Tutti gli articoli relativi a: memoria

Kyenge, Ghizzoni “Bene lo stop ai finanziamenti per il mausoleo di Affile”

La deputata Kyenge aveva presentato un’interrogazione insieme alla deputata Ghizzoni. Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha deciso di ritirare il finanziamento che l’ente aveva stanziato per il mausoleo dedicato al generale Graziani voluto dal Comune di Affile. Plauso alla decisione, presa proprio a ridosso della Festa della Liberazione del paese dal dominio nazi-fascista, viene dalla deputata modenese del Pd Cécile Kyenge che, insieme alla collega modenese Manuela Ghizzoni, aveva presentato un’interrogazione sull’argomento. “La decisione del presidente Zingaretti di ritirare il finanziamento per il mausoleo dedicato al generale Graziani nel Comune di Affile è molto positiva e ci sembra il modo migliore per onorare degnamente la festa della Liberazione del prossimo 25 aprile. Quel mausoleo rappresenta un oltraggio alla memoria democratica e una offesa alla libertà. Per questo siamo particolarmente soddisfatti della decisione presa dal governatore che giunge dopo numerose interrogazioni alle quali è seguita anche una petizione promossa dalla scrittrice italo somala Igiaba Scego”. Lo dice la deputata modenese del Pd Cécile Kashetu Kyenge, che ha presentato un’interrogazione parlamentare su questo argomento insieme …

Giornate per ricordare Edmondo Berselli

Edmondo Berselli ci manca, ancor più oggi, a poco più di tre anni dalla morte. Ci manca la sua capacità di leggere in profondità la realtà, la sua ironia, la sua passione contagiosa per il “pop”. Chissà cosa avrebbe scritto sulla giornata odierna… ****** Economia, televisione, politica. Anzi, in omaggio al suo libro “Post italiani, cronache di un paese provvisorio”, la “post economia”, la “post televisione”, la “post politica”. Territori oggetto delle esplorazioni e delle osservazioni sempre originali e acute di Edmondo Berselli, il giornalista e intellettuale modenese scomparso l’11 aprile di tre anni fa. Ambiti fondamentali, snodi e gangli imprescindibili per osservare i fenomeni che attraversano il Paese e lo cambiano, in superficie e in profondità. Saranno questi i temi affrontati nei tre incontri dedicati a Edmondo Berselli, che si svolgeranno a Modena il 18, il 22 e il 29 aprile per la terza edizione del ciclo “Quel gran genio del mio amico”, raccolti sotto il titolo “Cronache della post Italia”, con ospiti eccellenti come, tra gli altri, Ilvo Diamanti, Carlo Freccero, Michele Salvati …

"Tutto ciò che ci ha insegnato", di Miriam Mafai

Domani all’Auditorium del Maxxi a Roma si ricorda Miriam Mafai, che ci ha lasciato il 9 aprile di un anno fa. Ho avuto la fortuna non solo di conoscere Miriam per l’insegnamento politico che ha saputo dare a tanti di noi, soprattutto a molte donne, ma di esserle amica, di poter conversare con lei, ascoltare i suoi consigli, ammirare la straordinaria capacità di unire la sua esperienza vissuta in prima persona con l’attenzione sempre proiettata al futuro del paese e delle giovani generazioni. Dall’esperienza della resistenza, a quella di funzionario del Pci, poi la carriera giornalistica, da l’Unità a Paese Sera fino alla fondazione di Repubblica, poi ancora il femminismo e le battaglie civili e democratiche, da quelle degli anni 70 a quelle di questo inizio secolo, con in mezzo l’esperienza di parlamentare negli anni 90: Miriam ha attraversato davvero tutte le fasi e tutti i momenti decisivi della nostra storia recen- te, mostrando quella lucidità, quella passione e quella umanità che sono tipiche solo di poche grandi donne. Ci è mancato il suo parere …

"La lezione di Ruffilli", di Pier Luigi Bersani

Ricordare Roberto Ruffilli, non solo il suo sacrificio ma il suo servizio come intellettuale e come politico, significa rendere omaggio a uno di quei cattolici che nei decenni della Repubblica hanno custodito la Costituzione e le istituzioni dello Stato. Una lunga fedeltà alle idee dei padri che non diventava mai, però, conservazione. Fu lucidissimo a vedere per primo la crisi e l’affanno della prima Repubblica. Propose e provò ad attuare una via d’uscita. E quella strada – rendere il «cittadino arbitro» delle decisioni che riguardavano il governo – doveva servire nelle sue intenzioni a ricucire il rapporto che iniziava a logorarsi tra partiti e società. Ma la via d’uscita che indicava era ed è precisamente l’opposto delle scorciatoie antipolitiche e antipartitiche. Ruffilli credeva nella democrazia rappresentativa, e credeva nel ruolo dei partiti. Per questo lanciò per primo un’altra battaglia che abbiamo a cuore, purtroppo ancora oggi tutta da combattere: quella per dare all’Italia una legge sul funzionamento democratico dei partiti, in attuazione dell’articolo 49 dellaCostituzione. I partiti come istituzioni della democrazia, la riforma dei partiti …

"Dalla battaglia del ’48 al sì al maggioritario così il 18 aprile è un simbolo della Repubblica", di Filippo Ceccarelli

Vorrà dire qualcosa che si comincia a votare proprio il 18 aprile? Nella storia ci sono infatti date non solo memorabili, ma così ricorrenti e perfino insistite nella loro risonanza che è quasi impossibile far finta di nulla. Così dopodomani la corsa per il Quirinale finisce per collocarsi sulla scia di altri significativi 18 aprile, richiamandone implicitamente le luci e le ombre in una specie di cabalistico calendario storico della Repubblica. Il primo è com’è ovvio quello del 1948, «Con Cristo o con Stalin», vale a dire lo scontro elettorale che diede la maggioranza alla Democrazia cristiana segnando la storica sconfitta del Fronte popolare costituito, all’insegna di Garibaldi, dal Pci e dal Psi. Ed è curioso dopo 65 anni ricostruire il clima, i timori, il turismo primaverile bloccato, gli stranieri che anticipavano le partenze, il mercato immobiliare che crollava per paura che i comunisti distribuissero le case sfitte ai poveri; chi ritirava i risparmi dalle banche, chi rimandava acquisti, villeggiature e perfino matrimoni «a dopo il 18 aprile». A Cinecittà corre voce che alcuni film …

Napolitano e Gauck a Stazzema "Qui il mio ultimo atto pubblico", di Massimo Vanni

Per la prima volta insieme dentro la ferita di Sant’Anna di Stazzema. Per la prima volta i presidenti di Italia e Germania, Giorgio Napolitano e Joachim Gauck salgono uno accanto all’altro al Monumento ossario che ricorda i 560 morti della strage, avvenuta il 12 agosto 1944 nel piccolo paese dell’entroterra versiliese. “La conciliazione non può essere oblio” ha detto il presidente tedesco -I crimini compiuti qui non possono essere dimenticati”. E il presidente Napolitano ha aggiunto poco dopo: “Sto per concludere il mio mandato di presidente e questo è probabilmente l’ultimo atto pubblico che compio e sono felice che sia qui”. E poi: “Porterò come memoria preziosa di questo settennnato l’esempio che lei mi dà di nobiltà d’animo e d’amicizia”. E’ un viaggio dentro una delle pagine più buie della storia del Novecento, ma anche un viaggio dentro una nuova pagina dell’Europa e della democrazia. Si abbracciano i due presidenti e quell’abbraccio commuove la gente che assiste sotto la pioggia: ci sono anche i superstiti dell’eccidio e i familiari delle vittime. “Pace e fraternità” sono …

Napolitano: "Ritroviamo orgoglio e fiducia. Unità, volontà di riscatto, voglia di fare e stare insieme nell'interesse generale con spirito costruttivo e senso di responsabilità"

L’omaggio del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, all’Altare della Patria, insieme ai nuovi Presidenti di Senato e Camera, Pietro Grasso e Laura Boldrini, e al Presidente del Consiglio, Mario Monti, ha concluso le celebrazioni della “Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera”. Prima di recarsi a Piazza Venezia, il Capo dello Stato ha assistito sulla Piazza del Quirinale al cambio della Guardia solenne con lo schieramento e lo sfilamento del Reggimento Corazzieri e della Fanfara del IV Reggimento Carabinieri a cavallo insieme ai nuovi Presidenti delle Camere giunti precedentemente per i tradizionali incontri di inizio mandato e poi trattenutisi in visita al Palazzo insieme a tanti cittadini. Il Presidente Napolitano si è, nell’occasione, rivolto al Paese con un videomessaggio: “Festeggiamo oggi – ha detto il Capo dello Stato – come ricorrenza storica il 17 marzo, che nel 2011 ha segnato il compiersi del 150mo anno di vita dell’Italia unita. In quell’occasione, e lungo molti mesi, si sono svolte in tutto il paese innumerevoli celebrazioni, dalle più solenni sul piano nazionale e anche internazionale, …