Costruire opportunità di crescita per il futuro. E’ questo uno degli obiettivi più lungimiranti che ci aspettiamo si pongano le amministrazioni pubbliche. A Bologna, grazie all’impegno di Regione e Governo, ci stanno (stiamo) riuscendo. Perfino gli addetti ai lavori sono rimasti piacevolmente sbalorditi dal “doppio colpo” messo a segno sul fronte della meteorologia. Dopo aver ottenuto il trasferimento sotto le Due Torri della sede del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine che lascerà la città inglese di Reading entro il 2020, Bologna ospiterà anche la nuovissima Agenzia nazionale per la meteorologia e climatologia ribattezzata «ItaliaMeteo». L’Emilia-Romagna, quindi, si candida a diventare il centro mondiale di una disciplina, lo studio del clima e le previsioni meteo, che incide profondamente sulla vita dei cittadini, come le preoccupazioni per la siccità nelle nostre campagne e l’inquinamento stagnante sulle nostre città dimostrano anche in questi giorni. Perché Bologna e non altri? Perché qui si è saputo costruire le condizioni sia di competenze che di logistica necessarie a impiantare il nuovo “polo del meteo”. C’è il Cineca con il suo supercomputer. C’è l’Università con i suoi studi e i suoi tecnici specialisti di Big Data. C’è il luogo, il Tecnopolo, dove si trasferiranno entrambe le agenzie, sia quella europea che quella italiana. Ci sono la volontà amministrativa e la lungimiranza necessarie a comprendere il valore, anche economico e di potenziali posti di lavoro, di una scelta così innovativa. Ancora una volta, possiamo essere orgogliosi del buon governo emiliano.
Pubblicato il 3 Novembre 2017