Latest Posts

A Vignola: studenti inventori, scuole innovative e l’Europa che non si fa amare

premiazione istituto levi

Stamattina ho avuto l’onore di premiare tanti geniali inventori in erba. Dove? A Vignola. Merito delle scelte lungimiranti del locale Istituto Levi – guidato dal dirigente Omer Bonezzi e dalla vicaria Vera Ricci, motori instancabili di iniziative e di leadership educativa – che investe tempo, risorse e intelligenza nei progetti extracurricolari, che trascinano i ragazzi a mettere a frutto i saperi scolastici attraverso le proprie attitudini e abilità, approdando così ad invenzioni di tutto rispetto: un braccio idraulico, una giostra, un robottino pulitore, una piattaforma online per gestire l’alternanza scuola-lavoro dell’istituto. Da parte dei ragazzi si tratta di tanto impegno extra scolastico, ore e ore del proprio tempo libero (da soli o in gruppo) dedicate alla progettazione e alla realizzazione di un progetto, spronati da docenti appassionati che li guidano e che ci mettono altrettanta motivazione e gratuità.
È un bell’ambiente educativo quello del Levi di Vignola, vanto della città anche perché i ragazzi diplomati riescono ad avere un veloce accesso nel mondo del lavoro e successo nella prosecuzione degli studi. A cosa si deve tutto questo? Come dicevo, a scelte lungimiranti, in particolare ad un programma di alternanza scuola-lavoro che ha, qui, una solida tradizione e che trasferisce ai ragazzi la cultura del lavoro in termini di opportunità di crescita, di autonomia, di sviluppo del proprio spirito di iniziativa e di intraprendenza. E poi all’investimento sulle competenze dei ragazzi cioè quella combinazione di conoscenza, abilità e attitudini che i ragazzi hanno dimostrato di possedere nei loro progetti di invenzione.
Competenze: una parola sulla quale l’Europa sprona gli stati membri ad investire fin dal 2000. Perché? Perché le competenze – rispetto ai soli saperi – sono un valore aggiunto per la realizzazione personale, la coesione sociale, per la cittadinanza attiva e per il mercato del lavoro. Sono anche un fattore primario per le sfide del futuro, europeo e personale. Al Levi da tempo si lavora sulle competenze dei ragazzi, così che possano avere una cassetta di attrezzi utili per affrontare il futuro. Al Levi si fa educazione seguendo le indicazioni dell’Europa. Al Levi si fa l’Europa e il nostro futuro.

Ps: Stamattina, ragionando con i ragazzi di competenze e sfide del futuro, sono approdata inevitabilmente a parlare di Europa. Ho chiesto loro chi si sentisse europeo. Nessuno ha alzato la mano. E come dare loro torto se di Europa sentono parlare solo in termini di banche, rigore, tagli, muri, barriere… Nessuno parla loro, ad esempio, della Strategia Europa 2020 che dispiega interventi perché si incrementino i livelli di occupazione, si elevino i livelli di investimento pubblico e privato in ricerca e sviluppo, si contrasti l’abbandono scolastico e si incrementi il numero di laureati? Il tutto perché l’Europa possa essere più smart, sostenibilibe ed inclusiva. Se i ragazzi non si sentono europei è una sconfitta di cui abbiamo la piena responsabilità. Ed è la lezione che mi hanno impartito stamattina i ragazzi del Levi.

Dalla giuria popolare di Sanremo al tribunale del popolo di Grillo

Pizzarotti_Fb

Il Movimento 5 stelle ha deciso di sospendere il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, che ha ricevuto un avviso di garanzia per la vicenda delle nomine dei vertici del Teatro Regio. Perché Pizzarotti sì e Nogarin, sindaco di Livorno, no? I maligni diranno che è perché Pizzarotti non era più, da tempo, in accordo con la linea ufficiale del Movimento. Ma Grillo ha spiegato diversamente, ha detto che Pizzarotti non è stato trasparente. A quanto pare, ieri, era stato chiesto al sindaco di Parma copia dell’avviso di garanzia e di tutti i documenti relativi alla vicenda delle nomine. Il sindaco non li avrebbe consegnati e, quindi, vista – dice Grillo – “l’impossibilità di una valutazione approfondita e oggettiva dei documenti”, è scattata la sospensione. I meccanismi di democrazia e partecipazione interne ai partiti, quando trasparenti e in linea con la legislazione vigente, sono appunto questioni interne. Tuttavia questa richiesta dei documenti mi ha molto colpito. Quasi che non spetti ai giudici valutare sulla base di tutta la documentazione la rilevanza penale o meno dell’operato di un sindaco. Qui esiste una sorta di gogna interna che analizza e sentenzia senza che l’indagato possa difendersi. Che è cosa ben diversa dalla valutazione di opportunità politica di sospendere qualcuno dal movimento o dal partito. Sapevo della giuria popolare di Sanremo, non sapevo ancora del tribunale del popolo di Grillo. Ps. Stando alla risposta di Pizzarotti più che al tribunale del popolo siamo al tribunale dello staff di Grillo.

La credulità è un virus pericoloso che non si riesce a debellare

virus-rai2-studio

Il Servizio pubblico della Rai non può essere zoppicante. La puntata della trasmissione Virus andata in onda giovedì sera ha messo sullo stesso piano un esperto virologo e due personaggi televisivi, senza competenze sanitarie specifiche, Red Ronnie ed Eleonora Brigliadori, che hanno dato fondo a tutto l’armamentario di disinformazione che circola sui social e in Rete, a partire dalla sbandierata pericolosità dei vaccini. Red Ronnie è arrivato a parlare di morti bianche (?) da vaccino. Oggi Dario Braga, presidente dell’Istituto superiore di Bologna, sul Sole 24 ore ci ricorda che “A causa del credito dato ad allarmi non supportati da dati scientifici muoiono bambini e anziani, mentre appelli di virologi e pediatri vengono respinti in modo superficiale”. Ecco la “superficialità” non è peccato veniale per il Servizio pubblico. Per questo, credo, che del caso debba essere interessata la Commissione di Vigilanza della Rai.

Come avevo auspicato, all’indomani dell’ultima puntata della trasmissione Virus, i colleghi del Pd Michele Anzaldi (segretario della commissione di Vigilanza Rai) e Donata Lenzi (componente della commissione Affari sociali) hanno presentato una specifica interrogazione in Commissione Vigilanza.
“La puntata di giovedì 12 maggio di ‘Virus’ – è scritto nell’interrogazione dei due colleghi – su Raidue ha toccato il tema dei vaccini, ottenendo l’ascolto più alto degli ultimi mesi, con il 5,61% di share e 1.252.000 telespettatori. Le posizioni espresse durante la trasmissione, in particolare da parte del presentatore tv Red Ronnie, hanno scatenato un ampio dibattito in rete, in concomitanza con la puntata e nei giorni successivi. Il prof. Roberto Burioni, direttore della Scuola di specializzazione in microbiologia e virologia e specialista in Immunologia clinica ed allergologia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, alla luce del dibattito che si è aperto in queste ore, ha lanciato un appello al servizio pubblico a ‘promuovere una corretta informazione in modo da scongiurare comportamenti che costituiscono un reale pericolo sanitario’. In particolare, il prof. Burioni, ricorda che ‘il drammatico calo di copertura vaccinale contro malattie pericolose e molto contagiose come il morbillo oltre a mettere a rischio i bambini non vaccinati che possono ammalarsi, permette la circolazione del virus, fatto che puo’ avere conseguenze catastrofiche per chi non si puo’ vaccinare’. Alla luce del dibattito che si è aperto – aggiungono ancora i colleghi Anzaldi e Lenzi – si richiede alla Rai di chiarire inoltre se non sia opportuno che il servizio pubblico rafforzi la collaborazione con i centri sanitari specializzati e con la comunità scientifica riconosciuta nel prevedere nuovi spazi di informazione su questo ambito”.

Unioni civili al debutto, si apre una nuova stagione dei diritti

bandiera arcobaleno

Secondo le stime ufficiali le coppie omosessuali in Italia sarebbero 200mila. Per le associazioni Lgbt è un dato sottostimato: sarebbero all’incirca un milione. Un milione di persone per le quali, da oggi, si apre una nuova stagione di diritti. Ci sono voluti più di vent’anni di tentativi, tutti abortiti, affinché l’Italia riuscisse a rispondere positivamente all’impegno chiestoci dall’Europa e preso davanti alle Nazioni unite: dare garanzie e tutelare i diritti delle coppie dello stesso sesso. Ricordo che quando entrai in Parlamento, nella mia prima legislatura, si parlava dei Dico, progetto che ebbe ben poca fortuna. Sono trascorse quasi tre legislature, ma ora, finalmente, ci siamo. Questa legge sulle unioni civili non è la migliore possibile, ne sono cosciente. Rimane ancora aperto, e andrà seriamente discusso, il tema delle adozioni, soprattutto quelle del figlio del partner, ma è una legge la cui approvazione il nostro Paese non poteva più posporre. Francamente faccio fatica a capire tanta acrimonia da parte degli oppositori. Nulla si toglie alla famiglia tradizionale. Semplicemente si prevedono tutele in due precise fattispecie: le unioni civili tra persone dello stesso sesso e le convivenze. Nel primo caso, sono previste norme di tutela in materia di assistenza, previdenza, scambio dei cognomi. Nel secondo caso, quando i componenti della coppia hanno deciso di non scegliere né la via del matrimonio né quella delle unioni civili, si prevede un regime di tutele minime, ma comunque tutele. Mi sembra una scelta di civiltà nel solco dei diritti individuali disegnato dalla Costituzione. La tempesta comunicativa che imperversava quando il testo è approdato al Senato, sembrava essersi quietata, ma oggi rivive anche a causa della campagna elettorale per le amministrative. Il candidato del centro-destra a Roma Marchini ha annunciato che lui, le unioni civili, non le celebrerà. La solita furbata per accaparrarsi simpatie di una parte dell’elettorato, ben cosciente che se non ottempererà ai doveri imposti a un pubblico ufficiale dalla legge, verrà nominato un commissario ad acta. Forse, più banalmente, lo farà fare a un suo assessore e la sua “verginità” sarà assicurata. Ma anche sull’applicazione della legge bisognerà vigilare. Ha ragione il sindaco di Bologna Merola che, oggi, mette in guardia dai colpi di coda della dichiarazione di Marchini. Merola, ad esempio, ha già detto che celebrerà le unioni civili nella stessa Sala Rossa dove celebra i matrimoni eterosessuali. E’ vero, stiamo attenti, facciamo che non vengano introdotte nella pratica ulteriori discriminazioni. Certo di minore entità, ma pur sempre differenze ingiustificate che rischiano di vanificare parte del buon lavoro fatto.

Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze (Pdf)

LA LEGGE SULLE UNIONI CIVILI

La Camera ha approvato in via definitiva la proposta di legge che introduce nell’ordinamento italiano l’istituto dell’unione civile tra persone dello stesso sesso e la
disciplina delle convivenze di fatto.


145_La legge sulle unioni civili

photo credit: the rainbow flag : castro, san francisco (2014) via photopin (license)

La sventura educativa di nascere al Sud: la denuncia di Save the children

Illuminiamo il Futuro 2014- foto generiche infanzia, Punti Luce, contesto

Illuminiamo il Futuro 2014- foto generiche infanzia, Punti Luce, contesto

Una volta il successo personale era determinato dal censo alla nascita, oggi dall’area geografica di provenienza. Nel nostro Paese il divario Nord-Sud è diventato drammatico. L’ennesima conferma viene dal rapporto dell’organizzazione non governativa “Save the children” sulla povertà educativa in Italia. Che il figlio del notaio facesse il notaio e il figlio del medico il medico era considerato normale, ma, dal dopoguerra, l’ascensore sociale si era messo in moto e, a un certo punto, anche al figlio dell’operaio o del contadino, pur con maggiori sacrifici, era stato possibile diventare notaio o medico. Il nostro Ermanno Gorrieri ci aveva ben spiegato che uguali per tutti devono essere le condizioni di partenza. Il rapporto di “Save the children” ci conferma, invece, ancora una volta peraltro, che chi nasce nella maggior parte delle regioni del Sud parte svantaggiato fin da subito, sia da un punto di vista educativo che delle competenze che verranno acquisite. In Italia, stando ai dati Istat, per i ragazzi tra i 6 e i 17 anni la situazione è, in generale, allarmante: il 48% non ha letto libri se non quelli scolastici, il 69% non ha visitato un sito archeologico, il 55% un museo e il 46% non ha praticato sport. Ma al Sud l’incidenza della privazione “culturale e ricreativa” supera il 70 per cento dei casi. Quanto mai opportuna, quindi, la decisione del Governo di prevedere, già con la manovra economica del 2016, il Fondo di contrasto alla povertà educativa minorile. Come ha spiegato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini, che ha seguito dall’inizio l’evolversi del progetto, si tratta di un Fondo alimentato dalle fondazioni di origine bancaria, che prevede interventi sia su base comunitaria che individuale e si pone l’obiettivo di catalizzare altre risorse sia pubbliche che private: tali risorse saranno utilizzate per sostenere progetti di contrasto alla povertà educativa, in collaborazione con le scuole.

E’ davanti a dati come quelli del rapporto “Save the children” che ritrovo le ragioni dell’impegno per estendere e rafforzare il sistema di diritto allo studio. E’ questa una delle leve per diminuire il divario che tuttora persiste tra le diverse aree geografiche del nostro Paese. E’ anche da qui che passa la concreta possibilità per il nostro Paese di uscire dalla crisi economica ed occupazionale.