Tutti gli articoli relativi a: pari opportunità | diritti

"Chiesa e no profit, censire gli immobili", di Marco Causi

Monti anticipa di due anni la nuova imposta municipale (Imu), che i decreti di attuazione del federalismo fiscale avevano fissato nel 2014, e amplifica gli effetti della nuova imposta con l`adeguamento dei valori catastali e l`estensione alle prime case, al netto di una (abbondante) detrazione. L’Imu ingloba la vecchia Ici e l`Irpef sui fabbricati non locati, con un effetto di semplificazione del sistema. L’Imu rappresenta la gamba principale, immobiliare, della «patrimoniale a tre gambe» confezionata dal governo, che si completa con l`imposta di bollo sulle attività finanziarie e con la tassa sui beni di lusso. È una scelta condivisibile, che rimette la struttura del sistema fiscale italiano in linea con quelle dei paesi più avanzati: il peso delle imposte patrimoniali vede l`Italia penultima nelle classifiche Ocse, circa un punto di Pil in meno. Questa scelta però costringe a ripensare molti meccanismi applicativi che già con la vecchia Ici erano emersi come aree problematiche. E forse il governo, incalzato dall’emergenza, non ha avuto il tempo sufficiente per soffermarsi su questi aspetti. Ad esempio, in che misura …

«Torino non può accettare questa violenza», intervista a Piero Fassino di Simone Collini

Per Piero Fassino quanto avvenuto sabato sera alle Vallette è «inaccettabile» e i responsabili dovranno essere chiamati a risponderne. Ma, aggiunge il sindaco di Torino – che già l’altra settimana e poi ancora ieri pomeriggio ha parlato con il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri per pianificare «una strategia comune tra governo ed enti locali» sul fenomeno immigratorio – l’aggressione al campo rom della Continassa è anche la «spia di un malessere che va affrontato», oltre che essere «una vicenda inquietante per molti aspetti». Perché dice “per molti aspetti”? «Che una ragazza di 16 anni sia costretta a inventarsi uno stupro per giustificare davanti ai genitori la perduta illibatezza denuncia una situazione di oppressione familiare a dir poco arcaica. E questo è già un fatto su cui riflettere. Che poi questa triste vicenda si traduca in occasione per un linciaggio nei confronti di persone del tutto estranee non può che suscitare grande allarme e preoccupazione». C’è un problema razzismo a Torino? «No, Torino è una città che ha sempre mostrato una grande capacità di accogliere e di …

"Le donne riconquistano la piazza "Solo con noi si esce dalla crisi" , di Benedetta Tobagi

Il movimento aveva già dato chiari segnali di voler continuare a partecipare a pieno titolo al dibattito pubblico nel corso dell´anno. A Siena, il 9 e 10 luglio, erano state duemila le partecipanti al primo raduno nazionale del movimento, in rappresentanza di 130 comitati territoriali, per una maratona di seminari per confrontarsi ed elaborare proposte concrete. Nei giorni del frenetico toto-ministri tutto maschile che ha preceduto la nascita del governo Monti, il movimento Snoq si è fatto subito sentire con una lettera alla Presidenza della Repubblica: a parità di competenze, che non si cadesse nell´assurdo di un governo in cui le donne non fossero rappresentate. Confermando che questo movimento, senza diventare partito, rappresentava un nuovo canale per convogliare rapidamente verso i partiti e le istituzioni le istanze di centinaia di migliaia di donne. Ma le dimensioni della mobilitazione di ieri hanno superato le aspettative. Sono la migliore risposta a chi, un anno fa, esprimeva perplessità circa una manifestazione nata sull´onda dello sdegno per le “olgettine” e il bunga bunga, a chi temeva che, scendendo in …

Donne: «100mila in piazze, manovra ci penalizza»

Manifestazioni in tutta Italia, con piazza del Popolo a Roma come “cuore” pulsante che si è chiusa con un canto collettivo, le cantanti Paola Turci ed Emma Marrone, la colonna sonora di Patti Smit: le donne sono tornate in piazza e misurandosi con la manovra del governo. Sulla quale il messaggio lanciato è chiaro: la metà femminile del paese la paga più cara, anche perché non esistono sostegni e aiuti al carico familiare. E alzare la pensione delle lavoratrici “senza riequilibrare le responsabilità del lavoro – ha osservato la sociologa Chiara Saraceno – è “ingiusto e miope”. Con un altro messaggio lanciato in modo netto e limpido ai partiti: “Il prossimo governo sia almeno al 50% fatto da donne”. «Il problema – hanno proseguito – non è la mancanza di donne autorevoli, ma l’occupazione del potere da parte degli uomini. Anche se non ci sono elezioni in vista, lo diciamo chiaro: noi daremo il nostro voto solo su programmi concreti e sulla certezza che almeno la metà del prossimo governo sia composto da donne». Come …

"Se la maternità è una colpa", di Luigina Venturelli

L’arretratezza culturale nei confronti delle lavoratrici donne e della maternità è stata finora considerata un vizio strutturale del sistema imprenditoriale italiano, una debolezza da lamentare ma comunque da sopportare. Adesso, però, qualcosa dovrà necessariamente cambiare: con l’attuale crisi finanziaria e il precario stato dei conti pubblici, per usare le parole dell’economista Paola Profeta, «è uno spreco che non ci possiamo più permettere». E non si tratta di uno spreco di poco conto, ma di un’enorme perdita di risorse umane ed economiche: solo nel 2010 sono state circa 800mila le donne che hanno dovuto lasciare il lavoro per cause legate alla maternità. Certo, la stima elaborata dalla Cgil comprende sia le lavoratrici che sono state licenziate o costrette alle dimissioni dalle aziende, sia quelle che hanno scelto autonomamente di lasciare il posto per dedicarsi alla cura dei figli. Ma questo non cambia in alcun modo l’allarme lanciato ogni al nostro sistema produttivo da quasi un milione di donne sull’impossibilità di coniugare maternità e vita professionale, soprattutto per le donne giovani (13% dei casi), che vivono al …

"La nostra forza", di Francesca Izzo

In questi giorni si sono levate alcune voci per chiedere a Se non ora quando? se era davvero opportuno convocare una manifestazione-concerto delle donne nel pieno di una crisi drammatica e all’indomani di una manovra del governo che ha creato profondi disagi in molte famiglie. Noi pensiamo che sia stato non solo opportuno ma indispensabile. E che sia stato vitale se vogliamo che, nel mezzo della crisi, si accendano le luci del futuro. Perché è dalle donne che può giungere all’Italia il segnale più forte di risalita dalla china. E questo segnale dobbiamo darlo qui ed ora, mostrando pubblicamente la forza, unità e autonomia del movimento. Il 13 febbraio scorso abbiamo detto che l’Italia non era un Paese per donne, perché non solo veniva lesa la loro dignità di persone ma perchè tutta la loro vita non andava bene. E abbiamo soprattutto detto che dignità e destino delle donne coincidevano con la dignità e il destino dell’Italia. Un risultato l’abbiamo già ottenuto: l’Italia ora è rappresentata, nel governo, da volti e da figure, anche femminili, …

"Tutti i numeri dell'evasione dai gioielli alle auto di lusso", di Lorenzo Salvia

Vale dieci volte la manovra del governo Monti. E quindi basterebbe non solo a evitare le lacrime di un ministro e di milioni di italiani ma anche a mettere per sempre in sicurezza i nostri conti pubblici. Stima l’Istat che in Italia in un anno l’evasione fiscale e il sommerso raggiungano i 275 miliardi di euro. È la stessa cifra che fattura l’industria mondiale del legno, oppure quella nazionale (ma fiorente) della corruzione russa. Tradotta in denaro sottratto al Fisco sono 120 miliardi, secondo il direttore dell’Agenzia delle entrate Attilio Befera. In media vuol dire che ogni contribuente nasconde allo Stato 2.093 euro, il 13,5% del proprio reddito, uno stipendio. Solo che anche in campo fiscale bisogna applicare la regola dei polli di Trilussa. Pochi mesi fa l’Herald tribune ha scritto che l’evasione è il nostro vero sport nazionale. E allora, come per tutti gli sport, si può fare un ritratto sociologico del Paese, vedere dove è praticato di più e da chi. Gli uomini evadono più delle donne, i giovani più degli anziani. E …