Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

“Attacchi assurdi, scelta in linea con la Consulta”, di Stefano Passigli

La proposta di legge del Senatore Mucchetti in materia di incompatibilità presentata già da alcune settimane, è stata sorprendentemente presa a pretesto per un nuovo attacco alla dirigenza del Pd e dei suoi gruppi Parlamentari. Dico sorprendentemente perché la proposta da un lato non è nuova ma ha venti anni di precedenti, e dall’altro riflette correttamente l’orientamento giurisprudenziale della Corte Costituzionale. Quest’ultima, infatti, onde assicurare quanto più possibile il rispetto del diritto di ogni cittadino all’elettorato passivo, ha nel corso degli anni progressivamente sostituito al principio della ineleggibilità quello della incompatibilità, affidando alla legislazione ordinaria la fissazione dei termini per la rimozione delle cause di incompatibilità o per la decadenza dagli incarichi. È proprio ispirandosi al principio della sostituzione della inelegibilità con la incompatibilità che si sono sempre mosse da venti anni a questa parte tutte le iniziative legislative del centro sinistra italiano: Pds, Ds, Margherita, e infine Pd. Il primo organico tentativo di intervenire in via legislativa sul conflitto di interessi fu, infatti, la mia proposta di legge del 1994, poche settimane dopo l’avvento …

“Il labirinto degli specchi”, di Claudio Sardo

La crisi economica incide sempre più nella carne viva del paese, mette a dura prova famiglie e imprese, impone prezzi ormai insostenibili ai ceti più deboli. Ma le istituzioni democratiche appaiono impotenti. E la politica è come catturata in un labirinto di specchi, dove le figure e i propositi vengono deformati e capovolti, ma soprattutto dove la realtà – con i suoi conflitti, le sue diseguaglianze, le sue speranze – è drammaticamente separata. Si potrebbe tornare sul caso delle due-tre ore concesse al Pdl per una fantomatica riunione del suo gruppo parlamentare, in luogo di quell’inaccettabile ritorsione contro la Cassazione, colpevole di aver fatto il proprio dovere nel processo Mediaset. Si potrebbe parlare delle assurde polemiche, fondate per lo più sull’ignoranza e sul falso, seguite alla presentazione della proposta Mucchetti in tema di conflitto di interessi. Ma, al di là del merito che ogni giorno affrontiamo sul nostro giornale, sono necessarie alcune considerazioni di fondo. Che riguardano il ruolo e gli affanni della sinistra, alla vigilia di un congresso del Pd molto importante. Che riguardano …

«Noi in prima linea diciamo: al Pd serve una scossa», di Vladimiro Fruletti

Difficoltà, imbarazzo, fatica e anche incazzatura. A sentire i segretari di federazione del Pd, dal Nord al Sud Italia, il momento che vive il popolo dei democratici non è (per usare un eufemismo) dei più semplici. E se la sospensione dei lavori Parlamentari non è (forse) la goccia che ha fatto traboccare il vaso (anche perché il vaso, assicurano, regge, almeno per ora) certamente è un tassello in più in un mosaico la cui tinta dominante è la frustrazione. «Sta aumentando il rischio dell’allontanamento, del disimpegno. Mi dicono “ma come farò alle prossime elezioni a fare i banchini per chiedere alla gente di rivotarci”» spiega Roberto Cornelli segretario della federazione del Pd di Milano circa 11mila iscritti. Che stare con Berlusconi, soprattutto da quelle parti, sia sentita come una «gabbia soffocante» è anche scontato. «Qui abbiamo fatto manifestazioni su manifestazioni» ricorda Cornelli che però sottolinea come sia diffusa anche la «consapevolezza» che dopo il disastro delle elezioni politiche altre strade non c’erano per dare un governo al Paese. «Ma il pericolo ora dice è che …

“Superato ogni limite, così non si va avanti”, di Simone Collini

«Il Pdl mette a rischio la funzione stessa di questo governo. C’è un limite oltre il quale il nostro senso di responsabilità, che anche oggi abbiamo dimostrato, non può andare. O c’è un chiarimento serio, o il Pdl dimostra di essere interessato ai problemi del Paese e non alle vicende giudiziarie di Berlusconi, oppure con la stessa forza con cui abbiamo fatto nascere questo governo diciamo che così non si può andare avanti». Guglielmo Epifani non sottovaluta affatto quanto avvenuto ieri. E in questa giornata di bagarre a Montecitorio innescata dal Pdl e da un Beppe Grillo che invoca nuove elezioni, il segretario del Pd lancia il suo ultimatum: «Noi non temiamo nulla, quale che sia l’evolversi della situazione». Si può continuare a sostenere il governo insieme al Pdl dopo quanto avvenuto? «È indubbio che da oggi si entra in una fase nuova. Abbiamo assistito a una richiesta insostenibile in qualsiasi democrazia. La richiesta del Pdl di sospendere per tre giorni i lavori del Parlamento a seguito di una decisione della Cassazione è un atto …

Pubblica amministrazione, più efficienza e meno sprechi: si può fare

Il ministro della pubblica amministrazione, Gianpiero D’Alia, ha recentemente affermato di voler convocare sindacati e Aran per dare il via a una «negoziazione» sulla parte normativa dei contratti. Un passo importante, significativamente bene accolto dalle rappresentanze dei lavoratori, che ora ha l’opportunità di trasformarsi in un cammino riformista pienamente concertato. È possibile e doveroso lavorare all’efficientamento delle tante realtà nazionali e locali della pubblica amministrazione e a organi di raccordo su cui interferiscono troppe intermediazioni parassitarie. Vuol dire combattere sprechi e inefficienze; diminuire drasticamente i troppi collettori di spesa, centralizzandoli e controllandoli rigorosamente. E ancora: abbattere consulenze e costosi quanto inutili outsourcing, valorizzando le tante e ottime risorse interne alla pubblica amministrazione; dare attuazione alle nuove disposizioni sulle piante organiche, aggiornando lo strumento della mobilità e spostando, ove possibile, il lavoro e non i lavoratori. Soprattutto vuol dire utilizzare le somme recuperate da queste operazioni per andare incontro a dipendenti pubblici che, specialmente negli anni governati dalla destra, hanno subito solo tagli lineari, vedendo crollare drasticamente il proprio potere d’acquisto. Qualificare la spesa pubblica, elevare …

“Sugli aerei decide il Parlamento, lo dice la legge”, di Alberto Custodero

«Con tutto il rispetto per l’autorevolezza dei suoi componenti, ma il “Consiglio superiore di difesa” ha fatto un involontario scivolone». Gian Piero Scanu, capogruppo pd in commissione Difesa alla Camera, commenta così la dichiarazione del Csd secondo il quale, a proposito del programma F35, «il Parlamento non ha diritto di veto». Ma com’è possibile che il Consiglio superiore di difesa abbia fatto questo “scivolone”? «È la legge 244, che ha avuto il parere favorevole del precedente governo, a prevedere che gli acquisti dei sistemi di difesa di tutte le armi siano di competenza primaria del Parlamento, con il governo che svolge funzione concorrente. Il Csd è scivolato su un terreno che non gli si addice perché non è competente a sollevare obiezioni su una legge che è stata controfirmata dal Presidente della Repubblica. La competenza spetta, semmai, alla Corte costituzionale ». E adesso cosa succederà? «Il Parlamento va avanti». E il programma degli F35 sarà stoppato? «Nient’affatto. Si farà una indagine conoscitiva per fare luce su alcuni misteri che circondano questa vicenda». Ad esempio? «Ci …

“Perché ridurre gli ordini di acquisto”, di Claudio Sardo

Il Parlamento è il luogo democratico dove si assumono le decisioni politiche più importanti per il Paese, comprese quelle che riguardano il modello di Difesa e le linee di ammodernamento della tecnostruttura militare. Non sempre è stato così, ma la legge 244 approvata nella passata legislatura ha rafforzato il ruolo delle Camere, pur in presenza di una crescente interdipendenza dei sistemi d’arma. La riunione di ieri del Consiglio supremo di Difesa ha aperto una polemica perché il suo comunicato finale si riferiva, in modo esplicito, a una recente decisione del Parlamento sugli F-35 (avviare un’«indagine conoscitiva» prima di deliberare l’acquisto di nuovi velivoli). Tuttavia, se l’intento era ribadire il carattere ormai definitivo dell’impegno italiano sul programma F-35, il bersaglio polemico non può essere soltanto la larga maggioranza della Camera che ha votato la mozione, ma ad essa va aggiunto il governo stesso, che ha dato parere favorevole e non ha fatto valere le prerogative ora rivendicate dal Consiglio supremo. Al di là della polemica, però, resta il groviglio di un dossier molto controverso, che rischia …