“Cambiare, non farsi cambiare”, di Claudio Sardo
In un paese normale Roberto Calderoli si sarebbe dimesso da vice-presidente del Senato dopo l0oltraggio alla Ministra Kyenge, Angelino Alfano si sarebbe dimesso da titolare degli Interni dopo la rendition della signora Shalabayeva avvenuta nel disprezzo della dignità nazionale, e anche la ministra Emma Bonino starebbe riflettendo sul da farsi. Ma non siamo un Paese normale. Come dimostra anche lo stato della maggioranza che sostiene il governo. Una maggioranza che ha le sembianze delle Grande coalizione, che viene contestata dai suoi oppositori come l’espressione dell’inciucio, ma che in realtà non si fonda sulla benché minima alleanza politica. Il governo Letta è il comitato esecutivo di un Parlamento privo di maggioranza, ha un programma di ricostruzione emergenziale (lavoro, crisi sociale, riforme in grado di scongiurare l’esito nullo delle prossime elezioni), tuttavia è indebolito quotidianamente da conflitti e tatticismi di ogni genere. Ad ogni tornante si spalancano le porte della crisi: che si parli di Imu o delle sentenze su Berlusconi, del caso kazako o di legge elettorale. Il paradosso è che a rendere fragile il governo …