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Maturità, Ghizzoni: “un esame nuovo per forma e contenuti”

La presidente della Commissione cultura della Camera dei deputati sull’avvio degli esami. Riguardo al “Plico telematico” e all’introduzione dei primi processi di digitalizzazione del sistema scolastico, ha espresso con soddisfazione il proprio parere la parlamentare Pd Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione cultura della Camera. Di seguito, la sua dichiarazione: «Un esame di maturità nuovo, per forme e contenuti, rivolto a studenti nativi digitali. Per la prima volta gli studenti italiani hanno affrontato temi di maturità immersi nell’attualità e consoni al percorso formativo dei maturandi. La scelta di proporre argomenti che pongono i giovani come soggetto politico e sociale dimostra che la scuola sta interpretando la fase conclusiva di un ciclo di formazione, quale è l’esame di Stato, come una finestra sul mondo», ha commentato la presidente della Commissione cultura della Camera. Aggiungendo: «anche la forma è cambiata: l’invio delle tracce delle prove scritte non poteva più avvenire con un sistema anacronistico, che aveva come conseguenza principale un inutile dispendio di energie, anche delle forze dell’ordine, e denaro. Con il “Plico telematico” è stato compiuto un …

"Rischio caos per la nuova maturità", di Pino Stoppon

Oggi l’esame di Maturità per 500mila studenti. Con una novità: le tracce arriveranno in maniera telematica. E per questo c’è una certa apprensione. «Il sistema funzionerà e l’esame si svolgerà regolarmente, come gli altri che negli anni lo hanno preceduto» ha fatto sapere il ministero dell’Istruzione rassicurando i tecno-scettici che guardano con diffidenza la novità del «plico telematico» e considerano il problema tecnico registrato ieri nella gestione delle commissioni una avvisaglia di quel che potrebbe accadere. «Non esiste un collegamento né un nesso tecnologico spiegano fonti ministeriali tra i problemi incontrati da alcune scuole nell’uso “dell’app” «Commissione Web» e la funzionalità del plico telematico, cioè delle tracce inviate via mail dal Miur e protette fino a stamattina alle 8,30 da un doppio codice di accesso. Viale Trastevere ammette che in tempi di crisi il nuovo faccia paura e ingeneri ansia, ma assicura «siamo in grado di rassicurare tutti gli utenti e il pubblico dei lettori di giornale che domani il sistema funzionerà. Certo, in tutte le cose nuove esiste una certa dose di rischio, e …

"Ok agli scatti di anzianità, ma pagati con il fondo di istituto", di R.P. da La Tecnica della Scuola

E’ questo l’orientamento dell’Amministrazione scolastica, già comunicato alle organizzazioni sindacali che, ovviamente, non sono per nulla d’accordo. C’è già un piano: cancellare la quota di fondo per il periodo settembre/dicembre 2012 e dimezzare il fondo a partire dal 2013. Ormai è quasi certo: gli scatti di anzianità potranno essere ripristinati ma solo a condizione di attingere le risorse dal fondo di istituto. I risparmi derivanti dai tagli degli organici sarebbero stati infatti largamente inferiori alle attese: il MEF ha certificato finora 87 milioni di euro di risparmi e non sembra affatto intenzionato ad aumentare questo tetto. Ma siccome di milioni ne servono almeno 350 se si vogliono davvero garantire gli scatti bisognerà pensare ad altre fonti di finanziamento. I fondi destinati al funzionamento amministrativo e didattico delle scuole e quelli per sostenere l’ampliamento dell’offerta sono già stati falcidiati negli ultimi anni e ridotti ormai al lumicino. Proprio per questo il Ministero ha proposto ai sindacati di attingere al fondo di istituto che attualmente serve a retribuire il maggior impegno del personale docente e Ata. Sembra …

"Così i bambini del terremoto disegnavano la città perfetta", di Jenner Meletti

C’è un caldo che spacca, dentro le tende arriva a 50 gradi. C’è la paura delle scosse che non finiscono mai. La più pesante è arrivata proprio a mezzanotte, in un’ora vigliacca, perché è in quel momento che decidi se dormire in casa o in macchina e la botta del 3,2 ti toglie ogni coraggio. Ma oggi, a San Carlo — il paese inghiottito dal fango arrivato dal sottosuolo — si piange per una scuola, l’elementare “padre Accorsi”. Ci sono stati tutti in questo edificio rosso costruito nel 1935 e ricostruito nel 1949, dopo i bombardamenti della guerra. In piazza, a guardare i soldati del Genio Ferrovieri di Bologna incaricati di togliere libri e banchi e zaini e gli attrezzi della palestra ci sono i nonni, i loro figli e i nipoti, che chiedono spaventati: «Ma davvero la mia scuola la buttano giù?». Due giorni ancora, il tempo del «recupero oggetti validi», poi le ruspe abbatteranno tutto. È passato un mese, dal terremoto, e il “funerale” della scuola elementare racconta il dolore di un terremoto …

"Quelle domande impossibili fatte ai ragazzi di terza media", di Mariapia Veladiano

Qualcosa di minuscolo. Minuscolo rispetto alla battaglia che si combatte ormai ogni anno primadurante- dopo le prove Invalsi, soprattutto quelle di terza media, la cosiddetta quarta prova (Prova nazionale per l’Esame di stato della scuola secondaria di primo grado: un po’ borboniche e spagnoleggianti le parole dell’ufficialità, forse su questo si può essere tutti d’accordo). Non si parla qui dell’opportunità: è davvero difficile sostenere che non sia opportuna, utile, assolutamente necessaria una valutazione nazionale, condivisa, degli apprendimenti che ci restituisca un’immagine di quel che la scuola fa. Valutazione e non giudizio. Che tenga conto dei contesti, dei mezzi, del valore aggiunto, che serva a portare risorse al posto giusto, ovvero dove ci son maestre e professori che fanno miracoli col nulla che hanno a disposizione, e non dove i risultati sono già garantiti dal contesto sociale degli studenti. Non si parla quindi di prove Invalsi in generale. Solo delle parole. Quelle che i ragazzi di terza media hanno trovato sulla loro prova Invalsi di italiano lunedì scorso. Un racconto di Carlo Castellaneta: bello, malinconico, drammatico, …

"Messaggio ai maturandi", di Manuela Ghizzoni

Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione Istruzione e Cultura della Camera, si rivolge agli studenti maturandi con un augurio e un incoraggiamento per la migliore conclusione del percorso scolastico intrapreso, rimarcando la responsabilità di ascolto e guida da parte delle istituzioni nei confronti dei futuri diplomati, e rinnovando, in prima persona, il suo impegno politico in tal senso: “Il mio pensiero a tutti voi che domani affronterete un passaggio biografico importante. L’esame di Stato è la conclusione di un lungo percorso che aveva la missione di offrirvi strumenti di conoscenza, di dotarvi di capacità critica. Voi avete il compito di dimostrare le conoscenze acquisite, ma affrontate la prova senza paura perché è il futuro la vostra forza per allontanare ogni timore. E voi siete una risorsa. A voi, dunque, la responsabilità di mostrarvi maturi, di avere la capacità di analizzare la realtà e affrontare la vita con la competenza. In questo compito non siete soli. Delle istituzioni è la responsabilità di sapervi ascoltare e di utilizzare il vostro spirito critico nei confronti dell’esperienza formativa che …

"Esami anteprima da incubo", di Fabio Luppini

La notte prima degli esami sarà un incubo più per i presidenti di commissione che per i ragazzi. Le premesse della maturità tutta telematica non sono affatto buone. Ieri la prima riunione per avviare la procedura è stata un tormento. Il ministero dell’Istruzione ha obbligato (pur avendo ricevuto ripetuti inviti alla prudenza) i professori impegnati per la maturità a fare il verbale telematico. Dovevano collegarsi alla pagina commissione web, ben visibile aprendo il sito del Miur e procedere. In centinaia di scuole, forse molte di più stando alle segnalazioni che sono arrivate in redazione, non è stato possibile. Clicca e riclicca i presidenti di commissione non sono riusciti ad inoltrarsi nel candido mondo internautico apparecchiato dai tecnici del ministero. Sicché hanno optato per altre due strade. In alcuni casi hanno riattivato il programma Conchiglia, una utilità off line per poter redigere il verbale su computer; in altri si sono dotati di pazienza ed olio di gomito e sono ricorsi al verbale cartaceo, possibilità che era stata auspicata da chi dentro il Miur riteneva già un …