Tutti gli articoli relativi a: università | ricerca

“Allarme crisi, sindacati contro”, di Alessandra Ricciardi

I sindacati hanno ben chiari i rischi di una crisi. A partire da quell’ipotesi, che diventa sempre meno remota, di una legge di stabilità scritta dalla cosiddetta Trojka (Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale e Unione Europea), e che non sarebbe assai diversa da una manovra messa a punto esclusivamente da un soggetto ragionieristico (ministero dell’economia) e non anche politico: tagli lineari alla spesa dello stato, con una riduzione degli stipendi dei dipendenti pubblici, se non addirittura (come del resto già avvenuto in Grecia) un licenziamento delle unità ritenute in esubero, dalla sanità alla scuola. É questo uno degli scenari più inquietanti che sta dietro la porta della crisi politica che nei prossimi giorni dovrà essere definita nei suoi contorni e nei suoi sbocchi con il ritorno in parlamento del premier Enrico Letta. Ieri i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente Susanna Camusso, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti, hanno annunciato la mobilitazione e sottoscritto un documento a sostegno della governabilità del paese. Per spiegare le loro ragioni si preparano volantinaggi nei supermercati e assemblee …

“Università, decreto di programmazione: stop all’apertura di nuovi atenei”, di Corrado Zunino

Un ministro dell’Istruzione iperattivo, malgrado i venti di crisi che soffiano sul governo, ha firmato la nuova versione del decreto sulla programmazione triennale (2013-2015) delle università. Dice alcune cose importanti, il decreto ministeriale. Dice che in Italia non ci sono le condizioni per aprire nuove università pubbliche: le sessantotto esistenti (più tre promosse da enti pubblici non statali) sono sufficienti, e sufficientemente indebitate. Un nuovo ateneo potrà nascere solo da una fusione: uno al posto di due, come già è accaduto con l’Università di Modena e Reggio Emilia. Maria Chiara Carrozza non ha cancellato alcuna università (in Grecia, per confronto, ne sono state cancellate otto), ma ha scritto che i finanziamenti di Stato arriveranno tenendo conto delle sforbiciate che i singoli atenei daranno ai loro rami secchi: corsi di laurea senza pubblico e con scarso appeal per il mondo del lavoro, corsi di laurea realizzati oggi in sedi decentrate. Il blocco ai nuovi atenei riguarda anche le “realtà telematiche”. La possibilità di aprire nuove università private sarà invece “subordinata a un rigido controlli del ministero”. …

“Il paese dove vince chi strilla di più”, di Marco Cattaneo

Ieri pomeriggio avrei dovuto partecipare alla manifestazione dei ricercatori a Montecitorio, perché sia ripristinato il testo della legge sulla sperimentazione animale secondo le indicazioni delle normative europee. Purtroppo, per impegni di lavoro, sono mancato all’appuntamento.Non ero il solo, evidentemente. Nel senso che la civilissima presenza di centinaia di ricercatori è passata sotto silenzio quasi ovunque. Ricevo, infatti, un messaggio da una giovane ricercatrice, che ben descrive la frustrazione di chi, non alzando la voce, difficilmente trova spazio sui giornali e nelle tv. E quando lo trova finisce per pensare che sarebbe stato meglio non trovarlo. Ecco la lettera, inviata a me e a una trentina di colleghi: “Gentili Direttori, Giornalisti, mi scuso per disturbarvi ma ieri abbiamo avuto l’ennesimo esempio che se noi ricercatori non abbiamo voi dalla nostra parte non potremo mai avere un ruolo in questo paese. Sono Micol Ravà una giovane ricercatrice che ieri 19 settembre è andata davanti a Palazzo Montecitorio, insieme a un mezzo migliaio di colleghi, per sensibilizzare la politica e l’opinione pubblica. In particolare per chiedere al governo …

“Il Barone”, di Corrado Zunino

Il barone, oggi, non è austero né lontano. Non dà del lei. Non ha un linguaggio letterario. Il barone d’ateneo italiano oggi va al bar con lo studente, quello privilegiato s’intende. Ride con lui, usa le sue parole, il caffè poi lo paga lo studente. Il barone d’ateneo, salda maggioranza accademica visto che novemila docenti nelle nostre università sono oltre i sessant’anni, allarga la sua corte facendo finta di reclutare giovani intellettuali, dar loro una possibilità in un paese che disprezza cultura e conoscenza. E così, in cambio di un voto generoso all’esame di biochimica, un’illegittima spallata per entrare alla scuola di specializzazione di Cardiologia, il barone d’ateneo ottiene in prestito, in alcuni casi in ostaggio, la vita dei suoi discenti. Devono lavorare per lui a tutte le ore, fare le guardie di notte anche se non sono ancora medici e viaggiare a spese proprie per i congressi italiani a cui il prof non potrà partecipare. Produrre ricerche ponderose, ancora, che poi il docente, solo, firmerà. E si rivenderà per la media Anvur (arrivano così …

“Un decreto per congelare l’Iva”, di Roberto Giovannini

Si avvicina un decreto legge per risolvere il pasticcio dell’Iva. Potrebbe essere varato già venerdì in una riunione straordinaria del Consiglio dei ministri, ed avere molto probabilmente come coperture finanziarie degli interventi per complessivi 3 miliardi di euro dei brutali «tagli lineari» alla spesa alla Giulio Tremonti. Premono i partiti della «strana maggioranza», premono sindacati e imprenditori. E il governo ha davvero pochi margini di manovra per cercare di evitare che sull’Iva o sullo sforamento del deficit crolli tutto il castello dell’Esecutivo guidato da Enrico Letta. Ieri, al coro di dichiarazioni e di richieste dei politici si sono uniti i leader delle parti sociali. E si fa strada la possibilità che in una riunione ad hoc del Consiglio dei ministri il governo decida di ricorrere allo strumento del decreto legge per risolvere alla bell’e meglio il garbuglio che si è creato in questi giorni. Il decreto legge di cui parlano i bene informati dovrebbe contenere sostanzialmente una manovra straordinaria per 3 miliardi di euro. La metà di questi soldi, ovvero 1,6 miliardi, servirà per tappare …

Intervento del Presidente Napolitano alla cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico 2013-2014

L’aver accettato, nell’interesse del paese, la rielezione a Presidente della Repubblica mi permette – e mi fa molto piacere – di essere ancora qui con voi oggi e di parlare al mondo della scuola italiana. L’inizio dell’anno scolastico è, infatti, il momento e l’occasione migliore per rivolgere un augurio di buon lavoro agli insegnanti, al personale tecnico, a tutti coloro che sono impegnati nell’istruzione e per l’istruzione nella pubblica amministrazione e nella società civile. Do il benvenuto a tutte le autorità presenti. E rivolgo un saluto affettuoso a voi studenti di ogni età, ai vostri genitori e, lasciatemi aggiungere, ai vostri nonni. Non ho mai trascurato in questi anni di considerare l’istruzione a tutti i livelli uno dei pilastri e degli assi portanti della nostra società. E in questo momento dobbiamo rinnovare e rafforzare le potenzialità di sviluppo della società italiana. Non siamo ancora usciti dalla crisi finanziaria, economica, sociale che ha colpito così duramente negli ultimi anni il nostro paese, e gran parte del mondo, dagli Stati Uniti d’America all’Europa. Sono ancora tante le …

“Le università non sono aziende”, di Nadia Urbinati

Andando alla ricerca di un’aula di seminario agibile e sicura, il collega francese mi fece fare il giro dell’isolato spiegandomi che la Sorbona, gloriosa madre degli studi, si trova in uno stato pietoso poiché il governo ha da anni adottato una politica di “razionalizzazione” ovvero di tagli funzionali delle risorse agli atenei. Il risultato è che un’ala del palazzo storico della Sorbona è inagibile. La destinazione funzionale dei finanziamenti segue questa direzione: dall’Università alle “Grandes Ecoles”, le quali si consolidano nel patrimonio e nelle dotazioni alla ricerca con l’obiettivo di riconfermarsi il fiore all’occhiello della Francia, quell’immagine di eccellenza che il Paese porta nel mondo come carta d’identità. Tutto si fa per le istituzioni di eccellenza, mentre le università, quel reticolo di ricerca e di educazione che ha il compito di selezionare e formare, tra l’altro, anche i cervelli che dovrebbero poi concorrere all’accesso nelle grandi scuole. Questa storia non è per nulla eccezionale. È uno spaccato di quel che sta succedendo un poco dovunque in Europa (con le dovute proporzioni dettate dai budget nazionali …