Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

“Senza primarie e vocazione maggioritaria non c’è PD”

A due anni dal Lingotto e 5 mesi dalle dimissioni il convegno voluto da Veltroni. Il PD oggi c’è e se Walter Veltroni si rimprovera un errore è quello “di aver fatto poco PD, non troppo PD”. E’ l’ammissione che fa durante l’iniziativa che ha voluto al teatro Capranica di Roma a due anni dal discorso del Lingotto a cui hanno partecipato tanti esponenti del PD, come Pietro Ichino, Luigi Zanda, Sergio Chiamparino, Paolo Gentiloni, Francesca Barracciu e Debora Serracchiani. Mentre in platea assieme ai leader sindacali c’erano anche Piero Fassino, Filippo Penati e Dario Franceschini. C’ uno striscione sulle balconate del teatro Capranica. C’è scritto BENTORNATO WALTER. Ma Veltroni spiega che non vuole entrare nella battaglia congressuale, scegliendo di indicare i tre punti su cui per lui deve puntare il PD: lotta alla precarietà, sicurezza, ambiente. “Io sono e resterò fuori, come avevo promesso”. L’ex segretario tiene a ribadire che non è d’accordo con il “nuovismo” a tutti i costi perché “come tutti gli ’ismì, sono cose ideologiche. Ma neanche con chi dice ’basta …

Seminario promosso dalla Fondazione Scuola di Politica

Il 3 luglio si terrà a Bologna un seminario promosso dalla Fondazione Scuola di Politica per interpretare il risultato delle recenti elezioni e discutere le sue implicazioni politiche per il centrosinistra e il Partito Democratico, sia al livello nazionale sia in ambito regionale. L’incontro si svolgerà presso il Centro congressi dell’Hotel Savoia (via del Pilastro n. 2, Bologna) con inizio alle 10:00 e si concluderà entro le ore 17:00. La riflessione sarà introdotta dalle analisi di un gruppo di esperti coordinato dal prof. Piergiorgio Corbetta (Università di Bologna e Istituto Cattaneo). Hanno assicurato un loro intervento, tra i parlamentari emiliano-romagnoli del Partito democratico, l’On. Salvatore Vassallo, il Sen. Giuliano Barbolini, la Sen. Mariangela Bastico, l’On. Gianluca Benamati, la Sen. Maria Teresa Bertuzzi, l’On. Alessandro Bratti, l’On. Pierluigi Castagnetti, la Sen. Rita Ghedini, l’On. Manuela Ghizzoni, l’On. Donata Lenzi, l’On. Carmen Motta, il Sen. Paolo Nerozzi, la Sen. Leana Pignedoli, il Sen. Gian Carlo Sangalli, l’On. Giulio Santagata, la Sen. Albertina Soliani, il Sen. Walter Vitali, l’On. Sandra Zampa.

Approvato il DDL sicurezza

Pubblichiamo l’intervento della Sen. Anna Finocchiaro, capogruppo al Senato del PD, per la dichiarazione di voto finale sul DDL (vergogna) sulla sicurezza. FINOCCHIARO (PD). Signor Presidente, onorevoli colleghi, signori rappresentanti del Governo, veniamo da tre voti di fiducia richiesti per mancanza di fiducia; è una constatazione che hanno fatto anche altri colleghi, ma, insomma, occorre capire. Mi chiedo quanto avrebbe potuto reggere con il voto segreto – perché molte di quelle disposizioni lo avrebbero richiesto – una maggioranza che ha in sé persone che hanno la dignità culturale e politica, oltre che personale, di testimoniare un altro modo di guardare i problemi dell’immigrazione. Non voglio mettere nei guai il presidente Pisanu (ho valutato molto positivamente la sua relazione e i suoi interventi sul punto), ma certo siamo in una situazione nella quale tutte le chiese italiane, tutte le organizzazioni umanitarie internazionali, tutti i sindacati di polizia, di qualunque orientamento politico, e tutti i tecnici del settore affermano che questo provvedimento, sotto il profilo dell’efficacia del controllo dell’immigrazione clandestina, dell’assicurazione e della tutela dei beni delle …

«Dario il ponte tra due generazioni Massimo e Walter si facciano da parte», di Goffredo De Marchis

Fassino: io, ultimo leader dei DS, celgo la contaminazione. «Per me Franceschini è più adatto a fare il segretario del Pd. Senza togliere nulla a Bersani che stimo e con cui ho lavorato per anni. È una precisazione doverosa perché guai se il congresso diventa un referendum tra due persone. Le scelte devono essere motivate politicamente, in modo che quell’ appuntamento non si risolva solo in una conta». Perché sceglie Franceschini? «Dario ha dato alcune risposte forti in questi mesi. Ha tenuto la barra dritta sulla laicità, idem sulla collocazione europea del Pd, ha manifestato in modo chiaro la necessità di un partito strutturato affidando la macchina organizzativa a uomini che non hanno niente a che vedere con il nuovismo. E prima che arrivassero le veline a cancellare tutto, ha fatto una campagna elettorale di contenuti. Ma il mio sostegno non è acritico, né incondizionato. Penso che il congresso debba affrontare due nodi: l’ Italia e il voto di giugno. Siamo in un Paese che da 20 anni non cresce o lo fa meno degli …

«Una linea, un candidato, questo duello non sarà anticamera di scissioni», di Simone Collini

«Guerra tra bande», dice il quotidiano che legge mentre arriva al Lingotto di Torino. «Ma se non abbiamo neanche cominciato?», sorride. Poi Dario Franceschini si fa serio, e mette in fila queste poche parole: «Si chiama democrazia, non si chiama resa dei conti». Ventiquattr’ore prima, il segretario del Pd ha chiesto e ottenuto dalla Direzione che congresso ed elezione del nuovo leader non vengano rinviati al 2010. E nella prima intervista dopo che ha ufficializzato la sua candidatura spiega il perché. Secondo lei non c’è il rischio che il congresso sia una mera conta interna per la leadership? «Dipende da noi che non lo diventi. E il mio impegno è quello di mettere al centro del dibattito le risposte da dare al paese. Dopodiché, io sono stato eletto in un momento di emergenza, e ora la fase che abbiamo davanti richiede stabilità e forza. Entrambe, nella guida di un partito, può averle solo un segretario che venga eletto con una votazione. Chi vincerà avrà la forza per affrontare le regionali, impegnarsi nella costruzione del partito, …

“Lingotto2, i giovani “piombini” provano a riprendersi il Pd” di Mariagrazia Gerina

Attese, riunioni notturne, fuori programma. I big in processione al Lingotto di Torino, come due anni fa. Solo che questa volta il candidato segretario, atteso da tutti, non ha ancora un volto. E chissà se ce l’avrà a fine giornata. Se il nuovo giovane leader del Pd da tutti invocato verrà fuori dalla sfilza di interventi in programma. A fare le convocazioni sono stati i giovani “piombini” – chiamati così perché prima del loro primo raduno a Piombino, due mesi fa, non avevano neppure un nome -, ma forse dopo la giornata di oggi li chiameranno i “lingottini”. La sala è strapiena. Le attese create nella platea tante. Tutte concentrate fino a ieri su Debora Serracchiani, la “ragazza” che ha battuto Berlusconi. Il suo è il discorso che la platea attende di più. Anche se è già preparata a non ascoltare quello che vorrebbe sentirsi dire. Ci sarà Franceschini, il segretario ri-candidato (o ri-rinnovato come lo chiama Pippo Civati, uno dei fondatori della rete “piombina”). Tra i primi ad arrivare, il sindaco della città ospite, …

Franceschini parla al Pd, Finocchiaro critica

«Non dobbiamo aver paura del congresso». Dario Franceschini parla alla direzione del partito e conferma la sua candidatura all’assise di ottobre. Il segretario del Pd contesta chi chiede un rinvio spiegando che «lo statuto parla chiaro» e che in precedenza in molti addirittura avevano chiesto di fissare la data del congresso direttamente nello statuto. «Sarebbe un paradosso – dice franceschini – rinviarlo ora». Le assise si terranno dunque domenica 11 ottobre, le primarie il 25 dello stesso mese. Secondo il segretario un confronto vero, aperto, «anche su linee politiche diverse ci farà bene». E annuncia che in questi mesi proverà a garantire, da segretario in carica, la pienezza della vita democratica del partito pur sostenendo la propria candidatura all’assise. Il segretario, che era stato criticato da alcune componenti ( i dalemiani) per il riferimento al “vecchio” che non deve tornare, ha ribadito la sua idea di rinnovamento: “Penso di investire sulla forza straordinaria del nostro territorio: sindaci, amministratori, segretari provinciali e regionali, consiglieri comunali, presidenti di circolo e giovani parlamentari”. Saranno loro che, se Franceschini …