Tutti gli articoli relativi a: scuola | formazione

"Arriva il turn over differenziato: favoriti i precari storici", da La Tecnica della Scuola

Importante precisazione del ministro Profumo: d’ora in poi quando si parla di assunzioni faremmo bene a pensare a due “scatole”, una più grande contenente gli attuali 200mila abilitati delle Gae e una più piccola con i giovani. Altra novità: i neo-laureati verranno valutati anche per la capacità di stare coi ragazzi. Non è durata che pochi giorni l’equa suddivisione, delle auspicabili 25mila assunzioni annue, tra precari storici e neo-laureati annunciata dal ministro dell’Istruzione Francesco Profumo. Intervenendo in una video chat di un quotidiano nazionale, il responsabile del Miur ha detto che c’è una sproporzioni tra gli aspiranti docenti e quelli che hanno già accumulato servizio e abilitazioni. Quindi d’ora in poi quando si parla di assunzioni faremmo bene a “pensare a due ‘scatole’: una più grande dove ci sono le graduatorie e una più piccola dove ci sono i giovani. Una volta che avremmo capito quanti saranno i posti a turn over – ha detto il Ministro – potremmo dividerli in percentuale sull’una e sulla altra e forse troveremmo il modo di dare una risposta …

"La ricetta Profumo: così cambierà la scuola in Italia", di Corrado Zunino

“Università, no a tasse più alte test d´ingresso anche in inglese e al liceo tablet al posto dei libri”. Da Cuneo: a noi professori si chiede professionismo nel lavoro, ma con uno stipendio da volontari. Mail da Parigi: studio qui però sogno di tornare, commosso dalla sua intenzione di riaprire i concorsi Chiede Michela: quando investiremo davvero nella nostra scuola, per tornare all´eccellenza? Scrive Fabrizio: crede che le prove Invalsi siano lo strumento utile a valutare prof studenti e istituto? Ha avviato una serie di riforme che possono essere migliorate, ma prima di introdurre miglioramenti occorre portare a regime quello che è stato fatto. Mille e ottocento domande arrivate sui computer di Repubblica.it, la prima alle 2,08 di ieri mattina, l´ultima all´ora di cena. I numeri del videoforum di ieri pomeriggio, dalle 17 alle 18, con il ministro dell´Istruzione Francesco Profumo – che ha risposto in diretta ripreso dalle telecamere di Repubblica Tv -, dicono dell´interesse che viaggia intorno alla scuola e all´università e alla ricerca, dicasteri che da 36 giorni sono stati affidati all´ingegner …

"Scuola, tutti i dubbi sul concorsone", di Paola Fabi

Sulle nuove assunzioni qualche perplessità è fondata: quanti insegnanti andranno in pensione? La scuola riapre le porte agli insegnanti più giovani. Questo l’intento dichiarato dal neo ministro dell’istruzione, Francesco Profumo, che ha annunciato, qualche giorno fa, l’intenzione di bandire un concorso nella scuola pubblica per il reclutamento dei nuovi insegnanti. Un annuncio, confermato anche dal sottosegretario Rossi Doria, e che è stato accolto da consensi ma anche da riserve. Prima fra tutti quelle dei sindacati che chiedono al titolare di viale Trastevere chiarezza e condivisione. Le preoccupazioni delle sigle confederali sono soprattutto quelle di non deludere le aspettative di coloro che sono ancora nelle graduatorie a esaurimento (circa 237mila precari) e le giuste aspettative dei più giovani (oggi l’età media dei docenti in cattedra è di 49 anni). Speranze che, secondo Mimmo Pantaleo della Flic-Cgil rischiano di essere «frustrate». «Il punto vero – spiega – è che prima bisogna fare un monitoraggio preciso dei posti disponibili perché tra tagli pregressi, tagli futuri e pensionamenti rischiamo di non averne». Quello che è certo è che il …

"Attenti a non cadere nel finto giovanilismo", di Mimmo Pantaleo*

Se non è uno spot pubblicitario è un’ottima intenzione. L’annuncio del ministro Profumo di un maxi concorso per 300mila candidati a un posto da docente nella scuola italiana è un’ottima notizia, perché reintrodurrebbe dopo 12 anni lo strumento del concorso pubblico come forma legittima di reclutamento, riconoscendone la valenza legislativa che gli conferisce la normativa vigente. Ma l’annuncio va declinato nel contesto attuale: una scuola deprivata di parti sostanziali di organico; una definizione dell’organico desueta, che alimenta il precariato senza dare continuità alle esperienze didattiche; la mancanza di ordinamenti che abbiano come fine il miglioramento del sistema dell’istruzione pubblica e non i tagli lineari del duo Gelmini-Tremonti. Su tutto campeggiano i numeri del precariato della scuola che ha nelle graduatorie a esaurimento il suo emblema, ma che si alimenta anche degli apporti di coloro che sono abilitati all’insegnamento e non iscritti nelle graduatorie e di coloro che pur non essendo abilitati, vantano un percorso professionale di interi anni scolastici. La Gelmini, tramite apposito regolamento del dicembre 2010, ha licenziato i percorsi abilitanti, i cosiddetti Tfa, …

"E se l’ Europa …ricominciasse dalla scuola" di Pippo Frisone

Sembrano passati anni luce dal Trattato di Lisbona. La spinta propulsiva dell’euro, la caduta del muro , l’allargamento da 15 a 27 Stati sembrano svanire con la crisi finanziaria, schiacciati dallo spread e dalla recessione, in un’ Europa senz’anima, senz’inno e senza bandiera. Non basta più un ‘Europa pacificata e senza guerre, non basta più il mercato comune e non basta più nemmeno la moneta unica, l’euro. Il Parlamento europeo e le sue istituzioni sono ancora troppo deboli di fronte agli Stati, soprattutto di fronte a quelli più forti economicamente. Le resistenze a cedere quote sempre più crescenti di sovranità sono ancora forti, come insegna il caso inglese sul sistema fiscale. 27 Stati, 27 lingue, 27 sistemi politici, 27 economie , 27 sistemi scolastici…son troppi, è un lusso che l’Europa non può più permettersi. Da dove ricominciare allora? Dopo il mercato comune e la moneta unica, dopo l’Europa bisogna fare gli europei. Per fare gli europei e ridare nuovo slancio all’Europa occorre ripartire dalla scuola, investire nell’istruzione, nella ricerca e sulla conoscenza comunitarie. E’ necessario …

"Presidi: più che un concorso, il gioco delle porte girevoli", di Mario D'Adamo

Il 14 e il 15 dicembre in tutti i capoluoghi di regione si sono svolti gli scritti del concorso di dirigente scolastico, al quale hanno partecipato non solo i candidati che avevano superato la preselezione del 12 ottobre ma anche quelli che non l’avevano superata. È il caso dei candidati della Campania, bocciati ai quiz e ammessi con riserva dal Tar di Napoli, al quale hanno presentato ricorso, contestando l’erroneità di alcuni quesiti. E sarebbe stato il caso di 68 candidati della Puglia, in un primo tempo ammessi a partecipare dal presidente del tribunale amministrativo di quella regione (decreto n. 919 del 24 novembre 2011) ma subito dopo estromessi dallo stesso presidente che ci ha ripensato, dietro domanda del ministero dell’istruzione e dell’Associazione nazionale presidi (decreto n. 984 del 9 dicembre 2011). I Tar delle regioni diverse dal Lazio, questa la motivazione, sarebbero incompetenti a decidere su una procedura di carattere nazionale. Non ce l’hanno fatta ad affrontare gli scritti nemmeno altri candidati, che pure avevano contestato l’erroneità dei quiz, dei quali il Tar del …

""Servono giovani prof". Concorso per 300 mila", di Raffaello Masci

Aprire la scuola ai giovani, varare subito un maxi-concorso al quale potrebbero essere interessati 300 mila aspiranti professori. Il neo-ministro dell’istruzione Francesco Profumo ha gettato il cuore oltre l’ostacolo e ha annunciato ciò che i suoi predecessori non si potevano neppure sognare: riaprire i concorsi nella scuola per fare spazio alle nuove generazioni di docenti, considerando che l’età media del personale insegnante è oggi di 47 anni. Dal 1999, infatti, i concorsi sono bloccati, le graduatorie piene, e le assunzioni fatte attraverso il mero riassorbimento di queste ultime. Lo slancio del neo ministro è stato generoso, ma i sindacati – pur apprezzando l’iniziativa – gli hanno ricordato che i tagli diventati legge (numero 133 del 2008, cioè la riforma Gelmini) e le graduatorie pregresse, non lasciano tante cattedre disponibili, tali da giustificare un concorso di grandi dimensioni. Quindi il ministro ci vada piano: questo il messaggio. Francesco Profumo è stato profeta in patria, in quanto ha parlato nella sala consiliare della natia Savona, dove si era recato per premiare i quattro migliori allievi delle altrettante …