Tutti gli articoli relativi a: università | ricerca

“Il pasticcio dei test per l’università da Pavia a Messina prove da rifare”, di Corrado Zunino

Ci sono già quattro test per l’ingresso nelle facoltà a numero chiuso sospesi al quarto giorno di prove. Il ministero per l’Istruzione ormai da anni non riesce più a organizzare un concorso pubblico senza errori, contestazioni, ricorsi (spesso persi). E, in particolare, dopo i 250 esposti ai Tar d’Italia inviati nella scorsa stagione sulle prove d’accesso alle università (sempre più facoltà utilizzano selezioni basate su test a risposta multipla), la stagione 2013-2014 si apre nuovamente nel caos. Ieri la Facoltà di professioni sanitarie di Pavia, ventiquattr’ore dopo l’esame, ha comunicato: “Prova annullata”. L’azienda esterna a cui l’ateneo aveva commissionato la produzione dei test aveva confezionato un clamoroso errore: le risposte possibili (tra cui il candidato avrebbe dovuto sceglierne una) erano quattro invece che cinque (come richiesto dal bando pubblico). L’università non poteva che appallottolare i test di 1464 studenti e buttarli nel cestino. Il giorno prima, 4 settembre, un altro sfondone era stato offerto – sempre da una azienda esterna non controllata dai funzionari accademici – alla facoltà di professioni sanitarie dell’Università di Parma. Sui …

“Il Governo e il nodo della ricerca”, di Tito Boeri

Da settimane l’attività del governo è paralizzata dal tentativo di spostare l’Imu e l’aumento dell’Iva un po’ più in là. In attesa di ogni compiuta decisione in merito, i sindaci, che non sanno su quali risorse potranno contare, hanno chiesto e ottenuto di avere più tempo a disposizione per decidere sulle tasse addizionali che possono attivare. I bilanci di previsione (!) 2013 verranno così presentati a fine novembre, un mese prima della chiusura dell’esercizio. L’incertezza regna sovrana anche tra imprese e famiglie: non sanno quali tasse e quale ammontare dovranno pagare. Circolano tanti acronimi, che iniziano immancabilmente con un Ta come tassa (Tari e Tasi tra i più gettonati), l’unica cosa certa è che il nuovo involucro avrà un nome inglese, forse più accattivante. Il decreto varato dal governo martedì scorso è stato riscritto prima di andare in Gazzetta ufficiale, introducendo, tra le altre cose, l’ennesima clausola di salvaguardia: se le fantasiose coperture trovate per abolire la prima rata dell’Imu 2013 non si rivelassero all’altezza, fra quattro mesi scatteranno aumenti automatici di Irap, Ires e …

“Università, l’Italia alla lotteria dei test”, di Nadia Ferrigo

Chi c’è già passato, descrive il giorno del sempre temuto test d’ingresso peggio di una maratona. Sveglia all’alba, centinaia di concorrenti disposti a tutto e una gran paura di non riuscire a tagliare il traguardo. Dopo un’estate passata a sudare più sui libri che sotto l’ombrellone, è arrivato il momento della verità per più di 115 mila neodiplomati, pronti a sfidare le odiate domande a crocette. Si parte oggi con la facoltà di Veterinaria, domani toccherà ad aspiranti fisioterapisti e infermieri, lunedì prossimo si tenta la sorte con la facoltà di Medicina – gettonatissima, quest’anno più che mai e Odontoiatria, per concludere il dieci settembre con la prova di Architettura. Vita dura, durissima per chi sogna il camice bianco: gli iscritti ai test d’ingresso sono balzati da 68 mila a 84 mila, ma i posti disponibili sono sempre poco più di 11 mila. Risultato: solo uno su otto riuscirà nell’eroica impresa. Peggio di loro, solo i veterinari. Per prendersi cura di cani, gatti e simili, una preparazione rigorosa non basta. L’immatricolazione è quasi un terno …

“La bella Italia che vorremmo”, di Michele Serra

Una ricercatrice, un Nobel per la fisica, un direttore d’orchestra, un architetto. Tutti e quattro di fama mondiale. Per dare lustro alle istituzioni il presidente della Repubblica non ha scelto neppure un politico. Come se il solo possibile antidoto all’idea depressa che l’Italia ha di se stessa fosse cambiare radicalmente prospettiva. Volgere le spalle ai palazzi del potere e cercare il valore nelle avventure individuali di italiani operosi ed eccellenti. Artisti e scienziati spesso capiti e apprezzati prima all’estero che in patria. Al di là dei nomi dei quattro senatori a vita (il cui calibro è comunque cento volte maggiore di molti degli esponenti politici che ne commentano la nomina), nella scelta di Napolitano ciò che colpisce è questo compatto rivolgersi “altrove”, a un’Italia cosmopolita e dunque sprovincializzata, che ha vissuto, lavorato, avuto fama e successo a distanza siderale dalle beghe miserabili che paralizzano la vita nazionale, e che cento metri oltre i nostri confini paiono insignificanti, penosi dettagli rispetto al battito del mondo. Che magari sa cosa accade a Parigi o a Londra o …

“Quei laureati troppo bravi per lavorare”, di Chiara Saraceno

Nell’Italia dei paradossi ci siamo spesso sentiti dire, da datori di lavoro e ministri, che una delle cause della disoccupazione giovanile è il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, unita alla scarsa disponibilità per i lavori manuali. Le storie raccontate qui offrono un’altra prospettiva: pur di lavorare, molti giovani laureati sarebbero disposti anche a fare lavori ampiamente al di sotto delle proprie competenze. Ma per essere presi in considerazione devono nascondere di avere studiato. In un mercato del lavoro come quello italiano, ove la domanda di lavoro qualificato è contenuta e gran parte di proprietari e manager non ha la laurea, un lavoratore italiano sovraqualificato è un potenziale pericolo. Non tanto perché potrebbe andarsene presto (vista la propensione dei datori di lavoro per i contratti a termine e l’assenza di investimenti negli occupati con le mansioni più basse, questa sembra proprio una preoccupazione risibile). Eneppure perché si tratterebbe di uno spreco sociale. Piuttosto, perché con le loro aspirazioni e la loro cultura potrebbero creare disturbo in organizzazioni del lavoro e sistemi produttivi incapaci di …

Obama e i nuovi diritti civili “L’uguaglianza inizia in classe”, di Paolo Mastrolilli

Il nostro futuro? L’istruzione, perché oggi quello che sai è quello che vali. Dunque bisogna aprirla a tutti, come chiave della crescita e dell’eguaglianza economica, diventata il nuovo diritto civile più importante. Pari opportunità, per chiunque le voglia, che poi si trasformano in conoscenza dei cittadini e leadership globale dell’intero Paese. Per attraversare questa nuova frontiera, che sta al centro del secondo mandato, il presidente Obama è salito sull’autobus e sta attraversando New York e la Pennsylvania. Parla ai giovani, che hanno fatto la differenza nelle elezioni dell’anno scorso, e alle loro famiglie, nella speranza di riportare su il gradimento nei sondaggi. Parla alla classe media, su cui si fonda la ripresa economica, e la possibilità di mettere in un angolo l’opposizione repubblicana che blocca ogni iniziativa alla Camera. Camicia aperta, pantaloni kaki da gita al mare con le figlie, Obama ha cominciato la sua campagna alla University at Buffalo. L’ha introdotto Silvana, una ragazzina appena arrivata al college, che ieri stava montando il futon nella sua stanza, e oggi ha presentato l’uomo più potente …

“L’università ora parta dalla ricerca”, di Tullio Gregory

Dopo venti mesi di lavori, con l’esame di 184.920 contributi scientifici e l’impiego di circa 15.000 esperti, l’Anvur ha recentemente pubblicato il suo Rapporto sulla «valutazione della qualità della ricerca 2004-2010», relativa alle università italiane e altri enti di ricerca. Lavoro poderoso di oltre tremila pagine, irte di complessi algoritmi (sui quali attendiamo il giudizio degli esperti) presentato ora nelle sue tabelle essenziali e con brevi saggi introduttivi di autorevoli studiosi in un più agile volumetto del Corriere della sera. Il rapporto, pur presentato con molta apparente sicurezza («valutazione imparziale e oggettiva della ricerca») si viene arricchendo cautamente di osservazioni critiche sui limiti di una valutazione che applica parametri identici a realtà spesso assai diverse, non «infallibile», con notevole «incertezza statistica» come si legge nella presentazione del Rapporto finale che conferma la serietà dell’impegno dell’Anvur. Il quadro della ricerca che ne esce è assai variegato, con ovvie conferme di alcuni poli di eccellenza e di alcune note situazioni fortemente critiche, con una notevole divaricazione fra Nord e Sud; anche con sorprendenti scoperte di aree, università, …