Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

"Torna lo streaming dell’incomunicabilità e Letta esorta i 5Stelle: “Scongelatevi”, di Filippo Ceccarelli

Al terzo o quarto streaming in meno di un mese, risalendo il primo incontro Bersani-Letta con i cinquestelle al 27 di marzo, il giornalista politico comincia a sentirsi un po’ telecronista balbettante e desolato, critico televisivo senza mezzi né preparazione, anima in pena dispersa nel cyberspazio istituzionale. E seppure le fatiche dell’informazione non fanno notizia, la diretta web di ieri, l’incontro fra il presidente incaricato e una sempre più folta delegazione grillina, s’è comunque aperta all’insegna dell’incomunicabilità per poi chiudersi in un pacato botta e risposta a base di freezer e scongelamenti. O meglio, per la verità l’ultima rimarchevole battuta, che quasi certamente Letta si era messo in canna prima ancora di sedersi con i parlamentari del M5S dietro l’ormai famigliare tavolone della Sala del Cavaliere, è quella sulla canzone «Dio è morto», peraltro composta da Guccini un anno prima (1966) che l’incaricato venisse al mondo. Sulla presenza o meno della divinità in questo genere di vicende si può discutere, più o meno laicamente, ma in ogni caso l’esperienza politica – e un po’ anche …

"Il cambiamento? È salvare l’Italia", di Alfredo Reichlin

La cosa che più fa male – e sulla quale bisognerebbe concentrare l’attenzione – è che il Pd così com’è (e quindi la sinistra italiana reale così com’è) non si è mostrato in grado di guidare l’Italia in un passaggio davvero cruciale della sua vicenda nazionale. Un Paese che non ha futuro se non riesce a collocarsi tra i costruttori di una nuova potenza europea. Qui sta la sconfitta del suo gruppo dirigente. Una sconfitta molto amara ma senza appello. E tuttavia tale – essendo quella la posta in gioco – che nessun altro, nel campo democratico, ha vinto. Cerco di capire cosa sta succedendo guardando alla realtà prima ancora che al partito. Lo confesso, io non riesco a spiegare tutto con gli errori di Bersani e con la debolezza e le contraddizioni irrisolte del Pd (ho tanto scritto, come nessun altro, su queste cose). Magari. Purtroppo c’è altro. C’è un grado estremo di logoramento del rapporto di fiducia tra i cittadini e i partiti. C’è un inquinamento morale della politica che è alimentato non …

Debora Serracchiani «Vincere così è stato un miracolo, Grillo s’è fermato a Udine», di Toni Jop

«Dopo i fatti di Roma, ci voleva un miracolo»: Debora Serracchiani ha vinto, di un soffio, ma ha vinto e forse il miracolo di cui parla è proprio quel soffio che l’ha spinta oltre il candidato, e governatore uscente della destra. Non solo: ha vinto a dispetto della lapide che Grillo aveva deposto in questi giorni tempestando le piazze del Friuli Venezia Giulia di suoi show in cui ripeteva senza sosta «Questa sarà la prima regione governata dai Cinque Stelle». Sbagliato, qui l’onda che tutto travolge si è fermata. Anzi, è arretrata. Avevo sentito Debora nei giorni scorsi, mentre il Pd provvedeva a liquidare Marini e poi Prodi, ed era un funerale… Ammettiamolo: non hai gareggiato col favore delle stelle… «Quali stelle, ero furibonda. Quando ho capito che il partito si stava accartocciando ho pensato che era davvero finita. Che gli esiti di quella incomprensibile partita romana si sarebbero riversati qui, dove un bel cartello di forze della sinistra si stava “conquistando” casa per casa, persuadendo i cittadini che eravamo, e siamo, gente seria, che …

"Il Pd ritrovi il coraggio", di Guglielmo Epifani

Il Partito democratico vive un passaggio difficile, quanto mai prima. Innanzitutto per i suoi militanti, ed i suoi elettori. Si coglie un po’ ovunque delusione, disorientamento, e anche rabbia. Di fronte a questo quadro il primo dovere è quello di aprire sedi di confronto, di discussione in tutti i circoli e nei luoghi di aggregazione. Dove questo è avvenuto in queste ore, i segnali dicono che il clima migliora, anche quando il dissenso resta. È inutile girarci attorno: pesa troppo la doppia sconfitta – del voto e del progetto politico del governo di cambiamento – capace di arrestare il decadimento economico, sociale e morale del Paese. E pesa il modo con cui, votazione dopo votazione, ci siamo resi inaffidabili, intanto verso noi stessi, dividendoci ed esponendo Franco Marini e Romano Prodi a un risultato del quale dobbiamo solo vergognarci. L’elezione di Giorgio Napolitano consente finalmente di mettere al riparo le istituzioni, di rassicurare il Paese stretto dentro paure profonde e di evitare una lacerazione più profonda tra Paese e Parlamento. Una parte del popolo democratico …

Vince Debora Serracchiani è il nuovo Presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia

“Abbiamo vinto”, così Debora Serracchiani, uscendo dal suo ufficio del quartiere generale di Udine, a poche sezioni dalla fine dello spoglio ha ufficializzato la sua vittoria in Friuli Venezia Giulia. Dopo un fotofinish che si è protratto per tutto il pomeriggio, Serracchiani è stata eletta nuovo presidente della Regione a statuto speciale con il 39,4% dei voti, contro il 39% del candidato di centrodestra, il presidente Renzo Tondo. Non appena appreso del risultato, Tondo si è congratulato con l’avversaria per la vittoria. Flop del candidato del Movimento 5 Stelle, che si è fermato al 19,2%, con la lista dei grillini ferma al 13,8% contro il 27,2% preso alle elezioni politiche. La prima riflessione della neo eletta presidente è stata sulla scarsa affluenza alle urne – ha votato il 50,5% degli aventi diritto – che “impone un obbligo di riflessione”. Per la neo presidente della Regione è evidente che la gente non guarda più alla politica come a una soluzione, e quindi dobbiamo impegnarci tutti a far sì che la politica diventi di nuovo centrale, importante, …

"Processo ai 101 traditori e a un Pd che va rifondato", di Andrea Marini

Chi l’avrebbe detto, solo tre mesi fa, alla vigilia del voto, che in una domenica mattina di aprile i circoli e i dirigenti del partito cittadino, provinciale e regionale si sarebbero incontrati per “processare” il gruppo parlamentare Pd, prendere atto che il partito è a un passo dello sgretolamento e con la prospettiva di ritrovarsi “imprigionati” in un governo del presidente Napolitano a braccetto con Alfano, Monti e Berlusconi… Ma tant’è questa è la situazione. E ieri mattina in una delle più dure riunioni di partito è andato in scena un incrocio tra una sorta di psicoterapia di gruppo (di partito ndr) e un processo ai parlamentari, anche quelli modenesi. Doveva essere una riunione per i soli segretari di circolo cittadini, ma alla porta della sede sono poi giunti segretari dalla zona di Carpi e amministratori, sono stati invitati il sindaco Pighi, gli ex-parlamentari Bastico e Barbolini. Erano presenti due soli “reduci” dall’«entusiasmante» elezione di Napolitano: Stefano Vaccari e Manuela Ghizzoni. Certo le critiche principali hanno colpito i “vigliacchi”, i “traditori” coloro che affossando Prodi …

"Ma il partito senza leader boccia ogni larga intesa", di Ilvo Diamanti

Sarà difficile succedere a Giorgio Napolitano. L’avevo predetto una settimana fa. Anche se, francamente, non pre-vedevo che Napolitano sarebbe succeduto a se stesso. Tuttavia, si tratta di una soluzione coerente con il singolare modello della nostra democrazia. Un Presidenzialismo preterintenzionale. Che si è affermato senza riforme. Per inerzia e necessità. Napolitano. Non avrebbe mai voluto essere rieletto – primo caso nella nostra storia repubblicana. Ma ha dovuto arrendersi a questo stato – o meglio, Stato – di emergenza. Perché è l’unica soluzione possibile di fronte all’impossibilità di trovare altre soluzioni. In un Parlamento che riflette e moltiplica la rappresentazione di un Paese dove si confrontano tre “grandi minoranze” politiche – e non comunicanti. Ritratto esemplare del tumultuoso declino della Seconda Repubblica. Dove, non a caso, Berlusconi ri-emerge, nonostante tutto e tutti. Perché la conosce e la controlla meglio degli altri. La Seconda Repubblica: ispirata al maggioritario e alla personalizzazione dei partiti – anzi, dai partiti personali. Oggi è senza ancore e senza timoni. Come una nave che non tiene la rotta, perché l’equipaggio è diviso …