Anno: 2013

Carrozza: “15mila docenti a settembre. Tutti universitari dovranno fare stage”, da repubblica.it

Il ministro dell’Istruzione al videoforum di Repubblica Tv: “Il 50% dei nuovi insegnanti verrà dalle graduatorie, l’altro 50% dal concorso. La diminuzione è dovuta alla riforma che impedisce molti pensionamenti. Cerchiamo le coperture per chi vuole lasciare”. Sugli studenti: “Non si può arrivare a 25 anni senza lavorare neanche un giorno” Concorsone per i nuovi insegnanti scolastici al centro del videoforum di Repubblica Tvcon il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Maria Chiara Carrozza, intervistata da Corrado Zunino. “Verranno tutti assorbiti i vincitori? Mi auguro di si – ha esordito il ministro – le selezioni sono in corso, alcuni più avanti. Ci sono stati problemi perché i compensi per chi è in commissione sono molto bassi, nonostante avessimo chiesto di assorbirli”. Resta da capire quanto saranno i nuovi docenti alla partenza del prossimo anno scolastico. “Non appena sarà possibile immetteremo 15mila dipendenti, 50% dalle graduatorie, 50% dal concorso”. Numeri più bassi delle previsioni iniziali: dovevano essere 26mila. “Anche se il concorso ha validità 3 anni – precisa il ministro – e potranno essere assunti successivamente”. …

“Il vicepremier è ancora in bilico”, di Francesco Bei

Respinta la «sfiducia politica» al ministro dell’Interno, quella presentata dalle opposizioni e che avrebbe travolto l’intero governo, nella maggioranza non si considera affatto chiusa la questione Alfano. Sarà per il timore di nuove rivelazioni sullo scandalo kazako (una paura che pervade anche il Pdl), sarà perché la posizione del vicepremier è ormai oggettivamente troppo indebolita, nel governo ancora si parla di dimissioni del segretario del Pdl. Potrebbe sembrare paradossale insistere su questo punto proprio nel giorno in cui la maggioranza si è ricompattata a difesa del vicepremier. Eppure sul tavolo c’è di nuovo la questione Alfano. Anzi, il fatto che il governo di larghe intese si sia dimostrato in grado di respingere gli assalti di grillini e vendoliani potrebbe dare ora al premier la forza sufficiente per procedere all’operazione. In fondo su qualcosa di simile Letta aveva già ragionato prima di partire per Londra. La soluzione, poi scartata per i troppi rischi che comportava, gli era stata prospettata come via d’uscita per salvare capra e cavoli. Dall’area dalemiana un suggeritore aveva infatti consigliato al premier …

“I trucchi del Cavaliere”, di Piero Colaprico

È crollata, per la seconda volta in un mese, la trincea delle “cene eleganti”. E adesso sulla testa di Berlusconi aleggia l’accusa di “corruzione in atti giudiziari”. Un’accusa inedita per il Cavaliere. Nella sua villa di Arcore funzionava, e questo ormai lo dicono ben due sentenze, un fiorente mercato del sesso, con prostitute, show girl e minorenni. Per coprire quello scandalo, Berlusconi ha mentito e fatto mentire: ma, così suggerisce la sentenza di ieri, ha seminato troppe tracce. Tant’è vero che, accanto alle ragazze a pagamento, è ormai lo stesso tandem legale Ghedini-Longo a incamminarsi verso una nuova, forse devastante inchiesta, che già viene chiamata Ruby-ter. I fatti sono semplici e vanno messi insieme se si vuol capire la situazione. Lo scorso 24 giugno l’ex presidente del Consiglio è stato condannato a sette anni di carcere. Colpevole di concussione e di essere stato il cliente di una prostituta minorenne, con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Ieri c’è stato — e poteva accadere altrimenti, visto che numerose prove erano le stesse? — il bis: condanna totale …

“Un patto tra produttori per il diritto alla salute”, di Giovanni Valentini

Ambiente e salute, da una parte; lavoro e profitto, dall’altra. Non sono, o non dovrebbero essere, valori contrapposti, alternativi, antagonisti. In una moderna democrazia economica e industriale, occorrerebbe anzi una “santa alleanza” fra imprenditori e operai per conciliare la difesa dell’ambiente e della salute con la tutela del lavoro e quindi di un legittimo profitto. Ma purtroppo da Torino a Porto Marghera fino a Taranto, passando per la pianura padana, spesso la realtà non corrisponde a questa visione dell’interesse generale. Fabbriche che inquinano l’aria e l’acqua; diffondono sul territorio amianto, benzopirene, diossine e polveri sottili; minacciano sia l’ambiente sia la salute dei lavoratori e dei cittadini, realizzando così un arricchimento illecito con le risorse sottratte alle normative sulla sicurezza e agli obblighi di legge. E la stretta della crisi economica non favorisce evidentemente un’assunzione di responsabilità che comporta oneri e costi, spingendo le imprese verso più agevoli e convenienti delocalizzazioni all’estero. Per cercare di contrastare questa pericolosa deriva nazionale, è sceso in campo nei giorni scorsi il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, leader di …

Anniversario Borsellino, Napolitano: la sua eredità base della lotta alla criminalità

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione del 21 anniversario del criminale vile agguato di via d’Amelio, ha inviato a Manfredi Borsellino un messaggio nel quale rende “commosso omaggio alla memoria di Paolo Borsellino e di Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina, addetti alla sua sicurezza. “Come ho ricordato il 23 maggio scorso, con i tragici attentati del 1992 in cui persero la vita Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ‘L’Italia fu ferocemente colpita nelle persone di suoi servitori eccezionali, di grandi magistrati, di autentici eroi di quella causa della legalità e della difesa dello stato costituzionale con la quale si erano identificati’. L’esempio e l’eredità che Paolo Borsellino ci ha lasciato – come tutti coloro che si sono sacrificati per tutelare i valori di giustizia, libertà e democrazia – sono oggi alla base delle iniziative sempre più numerose che spontaneamente si sviluppano nella società civile contro ogni forma di violenza e di insidiosa infiltrazione della criminalità organizzata. Nel suo ricordo, mi stringo ai familiari, rinnovando i sentimenti di …

“Il riscatto dei produttori di parmigiano dopo il terremoto”, di Andrea Bonzi

Il sistema Parmigiano Reggiano fa quadrato. E resiste ai colpi – pur durissimi – inferti poco più di 13 mesi fa dal sisma che ha squassato l’Emilia-Romagna. Il tipico formaggio emiliano era diventato un prodotto simbolo del terremoto: 600mila forme cadute a terra, 37 caseifici di Modena, Reggio Emilia, Bologna e Mantova danneggiati, per un conto totale di 200 milioni di euro (dati Coldiretti). Il lavoro di una vita per persone come Oriano Caretti, titolare insieme al fratello dell’azienda di famiglia, a San Giovanni in Persiceto (Bologna), che, all’indomani delle scosse del 20 e 29 maggio 2012, si è ritrovato il magazzino quasi completamente distrutto. Tra i resti delle “scalere” crollate, le tipiche scaffalature dove riposano le forme, danni stimati per ben 5 milioni e mezzo di euro. RIALZARSI, DOPO IL COLPO Giorni terribili, per Caretti e i suoi («non li voglio rimuovere, ma sicuramente cerco di non pensarci»), che però si sono rimboccati le maniche ed sono subito ripartiti. Tappe forzate: la produzione non si è mai fermata, ma il crollo del magazzino ha …

“I tanti controllori del Caso Ligresti che non hanno visto”, di Sergio Rizzo

Nella storia dei grandi crac finanziari all’italiana c’è una costante: i controllori che non controllano. O lo fanno male. Raramente per scarsa professionalità o carenza d’impegno. Più di frequente, invece, a causa dell’assenza di una caratteristica imprescindibile per chi veste i panni di sceriffo dei mercati: l’indipendenza. Se troverà conferma ulteriore nelle indagini della magistratura, la storia rivelata l’altro ieri sul Corriere da Luigi Ferrarella ne è la prova provata. Un testimone ha raccontato come per anni i controlli sulla Fonsai da parte dell’Isvap, che avrebbero forse potuto evitare il peggio a tanti risparmiatori, abbiano latitato. Il prezzo? La promessa della nomina a componente dell’Antitrust per il presidente dell’Isvap Giancarlo Giannini, caldeggiata da Ligresti in persona presso il premier dell’epoca, Silvio Berlusconi. Le entrature politiche di Ligresti e le sue relazioni con quel mondo che ha Berlusconi come punto di riferimento sono arcinote. È stata ricordata la sua amicizia con Bettino Craxi, faro del Cavaliere negli anni ruggenti, cementata dagli innumerevoli incarichi del suo plenipotenziario nelle partecipazioni statali Massimo Pini in tante aziende del gruppo …