Tutti gli articoli relativi a: scuola | formazione

"Otto euro per la formazione e aiuti dalle famiglie. Chi è l'insegnante del 2012", di V. San.

Non più giovanissimi, a volte demotivati, pieni di voglia di fare nonostante le difficoltà oggettive moltiplicate dalla crisi economica: sono gli insegnanti italiani, oltre 700 mila persone che ogni anno cercano di istruire i quasi 8 milioni di studenti delle 9.500 scuole statali di ogni ordine e grado. Non ci sono solo i 600 mila docenti di ruolo, che percepiscono regolarmente uno stipendio che va dai 1.300 a 2.000 euro in base all’anzianità, con ferie e tredicesima retribuite: ci sono anche 60mila insegnanti di sostegno e 50 mila precari, che in questi giorni aspettano con ansia di essere richiamati in servizio per cominciare a lavorare, ma senza ferie retribuite e con la malattia pagata solo al 50% se l’incarico non è annuale. La maggior parte è donna, il 79,4%. E moltissimi non sono più giovani: se l’età media degli insegnanti di ruolo è 49 anni (dati del ministero dell’Istruzione), nel 2007-2008 più della metà dei docenti italiani in servizio nella scuola secondaria era over 50, tra i più vecchi in Europa, mentre nella scuola primaria …

"Scuola, serve equilibrio sul concorso", di Francesca Puglisi

Nella splendida cornice del cortile del Collegio Raffaello di Urbino abbiamo inaugurato la Festa nazionale scuola e università del Pd e il ministro Profumo, sollecitato dalle nostre richieste sull’annunciato concorso per gli insegnanti, ha offerto qualche chiarimento. Come è noto, dopo le 22.000 immissioni in ruolo di insegnanti dalle GAE per l’anno scolastico che sta per partire (siamo ancora in attesa delle 7000 stabilizzazioni del personale ATA), per il 2013/2014 il ministro intende dare avvio a nuovi concorsi, procedendo il 24 settembre con un bando per 11.000 posti, mentre altrettanti continueranno a essere assunti dalle graduatorie, rispettando la legge. Una doppia chance di assunzione per gli abilitati. All’assemblea di Varese il Pd ha democraticamente votato che per la formazione e il reclutamento degli insegnanti «occorre rendere disponibili per l’immissione a tempo indeterminato i posti attualmente coperti con incarico annuale dagli insegnanti precari riprendendo il piano di stabilizzazioni intrapreso dal governo Prodi. In previsione del momento in cui cominceranno ad essere disponibili gli abilitati del nuovo sistema di formazione iniziale, va garantito un equilibrio tra immissioni …

"Scuola, serve equilibrio sul concorso", di Francesca Puglisi

Nella splendida cornice del cortile del Collegio Raffaello di Urbino abbiamo inaugurato la Festa nazionale scuola e università del Pd e il ministro Profumo, sollecitato dalle nostre richieste sull’annunciato concorso per gli insegnanti, ha offerto qualche chiarimento. Come è noto, dopo le 22.000 immissioni in ruolo di insegnanti dalle GAE per l’anno scolastico che sta per partire (siamo ancora in attesa delle 7000 stabilizzazioni del personale ATA), per il 2013/2014 il ministro intende dare avvio a nuovi concorsi, procedendo il 24 settembre con un bando per 11.000 posti, mentre altrettanti continueranno a essere assunti dalle graduatorie, rispettando la legge. Una doppia chance di assunzione per gli abilitati. All’assemblea di Varese il Pd ha democraticamente votato che per la formazione e il reclutamento degli insegnanti «occorre rendere disponibili per l’immissione a tempo indeterminato i posti attualmente coperti con incarico annuale dagli insegnanti precari riprendendo il piano di stabilizzazioni intrapreso dal governo Prodi. In previsione del momento in cui cominceranno ad essere disponibili gli abilitati del nuovo sistema di formazione iniziale, va garantito un equilibrio tra immissioni …

"Ecco perché la crisi va spiegata ai ragazzi", di Gustavo Pietropolli Charmet

Fra poche settimane i ragazzi tornano a scuola. Non sarà un inizio d’anno come gli altri. La crisi ha coinvolto molte famiglie. I padri di alcuni di loro hanno perduto il posto di lavoro; molti hanno dovuto ridurre il tempo e i consumi delle vacanze. A tutti è giunta notizia che il governo e il Parlamento stanno occupandosi del loro futuro perché la crisi potrebbe compromettere la possibilità di creare nuovi posti di lavoro. Il futuro dell’intera Europa è incerto. E la scuola cosa dirà? Parlerà di ciò che sta succedendo? Li aiuterà a capire e a studiare i possibili scenari futuri? I giovani attuali, a conclusione del periodo di formazione, si inseriranno in una società chiamata ad assumere decisioni importanti per la salvezza non solo dell’economia ma dell’intero pianeta. Sta diventando cruciale la diffusione della consapevolezza che i grandi problemi della condizione umana (il degrado ambientale, il caos climatico, la distribuzione ineguale delle risorse, la salute e le malattie, i dilemmi bioetici, il confronto fra politiche e religioni, la ricerca di una nuova qualità …

"Ecco perché la crisi va spiegata ai ragazzi", di Gustavo Pietropolli Charmet

Fra poche settimane i ragazzi tornano a scuola. Non sarà un inizio d’anno come gli altri. La crisi ha coinvolto molte famiglie. I padri di alcuni di loro hanno perduto il posto di lavoro; molti hanno dovuto ridurre il tempo e i consumi delle vacanze. A tutti è giunta notizia che il governo e il Parlamento stanno occupandosi del loro futuro perché la crisi potrebbe compromettere la possibilità di creare nuovi posti di lavoro. Il futuro dell’intera Europa è incerto. E la scuola cosa dirà? Parlerà di ciò che sta succedendo? Li aiuterà a capire e a studiare i possibili scenari futuri? I giovani attuali, a conclusione del periodo di formazione, si inseriranno in una società chiamata ad assumere decisioni importanti per la salvezza non solo dell’economia ma dell’intero pianeta. Sta diventando cruciale la diffusione della consapevolezza che i grandi problemi della condizione umana (il degrado ambientale, il caos climatico, la distribuzione ineguale delle risorse, la salute e le malattie, i dilemmi bioetici, il confronto fra politiche e religioni, la ricerca di una nuova qualità …

"La scuola sotto stress", di Fabrizia Bagozzi

Fra i presidi che mancano e il caro libri, riparte l’anno scolastico. Il ministro dell’istruzione Francesco Profumo non ha fatto a tempo ad annunciare il primo concorso per insegnanti dal 1999 – un vero e proprio evento, già segnato però da polemiche su inclusi ed esclusi – che le battute finali di un altro (tormentatissimo) concorso, quello per dirigenti scolastici rischia di incidere pesantemente sull’andamento del nuovo anno scolastico. Cominciata male (con mille domande su cinquemila della primissima fase concorsuale sonoramente sbagliate), proseguita peggio (nella successiva preselezione su cento domande 38 non erano completamente corrette per cui il tribunale amministrativo ha consentito l’accesso al test anche ai non ammessi), la selezione per diventare presidi – avvenuta in piena era Gelmini – ha seguito modalità di esecuzione che in diverse regioni italiane ha prodotto ulteriori ricorsi. Come in Lombardia, dove il Consiglio di stato ha dato ragione agli insegnanti che avevano chiesto l’annullamento del concorso perché durante la fase di correzione degli scritti non sarebbe stato garantito l’anonimato (troppo trasparenti le buste contenenti le prove). La …

"Test di ammissione contestati il ministero svela gli autori", di Salvo Intravaia

Il ministro Profumo pubblica l’elenco di tutti coloro che hanno confezionato le domande dei quizzoni che consentiranno a poco più di 20 mila precari di conquistare la preziosa abilitazione all’insegnamento. Che si sono rivelate in buona parte non conformi al bando. La Gelmini su Facebook: “Io non c’entro”. Ecco i responsabili del disastro sui test per l’ammissione ai Tfa. Dopo giorni di polemiche – anche con l’ex ministro Mariastella Gelmini – sulle responsabilità del flop sotto gli occhi di tutti, il ministro Profumo pubblica l’elenco di tutti coloro che hanno confezionato le contestate domande dei quizzoni che consentiranno a poco più di 20 mila precari di conquistare la preziosa abilitazione all’insegnamento. Tfa è l’ennesimo acronimo di matrice scolastica che sta per Tirocinio formativo attivo, introdotto dalla riforma Gelmini sulla cosiddetta Formazione iniziale dei docenti: la carriera universitaria che occorre intraprendere per diventare insegnanti del terzo millennio. Questi ultimi, per sedere in cattedra alla media e al superiore, in futuro dovranno seguire un corso di laurea quinquennale ad indirizzo “insegnamento” e un tirocinio di un anno …