formazioni di Destra. Mentre il M5S si è presentato da solo. Dovunque. Il rapporto con il territorio, peraltro, ha ridimensionato le novità emerse alle elezioni politiche …

Ratificata Convenzione Istanbul. Dichiarazione di voto di Federica Mogherini del Pd alla Camera dei Deputati

Signor Presidente, oggi per il gruppo del PD non si tratta soltanto di dare un voto favorevole e molto convinto alla legge di ratifica della Convenzione di Istanbul, per prevenire e contrastare la violenza domestica sulle donne: si tratta di vedere realizzato un obiettivo, direi quasi un sogno, se non suonasse stonato rispetto agli episodi di cronaca che abbiamo di fronte agli occhi. Un obiettivo a cui abbiamo lavorato tanto in questi anni e in questi ultimi mesi, con tenacia: certe volte con la tenacia della goccia d’acqua che scava la pietra, e con enorme convinzione. L’abbiamo fatto in Aula, l’abbiamo fatto al Consiglio d’Europa, come ricordava la collega Bergamini; l’abbiamo fatto nelle nostre città, nel Paese, insieme a tantissime associazioni, ai movimenti, ai centri antiviolenza.   Abbiamo lavorato la scorsa legislatura perché il Governo firmasse la ratifica, innanzi tutto. Poi abbiamo presentato il disegno di legge di ratifica, che oggi votiamo il primo giorno di insediamento di questa Camera, come atto simbolico e come volontà politica. Abbiamo fortemente voluto insieme a lei che questa fosse …

"Quel sindaco circense tra pajata e parentopoli", di Filippo Ceccarelli

Alemanno uguale Aledanno. Ma per una volta, e con l’aiuto degli elettori, il danno è tutto per lui. O quasi. Si dirà: alla buon’ora! Troppi guasti paiono ormai difficilmente rimediabili, per Roma. Ma che almeno sia d’insegnamento ai romani, anche fuori tempo massimo, l’aver accordato fiducia a un politico rivelatosi tra i peggiori sindaci che la recente storia capitolina ricordi. E adesso si avrebbe persino scrupolo ad assestare il classico calcio del somaro, guai ai vinti, ma gli scrupoli necessariamente si attenuano rispetto alla più colpevole mancanza di memoria, per cui i potenti dispongono di costosi apparati adibiti a «far credere» e nessuno ricorda nulla, soprattutto con quali slanci e aspettative cominciano le esperienze e le avventure del potere municipale, per cui Alemanno, da poco eletto, si consentì addirittura di proclamare, con cieca determinazione: «Siamo stanchi dei troppi cretini al comando». Anvedi. Era il marzo del 2009, e aver visto il sindaco di notte alle prese con la possibile inondazione del Tevere, autenticamente preoccupato sotto la pioggia sui muraglioni del fiume, poteva perfino rendere innocente …

"La protesta è diventata alienazione", di Elisabetta Gualmini

Li hanno provati e hanno capito che non sono tanto diversi da tutti gli altri. I grillini dalle facce nuove e sconosciute alla politica, quelli «troppo inesperti per poter rubare», i politici-cittadini «proprio come noi» non hanno convinto gli elettori a chiedere il bis. Il Movimento 5 Stelle ha perso un po’ dovunque nei comuni in cui si è presentato, dopo lo straordinario successo di tre mesi fa. Una nemesi storica a velocità supersonica, di proporzioni vistose. E lo sboom più che andare agli altri partiti è andato verso l’astensione. Se a febbraio Grillo aveva tirato per i capelli cittadini spazientiti, ma disponibili a fare il tentativo più estremo, buttandosi pancia a terra su una novità, ieri nemmeno le urla e i cori sbracati di tutti-a-casa non sono bastati. Più che rinunciatari o ribelli, in gruppi ora cospicui, i cittadini italiani tenderanno a cadere nella categoria dei «politicamente alienati». Di chi si sente totalmente estraneo rispetto alle istituzioni della democrazia rappresentativa. E non se ne cura più. Il caso di Roma è emblematico. Solo un …

"La primavera dello scontento", di Massimo Giannini

In queste amministrative c’è la primavera del nostro scontento. Quando un elettore su due resta a casa e rinuncia al rito civile del voto, la crisi della democrazia rappresentativa è compiuta. Il dato che colpisce di più, in un test elettorale che interessava 7 milioni di italiani, è il trionfo del partito astensionista. Se alle politiche di febbraio lo tsunami grillino aveva spazzato via i «vecchi» partiti, stavolta la vera onda anomala è quella del non voto, che non è più protesta «creativa», cioè ricerca del candidato o della lista che rompono tutti gli schemi. È invece rinuncia preventiva, cioè scelta di chi non vuole più scegliere. Perché lo considera inutile, e perché sente che la democrazia è ormai solo procedura di palazzo, e non più «cura» della polis. Se la democrazia rappresentativa non mi rappresenta perché non risolve i problemi della mia vita quotidiana, il mio voto non serve. Bisogna guardare innanzitutto dentro questo drammatico abisso che divide politica e società, per non caricare il voto di significati troppo «paradigmatici ». Ma al fondo …

"Epifani: questo voto ci incoraggia", di Simone Collini

Un voto «incoraggiante» per il Pd, che a Roma segnala una chiara «volontà di cambiamento» e che nel resto d’Italia «premia la serietà e la capacità di governo» degli amministratori locali democratici e conferma il «radicamento» del partito nei territori. Guglielmo Epifani è soddisfatto dell’esito elettorale ma sa che il lavoro da fare sul partito e con il governo è ancora molto, che come dimostra la bassa affluenza alle urne il divario tra cittadini e politica è profondo e che i problemi con cui l’Italia deve fare i conti sono numerosi e complicati. Il segretario del Pd lascia Roma di primo mattino, destinazione Terni, per partecipare a un’assemblea di lavoratori organizzata per discutere della vendita del gruppo Acciai speciali Terni da parte della società finlandese Outokumpu. Rientra poco prima che chiudano i seggi e poi segue lo spoglio delle schede dalla sede del partito, chiamando Ignazio Marino per commentare via via il risultato (che alla fine definisce «straordinario» e che «premia il profilo civico»: «Dobbiamo far rinascere questa città, con umiltà e sobrietà»). Il dato …

"Il declino italiano e i tanti numeri da ribaltare", di Carlo Buttaroni*

L ’Abenomics, la ricetta economica del premier giapponese Shinzo Abe, fa discutere il mondo. Il programma di rilancio giapponese si basa su una forte espansione della spesa pubblica con pesanti interventi a carico del governo centrale (circa 85 miliardi di euro) accompagnati da investimenti da parte dei governi locali e di capitali privati. Complessivamente, un’iniezione di circa 170 miliardi di euro finalizzati a dare slancio all’economia nipponica con investimenti in tecnologie avanzate, ricerca e sviluppo, energia e ambiente, sicurezza anti-sismica, ricostruzione infrastrutturale e abitativa post-tsunami. Nel programma non mancano gli aiuti alle imprese in difficoltà, i sostegni ai redditi per i meno abbienti e gli investimenti nelle aree più deboli del Paese. Questa manovra, secondo il governo, dovrebbe portare, già nel 2013, una crescita del Pil pari al 2%, con conseguente aumento dei posti di lavoro di 600mila unità. Per spingere sulla crescita, la Abenomics punta anche a una forte espansione monetaria, alzando da subito il livello accettabile d’inflazione dall’1% attuale al 2% e, in prospettiva, al 3%. A tutto questo va aggiunto l’obiettivo di …