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“Il paese dove vince chi strilla di più”, di Marco Cattaneo

Ieri pomeriggio avrei dovuto partecipare alla manifestazione dei ricercatori a Montecitorio, perché sia ripristinato il testo della legge sulla sperimentazione animale secondo le indicazioni delle normative europee. Purtroppo, per impegni di lavoro, sono mancato all’appuntamento.Non ero il solo, evidentemente. Nel senso che la civilissima presenza di centinaia di ricercatori è passata sotto silenzio quasi ovunque.

Ricevo, infatti, un messaggio da una giovane ricercatrice, che ben descrive la frustrazione di chi, non alzando la voce, difficilmente trova spazio sui giornali e nelle tv. E quando lo trova finisce per pensare che sarebbe stato meglio non trovarlo.

Ecco la lettera, inviata a me e a una trentina di colleghi:

“Gentili Direttori, Giornalisti,
mi scuso per disturbarvi ma ieri abbiamo avuto l’ennesimo esempio che se noi ricercatori non abbiamo voi dalla nostra parte non potremo mai avere un ruolo in questo paese.
Sono Micol Ravà una giovane ricercatrice che ieri 19 settembre è andata davanti a Palazzo Montecitorio, insieme a un mezzo migliaio di colleghi, per sensibilizzare la politica e l’opinione pubblica.

In particolare per chiedere al governo di abbracciare, senza modifiche, la direttiva europea 2010/63/EU in materia di sperimentazione animale, nella sua formulazione originaria. Un testo ottenuto dal confronto tra scienziati e animalisti che rappresenta il giusto compromesso tra le necessità della ricerca e il benessere degli animali.

Nessuno, ad eccezione di La Stampa, si è preoccupato di informarsi e informare la popolazione su ciò che sta succedendo anzi.

Abbiamo apprezzato la presenza del tg1 fino a quando ieri notte tornati a Milano stremati abbiamo visto cosa è andato in onda, un servizio di 30 secondi che parlava di “vivisezione” e di manifestazione contro la chiusura degli allevamenti di cani, gatti, scimmie per la ricerca.

Ci son stati molti interventi. Nessuno di noi ha parlato di vivisezione.

Vi chiedo per favore di dare voce a una categoria che è obbligata a espatriare per fare il proprio lavoro e che si deve giustificare tutti i giorni per cercare di dare una speranza a chi ormai l’ha persa.
Sono a vostra disposizione per chiarimenti
Grazie

Micol Ravà”

Evidentemente, in questo paese, vince sempre chi strilla. Non importa che abbia torto o ragione. E non abbiamo anticorpi per mettere un freno a questa deriva.

http://cattaneo-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/