Tutti gli articoli relativi a: pari opportunità | diritti

"I calcoli sbagliati (per difetto) su chi perde pensione e stipendio", di Enrico Marro

Un pasticcio. Difficile trovare un’altra definizione per la vicenda degli «esodati», brutta parola che sta a indicare quelle persone che, dopo la riforma della previdenza, rischiano di restare senza stipendio e senza pensione. È un fenomeno che si verifica ogni volta che una riforma innalza i requisiti pensionistici. Succede che i lavoratori che nel periodo immediatamente precedente hanno lasciato il lavoro, spesso con incentivi aziendali in attesa della pensione che sarebbe arrivata da lì a poco, si ritrovano improvvisamente con le regole del gioco cambiate e con il traguardo previdenziale spostato in avanti di alcuni anni. Per questo, di solito, la legge prevede delle clausole di salvaguardia che consentono, a precise condizioni, a questi lavoratori di andare in pensione con le vecchie regole. Anche questa volta è stato così, solo che a differenza del passato, la riforma Fornero prevede un aumento dei requisiti per la pensione senza precedenti e quindi la salvaguardia inizialmente tarata su 65 mila persone si è rivelata insufficiente. La norma stabilisce, tra l’altro, che potranno andare in pensione i lavoratori in …

“I calcoli sbagliati (per difetto) su chi perde pensione e stipendio”, di Enrico Marro

Un pasticcio. Difficile trovare un’altra definizione per la vicenda degli «esodati», brutta parola che sta a indicare quelle persone che, dopo la riforma della previdenza, rischiano di restare senza stipendio e senza pensione. È un fenomeno che si verifica ogni volta che una riforma innalza i requisiti pensionistici. Succede che i lavoratori che nel periodo immediatamente precedente hanno lasciato il lavoro, spesso con incentivi aziendali in attesa della pensione che sarebbe arrivata da lì a poco, si ritrovano improvvisamente con le regole del gioco cambiate e con il traguardo previdenziale spostato in avanti di alcuni anni. Per questo, di solito, la legge prevede delle clausole di salvaguardia che consentono, a precise condizioni, a questi lavoratori di andare in pensione con le vecchie regole. Anche questa volta è stato così, solo che a differenza del passato, la riforma Fornero prevede un aumento dei requisiti per la pensione senza precedenti e quindi la salvaguardia inizialmente tarata su 65 mila persone si è rivelata insufficiente. La norma stabilisce, tra l’altro, che potranno andare in pensione i lavoratori in …

“I calcoli sbagliati (per difetto) su chi perde pensione e stipendio”, di Enrico Marro

Un pasticcio. Difficile trovare un’altra definizione per la vicenda degli «esodati», brutta parola che sta a indicare quelle persone che, dopo la riforma della previdenza, rischiano di restare senza stipendio e senza pensione. È un fenomeno che si verifica ogni volta che una riforma innalza i requisiti pensionistici. Succede che i lavoratori che nel periodo immediatamente precedente hanno lasciato il lavoro, spesso con incentivi aziendali in attesa della pensione che sarebbe arrivata da lì a poco, si ritrovano improvvisamente con le regole del gioco cambiate e con il traguardo previdenziale spostato in avanti di alcuni anni. Per questo, di solito, la legge prevede delle clausole di salvaguardia che consentono, a precise condizioni, a questi lavoratori di andare in pensione con le vecchie regole. Anche questa volta è stato così, solo che a differenza del passato, la riforma Fornero prevede un aumento dei requisiti per la pensione senza precedenti e quindi la salvaguardia inizialmente tarata su 65 mila persone si è rivelata insufficiente. La norma stabilisce, tra l’altro, che potranno andare in pensione i lavoratori in …

"Lotta all'evasione e drammi umani", Attilio Befera*

Caro Direttore, l’ultima cosa che avrei desiderato in questi giorni sarebbe stata quella di commentare la notizia dell’artigiano che si è dato fuoco a Bologna di fronte a un ufficio dell’Agenzia delle entrate. La ragione per cui avrei volentieri evitato qualsiasi commento mi pare evidente. Di fronte a una notizia così terribile, credo che l’unica reazione umanamente sensata sia, almeno nell’immediato, solo provare dolore e pena profonde, immaginando quale possa essere stato il peso schiacciante delle sofferenze che hanno indotto questa persona a spezzare la sua vita e a segnare per sempre quella delle persone a lui più care. Naturalmente, so che queste parole potranno sembrare a taluni (non pochi, temo) alquanto curiose, se non addirittura ipocrite. Nell’articolo apparso sulla Stampa viene tirata in ballo, come spesso capita, Equitalia, che però nella particolare vicenda non aveva avviato alcuna azione di recupero coattivo. Si è trattato nel caso specifico di accertamenti effettuati dall’Agenzia delle entrate per violazioni di una certa rilevanza, anche penale, di norme tributarie. Questi accertamenti sono stati giudicati corretti dalla Commissione tributaria, ma …

“Lotta all’evasione e drammi umani”, Attilio Befera*

Caro Direttore, l’ultima cosa che avrei desiderato in questi giorni sarebbe stata quella di commentare la notizia dell’artigiano che si è dato fuoco a Bologna di fronte a un ufficio dell’Agenzia delle entrate. La ragione per cui avrei volentieri evitato qualsiasi commento mi pare evidente. Di fronte a una notizia così terribile, credo che l’unica reazione umanamente sensata sia, almeno nell’immediato, solo provare dolore e pena profonde, immaginando quale possa essere stato il peso schiacciante delle sofferenze che hanno indotto questa persona a spezzare la sua vita e a segnare per sempre quella delle persone a lui più care. Naturalmente, so che queste parole potranno sembrare a taluni (non pochi, temo) alquanto curiose, se non addirittura ipocrite. Nell’articolo apparso sulla Stampa viene tirata in ballo, come spesso capita, Equitalia, che però nella particolare vicenda non aveva avviato alcuna azione di recupero coattivo. Si è trattato nel caso specifico di accertamenti effettuati dall’Agenzia delle entrate per violazioni di una certa rilevanza, anche penale, di norme tributarie. Questi accertamenti sono stati giudicati corretti dalla Commissione tributaria, ma …

“Lotta all’evasione e drammi umani”, Attilio Befera*

Caro Direttore, l’ultima cosa che avrei desiderato in questi giorni sarebbe stata quella di commentare la notizia dell’artigiano che si è dato fuoco a Bologna di fronte a un ufficio dell’Agenzia delle entrate. La ragione per cui avrei volentieri evitato qualsiasi commento mi pare evidente. Di fronte a una notizia così terribile, credo che l’unica reazione umanamente sensata sia, almeno nell’immediato, solo provare dolore e pena profonde, immaginando quale possa essere stato il peso schiacciante delle sofferenze che hanno indotto questa persona a spezzare la sua vita e a segnare per sempre quella delle persone a lui più care. Naturalmente, so che queste parole potranno sembrare a taluni (non pochi, temo) alquanto curiose, se non addirittura ipocrite. Nell’articolo apparso sulla Stampa viene tirata in ballo, come spesso capita, Equitalia, che però nella particolare vicenda non aveva avviato alcuna azione di recupero coattivo. Si è trattato nel caso specifico di accertamenti effettuati dall’Agenzia delle entrate per violazioni di una certa rilevanza, anche penale, di norme tributarie. Questi accertamenti sono stati giudicati corretti dalla Commissione tributaria, ma …

"Fecondazione assistita. In Italia la Legge 40 fa ancora paura", di Jolanda Bufalini

Ufficialmente ogni anno circa 4mila coppie scelgono di andare all’estero. Ma le stime indicano almeno il doppio. Spagna, Austria Repubblica Ceca, Svizzera e Ungheria le mete più ambite. 90 Sono i centri esteri contattati per l’indagine dell’Osservatorio «turismo procreativo». 39 sono invece quelli che hanno dato una risposta. Molto spesso gli istituti per questione di privacy e affari preferiscono non rispondere. 4000 il numero verificato delle coppie italiane che si sono recate con all’estero per la procreazione assistita. 8000 almeno il numero presunto, poiché più della metà dei centri non ha ritenuto di rispondere all’indagine. 1989 fra quelli censiti, il numero dei trattamenti eterologhi. 950 in Spagna, 630 in Svizzera, 204 in Repubblica Ceca, 110 in Belgio, 60 in Grecia, 12 in Austria, 11 in Gran Bretagna, 5 in Danimarca, 5 in Ungheria, 2 in Russia. 1956 il numero dei trattamenti omologhi che si potrebbero anche fare in Italia. Le coppie che hanno problemi ad avere figli continuano a emigrare per ottenere trattamenti di fecondazione assistita, nonostante le sentenze della Corte Costituzionale che nel 2009 …