Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

Ma Bersani per il 2013 ha un'altra idea: «Toccherà a noi creare la maggioranza», di Maria Teresa Mieli

La frase del premier Mario Monti sull’incertezza politica del dopo-voto in Italia non ha turbato Pier Luigi Bersani più di tanto. Il segretario del Partito democratico non l’ha interpretata (o non ha voluto interpretarla) come una riproposizione anche per il futuro dell’attuale grande coalizione, guidata magari dallo stesso presidente del Consiglio. Secondo il leader del Pd si tratta di «una normale constatazione», dovuta al fatto che, tra grillini, Pdl versione Berlusconi e problemi economici, per qualsiasi governo la prossima non sarà una legislatura facile. Anzi. E «comunque è la straordinarietà dell’oggi» che, per Bersani, «porta necessariamente all’interrogativo sul domani». E la «straordinarietà dell’oggi» è questa maggioranza, non politica e non coesa, litigiosa e poco affine, che regge un esecutivo tecnico. Perciò il segretario del Pd non ha dubbi: «Tocca a noi — ripete spesso e volentieri — costruire un programma di governo per il 2013, con una maggioranza solida politicamente». È una sfida difficile, il leader del Partito democratico non vuole nasconderlo, ma è anche una sfida che il Pd «dovrà giocare in prima persona, …

"Riforma elettorale, il Pd vuole il testo in settimana", di C. Fus.

Finocchiaro (Pd): «Il tempo è scaduto, adesso è necessario arrivare presto in Parlamento con la nuova legge». Ma il Pdl punta alla “grande coalizione” Le tre settimane sono scadute. Si entra nella quarta e l’unica cosa che rimbalza dai tavoli del Pdl addetti alla riforma della legge elettorale sono messaggi un po’ provocatori. Il Corsera, ad esempio, mette nero su bianco l’opzione “grande coalizione” per il dopo Monti e, di conseguenza, una legge elettorale che renda più difficile al vincitore comporre una maggioranza. Tutti insieme appassionatamente e che nessuno prenda il sopravvento. Un’opzione che fa comodo solo al Pdl inchiodato nei sondaggi tra il 18 e il 20 per cento. Mentre il Pd è saldamente il primo partito con il 25 per cento e quindi non ha alcun interesse a lavorare su un’ipotesi di legge elettorale ten-ten, di quelle che non scontentano nessuno. Ma che farebbe fuggire definitivamente gli elettori. Così, di fronte alle carte calate dal Corriere della sera con tanto di schemi e schede e quadri sinottici sui punti controversi, il Pd non …

Sanità, Bersani lancia l’allarme: «Rischiamo il bis degli esodati», di Maria Zegarelli

Cambiare le norme decise dal Cdm sulla spending review ai capitoli «sanità» e «enti locali». Al Nazareno stavolta c’è grande preoccupazione perché i tagli previsti da Giulio Tremonti (8 miliardi nel triennio) sommati a quelli stabiliti da Mario Monti, 4,5 miliardi, rischiano di essere una stangata ulteriore per i cittadini in termini di assistenza sanitaria e servizi erogati dagli Enti Locali. Ieri il segretario Pier Luigi Bersani ha lanciato un vero e proprio allarme: «Si rischia il bis della vicenda esodati». Al governo la richiesta è di cambiare le norme rimodulando le misure e gli interventi anche sulla base delle indicazioni che arriveranno dai governatori delle Regioni. «Nel decreto dice il segretario Pd che l’altro ieri aveva parlato di una «mazzata al servizio sanitario» ci sono cose buone e le appoggeremo con convinzione. Ci sono anche cose da correggere, quello che soprattutto non va riguarda il taglio delle risorse agli enti locali, già troppo indeboliti e l’intervento sulla sanità, in particolare, per ciò che riguarda la sanità, l’errore è prima di tutto tecnico. Non c’è …

"Il bisogno di sinistra", di Claudio Sardo

Così non va. La manovra del governo Monti dovrà essere corretta in parlamento, altrimenti il suo costo sociale rischia di diventare insostenibile: per il taglio dei servizi che penalizza le famiglie e i ceti più deboli, per l’ulteriore spinta recessiva che induce all’economia già depressa. È soprattutto sulla Sanità, sulle Regioni, sui Comuni che si abbatte la mannaia, seguendo purtroppo la filosofia tremontiana dei tagli lineari assai più che l’annunciato proposito di una spending review capace di selezionare ed eliminare gli sprechi. La più pericolosa continuità con il governo Berlusconi sta proprio nell’accanimento con il quale si colpiscono le amministrazioni locali, e in special modo quelle più virtuose, che potrebbero fornire un contributo alla ripresa con tanti piccoli e medi investimenti e che invece vengono bloccate da tagli ormai indiscriminati ai trasferimenti e dai vincoli tafazziani del patto di stabilità. Sottrarre un altro miliardo al Fondo sanitario nazionale, dopo aver tagliato almeno 14 miliardi in quattro anni, e senza aver ancora definito i costi standard delle prestazioni, vuol dire incidere sulla carne viva del Paese …

"Bersani con i sindaci e le Regioni: tagli non sostenibili", di Simone Collini

Il leader democratico su Monti: «Non si può dare la colpa 
al pompiere per il fuoco appiccato da Pdl e Lega» Ma avverte che «il Pd dirà come la pensa e come farà». Parla di primo mattino con il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani e con quello dell’Anci Graziano Delrio, oltre a molti altri amministratori locali sparsi in tutta Italia, per ascoltare la loro valutazione. E il discorso che Pier Luigi Bersani ascolta è ogni volta lo stesso: questa spending review non è sostenibile. Col passare delle ore emergono poi tutti i dettagli del decreto varato dal Consiglio dei ministri. E l’allarme lanciato da sindaci e presidenti di Regione, soprattutto per quel che riguarda i tagli alla sanità e i trasferimenti agli enti locali, si dimostra tutt’altro che infondato. «È paradossale che il titolo del decreto sia “revisione della spesa pubblica ad invarianza dei servizi ai cittadini”», scuote la testa Bersani. Perché i servizi, a leggere le 73 pagine del testo, inevitabilmente saranno a rischio. E nel Pd già si inizia a discutere …

"La sfida del cambiamento per ripartire", di Marina Sereni

«Proprio dalle grandi crisi tendono a scaturire le rotture più profonde», scriveva qualche giorno fa Gianni Cuperlo, sollecitando il Pd e le forze progressiste a non rinunciare a coltivare l`utopia, la prospettiva di un cambiamento radicale. Condivido. Siamo di fronte al fallimento di un modello in cui è stata egemone la destra su scala mondiale e rispetto al quale la sinistra di governo, in Europa e non solo, non è stata in grado di elaborare una visione alternativa e credibile. Questa inadeguatezza ha coinciso con la perdita di peso della politica, organizzata ancora in gran parte su scala nazionale, nei confronti dei poteri globali della finanza e della comunicazione. È dunque indispensabile prendere le mosse da una riflessione strategica sull`Europa che affronti le contraddizioni che questa crisi ha fatto emergere drammaticamente. Queste contraddizioni possono avere un effetto deflagrante oppure spingere l`Europa, e i soggetti politici che credono nell`utopia realistica del progetto originario, a compiere una svolta. «In ogni singolo stato dell`Europa – scrive Ulrich Beck – si è finora potuta adottare la metafora nota e …

"Meno soldi ai partiti aiuti ai terremotati", di Alberto Custodero

È finalmente legge il taglio ai soldi destinati ai partiti e che verranno invece dirottati a favore dei terremotati. L’articolo 16 del ddl è stato approvato ieri al Senato. In tutto alle popolazioni dell’Abruzzo e dell’Emilia colpite dal sisma andranno 165 milioni in due trance. Una taskforce di magistrati controllerà i bilanci. Soldi dei partiti ai terremotati, è legge. Alle popolazioni colpite a partire dal 2009 dal sisma sono stati destinati 91 milioni di euro nel 2012 e 74 nel 2013: in tutto, 165 milioni. L’articolo 16 del ddl approvato ieri dal Senato prevede, fra l’altro, un sistema misto di finanziamento pubblico- privato, bilanci certificati affidati anche al controllo di magi-strati, l’obbligo ai tesorieri di rendere pubblici i loro patrimoni, la pubblicazione dei conti online. I sì sono stati 187, i no 17, gli astenuti 22. Favorevoli, Pdl, Pd e Terzo polo. Contrario l’Idv che ora annuncia un referendum abrogativo: «Confidiamo che i cittadini cancelleranno questa legge» ha detto Li Gotti. Astenuta la Lega. Ma all’interno della maggioranza non sono mancati i “frondisti”. “Dissidenti” i …