Tutti gli articoli relativi a: memoria

“Gli italiani all’estero e la lezione di Marcinelle”, di Eugenio Marino

Il disastro di Marcinelle, di cui ricorre oggi il 57° anniversario (262 minatori morti, 136 italiani), dovrebbe essere l’occasione per ragionare, senza retorica, sugli italiani all’estero di oggi e sulla politica dell’Italia verso i suoi cittadini nel mondo. Vorrei partire da una doppia ferita che oggi come ieri incide la carne dei nostri migranti: da un lato lo sfruttamento e l’esclusione subiti nei Paesi ospiti, dall’altro l’abbandono da parte della Madrepatria. Ferite mai sanate che segnano le vite di tutti i migranti, come dimostra oggi la condizione degli immigrati in Italia. Certo l’emigrazione cambia nei numeri e nella qualità. Ai vecchi emigrati, operai o pensionati delle miniere e dei cantieri, si sono aggiunti i nuovi: ricercatori, ristoratori, tecnici specializzati e persino imprenditori. Questo mondo – circa 4 milioni mezzo di cittadini e 60 milioni di discendenti – aspetta risposte dallo Stato italiano e dal politica che troppo spesso rivela una totale assenza di strategia quando non un vero e proprio disinteresse nei confronti di questa realtà. La scelta dei tagli lineari, adottata negli ultimi anni, …

“Ispiratori e mandanti, la caccia infinita”, di Gigi Marcucci

Un filo nero che collega stagioni diverse della strategia della tensione. Un bandolo afferrato tra i primi da Mario Amato, il magistrato assassinato dai neofascisti dei Nar, Nuclei armati rivoluzionari, un mese e pochi giorni prima che la stazione di Bologna esplodesse. Intuito da Tina Anselmi, infaticabile presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla P2. E forse anche da Giovanni Falco- ne, che quando decise di lasciare la magistratura aveva da poco messo a fuoco il centro Scorpione, emanazione trapanese di Gladio. Forse si griderà al complottismo, alla riesumazione della teoria del “Grande Vecchio”, dopo le parole che la presidente della Camera Laura Boldrini e Paolo Bolognesi, deputato e presidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage del 2 agosto, hanno dedicato ai mandanti del più gra- ve attentato del dopoguerra. Ma punti di contatto o semplici coincidenze, collegamenti e veri e propri intrecci, continuità e contiguità emergono prepotentemente da milioni di pagine digitalizzate allegate alle memorie che l’Associazione 2 agosto ha depositato in Procura a Bologna. Atti dei processi per mafia o per fatti …

Strage Bologna «Ecco cosa chiediamo al governo», di Adriana Comaschi

«Cosa chiederò al ministro Graziano Delrio? Che risolva una volta per tutte il “rebus” degli indennizzi alle vittime del terrorismo – chi fu ferito da bambino, ad esempio, non ha diritto a una pensione. E che il governo appoggi il nostro disegno di legge, presentato da me alla Camera e dai colleghi Pd al Senato per istituire il reato di depistaggio. Quanto a noi, a settembre come parti offese non lasceremo nulla di intentato per dare un’accelerazione alle indagini». Il presidente dell’Associazione familiari vittime della strage del 2 agosto 1980 Paolo Bolognesi racconta così le aspettative per le celebrazioni del 33° anniversario dello scoppio della bomba alla stazione di Bologna, appuntamento che oggi richiamerà migliaia di persone da tutta Italia per ricordare 85 morti, 200 feriti segnati a vita, una città colpita al cuore negli anni in cui la strategia della tensione era al suo massimo. Chi si ostina a non dimenticare e a chiedere tutta la verità lo fa oggi con un di più di ottimismo sulla possibilità di arrivare finalmente ai mandanti della …

“Bologna 2 agosto: la storia scritta dalle vittime”, di Gigi Marcucci

La più piccola si chiamava Angela Fresu, aveva tre anni. Era alla stazione con sua madre Maria, di 24. Erano appena arrivate da Gricciano di Montespertoli, in Toscana. E a Gricciano erano immigrate dalla Sardegna. Maria, che essendo giovanissima viveva ancora insieme ai sette fratelli, quel giorno aveva deciso di andare sul lago di Garda, con la bambina e con l’amica Verdiana Bivona, anche lei immigrata, ma dalla Sicilia. La breve vacanza di acqua dolce doveva essere, per quest’ultima, una piccola parentesi aperta tra lavoro e cura dei genitori, anziani e malati. Dopo l’esplosione, di Angela e Maria non si trovò più traccia. Non si salvò nemmeno Verdiana. Sopravvisse solo una terza amica, Silvana Ancillotti. Non molto distanti da loro c’erano Antonella Ceci, 19 anni, e il fidanzato Leo Luca Marino. Le sorelle di lui, Angela e Mimma, li avevano raggiunti alla stazione di Bologna. Erano tutti originari di Altofonte, paese del Palermitano. A Bologna ci sarebbe stato il pri- mo incontro con Antonella, quasi una presentazione ufficiale, in vista di un matrimonio ormai giudicato …

“Un testimone, un maestro” 30 anni fa la morte per mano mafiosa di Rocco Chinnici e della sua scorta

Trenta anni fa, il 29 luglio 1983, veniva ucciso a Palermo dal tritolo mafioso il giudice Rocco Chinnici, insieme ai carabinieri della scorta, il maresciallo Mario Trapassi e l’appuntato Salvatore Bartolotta, e al portiere dello stabile di via Pipitone, Federico Stefano Li Sacchi. Stamane si è tenuta una commemorazione sul luogo della strage, alla presenza tra gli altri della figlia dell’ideatore del pool antimafia, Caterina Chinnici. “Mio padre fu un precursore in un momento in cui non si parlava di mafia – e lo Stato forse non era ancora pronto a contrastare il fenomeno mafioso – ha detto la figlia del magistrato -. Era consapevole del rischio che correva, sapeva che si scontrava con una mafia non disposta a perdonare. Ciò non l’ha fermato, ha solo velato di tristezza il suo sorriso”. “Le sue preoccupazioni andavano per gli uomini della scorta e per i cittadini – ha aggiunto -. Raccomandava ai bambini che giocavano sotto casa di non rimanere davanti al portone quando arrivava lui”. “Il suo sacrificio – ha concluso Caterina Chinnici – ha …

«La mia Laura, innamorata della politica», di Giuseppe Vespo

«Morire così… È il modo in cui si muore… per un sogno… perché mia moglie stava realizzando il sogno della sua vita, fare il sindaco per lei era mettere in pratica delle cose, voleva dire fare qualcosa di concreto per la gente… Morire così è assurdo», dice Giuseppe Poliseno, marito di Laura Prati, la sindaca di Cardano al Campo, morta dopo l’aggressione in Comune. Parla di lei e di quella «passione» che con lei ha condiviso per vent’anni, l’amore e l’amore per la politica, dal matrimonio all’ultimo giorno insieme, fin da quando dovettero rientrare dal viaggio di nozze nel Salento perché a Cardano il Consiglio doveva eleggere il nuovo sindaco e lui, Giuseppe, giovane militante e consigliere prima del Pci poi del Pds non poteva mancare. Era il Novanta. «C’era la possibilità di formare una Giunta insieme ai socialisti, dovevo rientrare, anche se poi la cosa non andò in porto». Fu in quella occasione che Laura riconobbe la sua vocazione. «Si avvicinò alla sezione. In quel periodo le cose cambiavano in fretta. Il segretario si …

Laura Prati non ce l’ha fatta

“Esprimo a nome di tutto il Partito Democratico, e mio personale, profondo cordoglio per la scomparsa di Laura Prati, sindaco di Cardano al Campo. Una morte avvenuta in circostanze tragiche per un gesto vile ed assurdo, reso ancor più doloroso dal fatto che Laura Prati sia stata colpita nello svolgimento del suo lavoro al servizio della comunità, in quello stesso presidio dove si affrontano e si risolvono i problemi dei cittadini”. Lo ha dichiarato il segretario nazionale del Pd, Guglielmo Epifani. “Nella situazione attuale – ha aggiunto – chi ha responsabilità amministrative si assume purtroppo rischi sempre maggiori, in un clima di disagio sociale ed economico crescente. “Con lei perdiamo una valida e appassionata amministratrice. Il mio pensiero va alla famiglia innanzitutto e a tutta la comunità di Cardano al Campo. A loro esprimo la mia più profonda vicinanza”. “Una morte assurda, che ci sconvolge. La scomparsa di Laura Prati lascia una ferita insanabile in tutti noi”. Ha affermato Sergio D’Antoni, presidente forum Pubblica amministrazione del Partito Democratico. “Nel ricordare la figura di questo sindaco …