Tutti gli articoli relativi a: scuola | formazione

"Università, l’appello delle associazioni per i ‘Primi 100 giorni’ di Governo", di A.G. da La Tecnica della Scuola

Le organizzazioni di docenti, ricercatori, personale e studenti chiedono d’incontrare Carrozza: la situazione è gravissima, serve una gestione democratica, più diritto allo studio, un rafforzamento del valore legale delle lauree, uno straordinario reclutamento dei prof, la valorizzazione del dottorato e del ruolo svolto dai tecnico-amministrativi. Poi rivedere il ruolo dell’Anvur e finanziamenti in linea Ue. L’impegno appare improbo. Ma già invertire la tendenza sarebbe importante. Si allunga la lista delle associazioni e delle rappresentanze che operano nel campo dell’istruzione e che attraverso le loro esternazioni tentano di incidere sulla politica del nuovo ministro Maria Grazia Carrozza. Stavolta a dire la loro, chiedendo anche un incontro urgente con il responsabile del Miur, sono le organizzazioni rappresentative di docenti, ricercatori, tecnico-amministrativi, dottorandi, precari e studenti universitari: attraverso un documento unitario (firmato da ADI, ADU, ANDU, CIPUR, CISL-Università, CNRU, CNU, COBAS-Pubblico Impiego, CoNPAss, CSA-CISAL Università, FLC-CGIL, LINK, RETE29Aprile, SNALS-Docenti, SUN, UDU, UGL-INTESA FP, UIL RUA, USB-Pubblico Impiego), le rappresentanze accademiche chiedono a Carrozza “di poterla incontrare al più presto”: l’obiettivo è illustrargli “un gruppo di richieste per i …

"Tagli Stipendi statali scontro sul blocco anche per il 2014", di Diodato Pirone

È giusto che i dipendenti pubblici, le cui busta paga sono bloccate dal 2010 a tutto il 2013, non ricevano aumenti anche per il 2014? È questa una delle domande più importanti alle quali il governo Letta dovrà rispondere nelle prossime settimane. Già perché i sindacati, sfruttando uno spiraglio lasciato aperto dalla lunga fase di passaggio fra il vecchio e il nuovo esecutivo, hanno tutta l’intenzione di passare all’offensiva. Con una piattaforma semplicissima: dopo una quaresima di quattro anni – durante i quali l’inflazione ha fatto scendere di fatto gli stipendi almeno del 7/8% pari in media a 150 euro al mese – non è un sacrilegio tornare a parlare di aumenti. Ma per capire bene cosa bolle in pentola sul fronte delle buste paga degli statali bisogna fare un passo indietro. Durante una delle manovre della terribile estate del 2011, il governo Berlusconi confermò il congelamento fino a tutto il 2013 degli stipendi del pubblico impiego. Una tagliola micidiale. Che, assieme al blocco delle assunzioni, ha portato a un crollo fortissimo della spesa per …

"Più investimenti per scuola e università, ma con quali risorse?", di R.P. da La Tecnica della Scuola

Tutti chiedono al neo-ministro un maggiore impegno e più risorse per la scuola. La Flc-Cgil quantifica: ci vogliono almeno 4 miliardi all’anno. Ma il DEF parla di una riduzione della spesa per l’istruzione che dovrà passare dal 4% del PIL (2010) al 3,6% (2015). Come accade ad ogni cambio di ministro, anche questa volta gli appelli per chiedere la soluzione dei molteplici problemi di cui soffre la scuola italiana si sprecano. L’Anief ha già detto che precariato, organico funzionale e ampliamento del tempo sono le priorità. La valorizzazione della professionalità del personale scolastico rappresenta per Snals e Cisl-Scuola il punto da cui ripartire, mentre Flc-Cgil fa un conto preciso e chiede un investimento di “4 miliardi annui per allineare la spesa per istruzione e ricerca alla media europea”. “Le nostre priorità – dichiara Mimmo Pantaleo, segretario nazionale – sono più occupazione, superamento della precarietà, investimenti in infrastrutture, rinnovo del contratto nazionale”. Senza dimenticare l’obbligo di istruzione a 18 anni e la cancellazione delle norme sulla contrattazione decentrata introdotte a suo tempo dal ministro Renato Brunetta. …

"Scuole materne, posti solo per la metà delle domande", di Alessia Camplone

Si fa la fila persino per entrare nella scuola d’infanzia, la cosiddetta “materna”. E che fila: le liste d’attesa preparate dai Comuni arrivano anche al doppio delle richieste rispetto ai posti disponibili nella scuola pubblica. Roma viaggia sopra le ventimila richieste l’anno, con 11mila famiglie che non sanno se il loro bambino troverà posto. È vero che ci sono genitori che per sentirsi sicuri iscrivono i figli in più scuole, ma per molti non ci sarà nulla da fare: l’anno scorso furono respinte quasi diecimila domande. E con tutta la buona volontà non è bastato aprire 14 asili-nido in più per fronteggiare il fenomeno. Le domande nella Capitale in un anno sono aumentate di mille. Ma la crescita è in tutta Italia: già l’anno scorso l’aumento degli iscritti è stato di 3.146 alunni. Numeri che a livello nazionale sembrano piccoli, ma in tempi di crescita-zero significativi. Al Comune di Milano le iscrizioni alla materna sono state chiuse il 26 aprile. L’amministrazione sta elaborando i dati. Ma intanto il 24 gennaio sono stati stanziati 550mila euro …

"Le famiglie preferiscono il tempo pieno", di Salvo Intravaia

Famiglie italiane all’assalto del tempo pieno a scuola. Ma soltanto una parte riesce ad ottenerlo. Gli altri devono accontentarsi delle altre formule previste dall’ordinamento scolastico italiano: 27 e 30 ore a settimana. E le 24 ore, inaugurate dalla riforma Gelmini col palese obiettivo di tagliare più cattedre possibile, anche quest’anno sono state gettonate da una minoranza. Le prime iscrizioni online, lanciate dall’ex ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, hanno decretato la netta preferenza, almeno all’elementare, per le 40 ore di lezione settimanali: mattinata di studio, pausa pranzo e pomeriggio di attività didattiche meno impegnative per gli scolari. Alla scuola media invece i genitori preferiscono che i figli tornino a casa dopo un’intera mattinata di studio a scuola. I dati messi a disposizione dal ministero dell’Istruzione dopo la chiusura delle iscrizioni, lo scorso 28 febbraio, parlano chiaro. Su cento famiglie che hanno iscritto i figli in prima elementare nella scuola statale ben 38 hanno segnato la casella del tempo pieno. Oltre 196mila famiglie vorrebbero che i propri figli rimanessero a scuola per otto ore giornaliere e che a …

"Una scuola moderna ma con i parametri Ocse", di Paolo Conti

Non è solo questione di fondi. C’è una complessiva centralità che la scuola sembra aver perso come agenzia sociale di formazione delle nuove generazioni, e quindi di riferimento per la intera collettività. Ha detto Enrico Letta: «La società della conoscenza e dell’integrazione si costruisce sui banchi di scuola e nelle università. Dobbiamo ridare entusiasmo e mezzi idonei agli educatori che in tante classi volgono il disagio in speranza e dobbiamo ridurre il ritardo rispetto all’Europa nelle percentuali di laureati e nella dispersione scolastica». Il presidente del Consiglio ha aggiunto che solo il 10% dei giovani italiani col padre non diplomato riesce a laurearsi contro il 40% in Gran Bretagna e il 33% in Spagna. Inutili i commenti, le cifre sono troppo eloquenti. La scuola pubblica italiana è in una crisi abissale. Molti insegnanti si sentono in trincea senza un quartier generale alle spalle. E quel quartier generale è un governo, la mano politica. Non è solo questione di fondi. C’è una complessiva centralità che la scuola sembra aver perso come agenzia sociale di formazione delle …

"Assunzioni dirette, no grazie. Tramonta il progetto autonomista di Pdl e Lega Nord", di Antimo Di Geronimo

Le scuole non possono indire concorsi per il reclutamento dei docenti. Nemmeno se è una legge regionale a prevederlo. Il reclutamento degli insegnanti, infatti, è riserva di legge dello stato. Lo ha ricordato la Corte costituzionale con una sentenza depositata il 24 aprile scorso (76/2013). E sulla base di questo principio la Consulta ha cancellato con un colpo di spugna l’articolo 8 della legge della regione Lombardia 18/04/2012, n. 7. Che prevede la facoltà per le istituzioni scolastiche di reclutare i supplenti annuali tramite concorsi indetti e organizzati dalle stesse scuole, destinati agli aspiranti docenti già inclusi nelle graduatorie a esaurimento. In buona sostanza, dunque, la disposizione regionale, fortemente voluta dal Pdl lombardo, nella fattispecie dall’ex governatore Roberto Formigoni e dall’allora assessore all’istruzione Valentina Aprea, se fosse stata attuata, avrebbe posto nel nulla la disciplina del reclutamento dei supplenti annuali fissata dalla legge. Che prevede l’individuazione dell’avente titolo a ricevere la proposta di assunzione previo scorrimento delle graduatorie a esaurimento. E poi l’eventuale stipula del contratto preliminare con il dirigente dell’ufficio e la successiva sottoscrizione …