Giorno: 7 Aprile 2015

Firenze – Il Ruolo Unico: una rivoluzione necessaria

Il 20 aprile, all’Università di Firenze, parteciperò come relatore al convegno nazionale dal titolo “Il Ruolo Unico: una rivoluzione necessaria?” Discussione nazionale nella prospettiva di una riforma dello stato giuridico della docenza universitaria”. Il convegno, organizzato dalla Rete 29Aprile dei ricercatori italiani, si pone come obiettivo di promuovere il confronto tra vari attori della società civile e della politica per alimentare la discussione a livello nazionale su un tema veicola aspetti di certo interessanti, anche in vista di identificare nuove prospettive per la valorizzazione del personale docente universitario. ruolo unico firenze

“Il Mit premia le 10 aziende che «spaccano» il mercato”, di Dario De Vico – Corriere della Sera 07.04.15

Anche noi abbiamo aziende «dirompenti», capaci di rivoluzionare un mercato grazie a un’idea originale. L’edizione italiana della Mit Technology Review, fondata da Alessandro Ovi e Romano Prodi, sta per pubblicare l’elenco delle 10 aziende disruptive italiane in grado per innovazione, salto tecnologico o nuovo modello di business, di spazzare via i concorrenti. La lista è frutto di un monitoraggio che ha coinvolto associazioni, università e specialisti e che ha prodotto questi nomi: Almawave, Bio-On, Brembo, Coelux, Finceramica, Greenrail, Holostem, Horus, Sun4People e Texa. Un mix nel quale troviamo aziende medio-grandi, spin off universitari, piccole start up e persino una Onlus siciliana. Quanto alle specializzazioni la fanno da padrone le biotecnologie e l’automotive. «La differenza tra le aziende dirompenti italiane e quelle americane sta però nella dimensione. Da noi si tratta per lo più di piccole imprese, le grandi sono un’eccezione» sottolinea Ovi. L’eccezione si chiama Brembo più ST Microelectronics: dopo l’introduzione delle vetture ibride ed elettriche hanno immaginato un nuovo tipo di freno che viene gestito da un sistema di controllo elettronico e dà insieme …

“Quando Modena si mobilitò per aiutare L’Aquila terremotata”, di Brunetto Righi – Gazzetta di Modena 07.04.15

Erano passate solo poche ore dalla terribile scossa che sei anni fa aveva devastato la città dell’ Aquila, che dalla Consulta Provinciale dei Volontari di protezione civile modenese era già pronta una lista di volontari pronti a partire. «Non era importante avere un gran numero di volontari – afferma Roberto Ferrari, neo eletto presidente della consulta, in quei giorni tra i responsabili della segreteria – occorrevano specialisti nel rispetto della regola d’ oro del “chi fa checcosa”, infatti il coordinamento modenese, di concerto con gli altri della Regione, fornì una rosa di nominativi pronti a partire immediatamente con la Colonna Mobile della nostra Regione. E fu così che appena dopo 18 ore dall’ evento – continua il presidente – alla colonna mobile regionale veniva affidato dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, il paese di Villa Sant’ Angelo, poco meno di un migliaio di abitanti, ma dove già nelle prime ore si contavano 14 morti, e fu così che i volontari modenesi di concerto con gli altri, approntarono immediatamente il campo d’ accoglienza per il ricovero …

“Così mia mamma diede soldi ai fascisti e mi salvò dal lager dove venne uccisa”, di Gian Guido Vecchi – Corriere della Sera 07.04.15

«I l 2 ottobre ci fu la cattura. Era il primo giorno di scuola, un lunedì. Una volta le scuole ricominciavano in ottobre. Dalle persiane chiuse vedevo alcuni bambini con le cartelle». Rav Giuseppe Laras ha compiuto ieri ottant’anni, è un’autorità tra i rabbini europei, da allora ha dedicato buona parte della sua vita allo studio. La filosofia medievale e rinascimentale, il pensiero di Maimonide, i venticinque anni da rabbino capo di Milano e la cattedra alla Statale, fino a quella summa plurimillenaria del pensiero ebraico, dalla Bibbia a Hannah Arendt, appena completata con il secondo volume di «Ricordati dei giorni del mondo» (EDB). Ricordati. Laras aveva nove anni quel giorno del 1944 in cui non poteva andare a scuola per le leggi razziali e i fascisti bussarono alla porta della nonna, a Torino, dove si era rifugiato con la madre. «Papà era partigiano in montagna e si salvò. Noi eravamo fuggiti a luglio dai rastrellamenti della Val Grande, mia sorella coi nonni paterni vicino a Chivasso, la mamma e io dalla nonna. La nonna …