Tutti gli articoli relativi a: cose che scrivo

Legge sulle calamità, una pietra importante per la ricostruzione – Manuela Ghizzoni – intervento alla Camera 19.01.15

Troppo spesso, spenti i riflettori delle cronache, ci si dimentica degli eventi, anche se hanno avuto effetti devastanti. Ma noi non abbiamo dimenticato l’alluvione che ha colpito il territorio di Modena un anno fa. Non abbiamo dimenticato il sacrificio di Oberdan Silvioli, travolto dalla forza dell’acqua: ha perso la vita mentre portava soccorso. Non abbiamo dimenticato la disperazione dei cittadini che di nuovo perdevano tutto, proprio mentre provavano a rialzarsi dalle conseguenze del terremoto del maggio 2012, e che in quelle zone colpì fortissimo. Due eventi tragici dalla portata devastante, che però non hanno piegato i modenesi. E tutti, davvero tutti, hanno fatto la propria parte perché il modenese riemergesse dal fango. E a distanza di un anno cominciamo a raccogliere qualche frutto del lavoro comune grazie anche al sistema locale che si è coordinato nei suoi diversi livelli istituzionali, si è messo in ascolto continuo delle istanze dei cittadini ed è stato in costante rapporto con i rappresentanti del territorio e con il governo nazionale . Il DL n. 74 cosiddetto “Modena” del maggio …

Il bando (forse) ritrovato, di Manuela Ghizzoni 17.12.14

In un passaggio della risposta (che integralmente pongo in calce) alla mia interrogazione sul bando SIR – che avevo definito “perduto” – si legge: “E’ prevedibile che i risultati del bando possano essere resi noti entro il mese aprile 2015. L’intera procedura potrebbe concludersi, quindi, in soli sei mesi dall’ insediamento dei CdS, con una tempistica equiparabile a quella dei bandi del Consiglio Europeo della Ricerca“. Si può essere ottimisti? Credo che dipenda dai punti di vista e certamente non può esserlo quello dei ricercatori coinvolti perchè 16 mesi per definire i vincitori di un bando non rappresentano esattamente tempi olimpionici, pur tenendo conto dei 5 mesi perduti nell’attesa della risposta, peraltro negativa, dell’ERC in merito alla indicazione dei commissari (magari la disponibilità dell’ERC andava verificata prima di emanare il bando). In merito alle nuove modalità di individuazione dei componenti dei Comitati di Selezione abbiamo segnalato che gli esperti sorteggiabili e poi selezionati dal CNGR non coprono tutte le aree scientifiche a cui si riferiscono i 5000 progetti presentati. Sulla questione ci riserviamo di presentare …

Nell'attesa di "Ricercarsi", di Manuela Ghizzoni 03.12.14

I dati dell’indagine “Ricercarsi”, che verranno presentati domani al Senato, sono anticipati da un bel dibattito avviato dalla lettera aperta che Cosimo Lacava ha inviato al presidente Napolitano per denunciare lo stato di precarietà in cui sono costretti molti ricercatori italiani (e quindi la ricerca italiana) e che le norme della legge di stabilità non contrasta. A quella lettera ne é seguita una della senatrice a vita Elena Cattaneo, a sostegno di Lacava e un intervento del prof. Eugenio Mazzarella, che sposta lo sguardo su quello che é, a mio avviso, il nodo vero da sciogliere: il definanziamento del sistema. Infatti la ragione vera del disagio assunzionale nelle università è il persistere di un pesante blocco parziale del turnover universitario – esteso addirittura ai ricercatori a tempo determinato, caso unico nella pubblica amministrazione – che va avanti dal 2008 e che non finirà prima del 2018, anno dopo il quale, comunque, il personale universitario non potrà più tornare a crescere. E’ la drastica cura dimagrante per gli organici universitari costruita dal Governo Berlusconi nel 2008 …

"Dalla stabilità una buona notizia per la ricerca di base: ai Prin il 50% del First", di Eugenio Bruno – Scuola 24 21.11.14

Dalla legge di stabilità arriva una buona notizia per la ricerca di base. La commissione Bilancio della Camera ha approvato un emendamento alla manovra 2015 che destina ai Prin il 50% delle risorse a disposizione del Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica, il cosiddetto First. Una misura che tradotta in cifre vorrebbe dire uno stanziamento di 25-30 milioni per i progetti di interesse nazionale presentati nel 2015. La modifica approvata Partiamo dalla norma. L’emendamento 17.227 a prima firma Manuela Ghizzoni (Pd) che ha incassato l’ok della commissione Bilancio di Montecitorio aggiunge un ultimo periodo all’articolo 17, comma 10, del disegno di legge di stabilità che rimpingua di 150 milioni la quota del Fondo per il finanziamento ordinario (Ffo) delle università. L’oggetto stavolta non sono gli atenei ma la ricerca di base. In base alla modifica introdotta ieri infatti «una quota di almeno il cinquanta per cento del Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica (FIRST)» sarà «destinata al finanziamento di progetti di ricerca di interesse nazionale (PRIN) presentati dalle università». …

La politica non può demandare, interrogazione al Governo su Quota 96 – Manuela Ghizzoni 18.11.14

Interrogo il Governo su Quota 96 dopo la sentenza di Salerno, affinché non siano solo i tribunali a parlare, con una cacofonia incomprensibile. Per questioni regolamentari, ho dovuto presentato una interrogazione e non una interpellanza urgente, poiché mi sarebbero occorse 30 firme di sottoscrtitori che – dall’inizio del mese di novembre – non avessero  già sottoscritto interpellanze urgenti (se ne possono firmare 1 al mese: e io stessa non sono in questa condizione). Poichè siamo già nella terza settimana di novembre, la ricerca di “firme libere” è ardua. Solleciterò una risposta rapida e, se non arrivasse, trasformerò l’interrogazione in interpellanza nei primi giorni di dicembre. Il senso del mio intervento rimarrà comunque invariato: dopo tre anni di richieste, proposte, emendamenti, dichiarazioni e silenzi, ora la questione è nelle mani della giustizia, che sta rispondendo con sentenze diverse e in alcuni casi opposte, col rischio di creare la disparità di un diritto che invece è acquisito. La politica non può demandare. E’ tempo che  riprenda il suo ruolo e dia una risposta, pena la credibilità e …

Dallo sfregio di Dachau un invito a coltivare la memoria – Manuela Ghizzoni 03.11.14

Un fatto di cronaca? Il rischio è che rimanga tale, dopo le dovute manifestazioni di sdegno. Il rischio è che rimanga relegato alla voce “passato”. Il rischio è che non si vogliano riconoscere nel mondo le stesse radici, mai seccate, di odio, razzismo, fanatismo. I testimoni dell’Olocausto sono sempre meno, ma la memoria è un esercizio di costante attualità che va coltivato ogni giorno. Esattamente come i principi della democrazia, da non dare mai per scontati. Oggi, a scuola, si potrebbero chiudere i libri e aprire i giornali. Ne risulterebbe una bella lezione.     Il commento di Adriano Sofri su  La Repubblica del 3.11.14  NUOVO OLTRAGGIO ALL’ OLOCAUSTO di ADRIANO SOFRI La nuova impresa è il furto dell’intera porta-inferriata di Dachau, col motto “AR-BEIT MACHT FREI” (il lavoro rende liberi), che là fu inaugurato e poi si diffuse alla maggioranza dei campi di concentramento e di sterminio nazisti. Sdegno suscitato dalla profanazione, esecrazione: ci mancherebbe altro. Universali , sentiti? Chissà. Dopotutto, è passato tanto tempo, la specie dei testimoni superstiti è quasi estinta, anche sul sacro incombe …

L'abilitazione scientifica nazionale fra TAR e attendismo – Manuela Ghizzoni 31.10.14

Giovedì ho avuto risposta all’interrogazione presentata al Ministero in merito ai ricorsi avanzati al TAR da moltissimi candidati dell’abilitazione scientifica nazionale. La risposta, come si può leggere, è ponderata ma non soddisfa. Il Ministero ha deciso di attendere i pronunciamenti definitivi del giudice amministrativo, ed eventualmente quelli di annullamento, invece di definire una chiara “via d’uscita” alle tante criticità della prima tornata dell’abilitazione scientifica nazionale. Da parte del Governo ci si aspettava, oltre che un’azione di autotutela, una volontà politica, che non c’è stata, per intraprendere la strada indicata dalla Commissione Istruzione già nella primavera scorsa. Si sarebbe potuto così alleggerire nei tempi e nei numeri il lavoro dei TAR (le sentenze arriveranno nell’autunno 2015), si sarebbero evitati probabili costi per il Ministero e si sarebbe chiarita più  velocemente la sorte di tanti aspiranti abilitati. Ho apprezzato, invece, che nella risposta si riconosca positivamente il lavoro svolto dal Parlamento per introdurre modifiche alle procedure dell’abilitazione a partire dalla prossima tornata.   5-03549 Ghizzoni: Sui lavori delle commissioni per l’abilitazione scientifica nazionale dei professori universitari. TESTO …