Tutti gli articoli relativi a: università | ricerca

Factory 365, l’on. Ghizzoni parlerà di tasse e risorse per gli atenei – comunicato stampa 06.12.14

  Domenica 7 dicembre la parlamentare modenese del Pd Manuela Ghizzoni sarà a Roma tra gli ospiti di Factory 365, la due giorni organizzata dai Giovani democratici per discutere le tematiche più importanti per il Paese, oggetto di 60 tavoli di lavoro a cui parteciperanno giovani da tutta Italia. Manuela modenese interverrà al tavolo dedicato alla tassazione e finanziamento universitario, un tema su cui è da tempo impegnata. Ecco la sua dichiarazione:   “Abbiamo le tasse universitarie fra le più alte d’Europa: questo dato allarmante, se letto insieme ad una distribuzione non equa dei redditi, a squilibri territoriali e alle poche borse di studio (sono circa 46.000 gli studenti meritevoli che rischiano di rimanere senza), sta causando una preoccupante emorragia di iscrizioni, come già evidenziano gli ultimi rapporti sull’accesso universitario. Un patrimonio di talenti e creatività disperso. Per questo ho lavorato a lungo a una proposta di legge che ridisegna completamente la tassazione universitaria per renderla finalmente equa, progressiva e inclusiva. Questo tema, insieme a quello dei finanziamenti all’università e alla ricerca, è una delle …

"Ricercatori italiani come panda. In dieci anni «scomparsi» 9 su 10", di Claudia Voltattorni – Corriere della Sera.it 05.12.14

«Sono stanca di fare il panda, basta con le pacche sulle spalle: noi vogliamo un impegno serio, siamo persone con anni di ricerca e studio alle spalle, abbiamo competenze acquisite qui in Italia, vogliamo spenderle qui, non all’estero». Perciò Valentina Bazzarin, 34 anni, bolognese, ricercatrice di Scienze Politiche è arrivata a Roma insieme con altri suoi colleghi ricercatori di tutta Italia. Per un flashmob contro il jobs act, ma soprattutto per dire che «l’università italiana si sta impoverendo e questo è un problema di tutto il Paese, non solo nostro». E forse non ha tutti i torti a ben vedere i dati dello studio «Ricercarsi» commissionato dalla Flc Cgil e presentato giovedì mattina al Senato. Esodo Negli ultimi 10 anni, spiega Francesco Vitucci, uno degli autori della ricerca ed ex ricercatore precario, «negli atenei italiani c’è stato un vero e proprio esodo: su 100 ricercatori precari, l’università ne ha espulsi più di 93». Che significa persone formate e poi lasciate andare via, all’estero magari, ma anche a fare tutt’altro rispetto a quello per cui hanno …

L.stabilità, Ghizzoni “Troppo pochi i ricercatori, al Senato risposte” – comunicato stampa 04.12.14

“La Legge di stabilità, attualmente all’esame del Senato, rappresenta un’occasione importante per cominciare a imprimere la svolta di cui il sistema universitario ha un bisogno vitale”: lo dice la parlamentare modenese del Pd Manuela Ghizzoni commentando i dati dell’indagine di Flc-Cgil “Ricercarsi” che provano come in Italia ci siano troppo pochi ricercatori, un fenomeno che depaupera il complessivo sistema della conoscenza. “I dati presentati dall’indagine ‘Ricercarsi’ sono drammatici ma non stupiscono certo chi si occupa di politiche universitarie, e saranno utili per infrangere i tanti luoghi comuni. Primo fra tutti quello secondo cui in Italia ci sono troppi ricercatori. La verità è opposta: il nostro Paese ne ha invece fame”. Lo dichiara Manuela Ghizzoni, deputata modenese del Pd e componente della Commissione Cultura della Camera, per commentare i dati di Ricercarsi, l’indagine sui percorsi di vita e lavoro nel precariato universitario presentata da Flc-Cgil. “Secondo i ultimi dati Eurostat del 2011 – spiega Ghizzoni – a fronte di 520mila ricercatori in Germania, di 429mila nel Regno Unito, di 338mila in Francia, l’Italia ne aveva solo 151mila. E la situazione, già allora …

"Università, sempre meno matricole e sempre più abbandoni e pentimenti. Crolla popolazione 19 anni", La Repubblica 04.12.14

Il rapporto annuale di Almalaurea sui diplomati evidenzia un quadro scoraggiante: nel nostro paese diminuiscono i giovani, dopo il diploma solo il 30% prosegue gli studi, tantissimi lasciano durante il primo anno e molti se potessero tornare indietro farebbero un percorso diverso Neodiplomati demotivati e “frastornati” che sbagliano sovente la scelta universitaria e si pentono del percorso scolastico appena concluso. Il quadro che scaturisce dall’annuale rapporto di Almalaurea sui diplomati nel 2014 è tutt’altro che incoraggiante. E richiama l’attenzione della classe politica sui giovani. “Il nostro è un Paese – dichiara Andrea Cammelli, fondatore nel 1994 e direttore del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea – che sta “perdendo”, a causa di mancate nascite, giovani ad una velocità impressionante. Si tratta di una vera e propria emorragia che si traduce in una contrazione della popolazione diciannovenne, negli ultimi 30 anni, del 40 per cento (-389mila ragazzi e ragazze). Quella che un tempo si chiamava piramide per età oggi, in Italia, è diventato un asso di picche, con forti restrizioni alla base”. E’ ovvio quindi che “un Paese come …

Nell'attesa di "Ricercarsi", di Manuela Ghizzoni 03.12.14

I dati dell’indagine “Ricercarsi”, che verranno presentati domani al Senato, sono anticipati da un bel dibattito avviato dalla lettera aperta che Cosimo Lacava ha inviato al presidente Napolitano per denunciare lo stato di precarietà in cui sono costretti molti ricercatori italiani (e quindi la ricerca italiana) e che le norme della legge di stabilità non contrasta. A quella lettera ne é seguita una della senatrice a vita Elena Cattaneo, a sostegno di Lacava e un intervento del prof. Eugenio Mazzarella, che sposta lo sguardo su quello che é, a mio avviso, il nodo vero da sciogliere: il definanziamento del sistema. Infatti la ragione vera del disagio assunzionale nelle università è il persistere di un pesante blocco parziale del turnover universitario – esteso addirittura ai ricercatori a tempo determinato, caso unico nella pubblica amministrazione – che va avanti dal 2008 e che non finirà prima del 2018, anno dopo il quale, comunque, il personale universitario non potrà più tornare a crescere. E’ la drastica cura dimagrante per gli organici universitari costruita dal Governo Berlusconi nel 2008 …

"Amami da vivere" , di Roberta Agostini – www.partitodemocratico.it 24.11.14

Il 2013 è stato un anno pesante, come scrive il Rapporto Eures sul femminicidio in Italia: 179 le donne uccise, il 70% in famiglia e il 92,4% per mano di un uomo. Una su sei uccisa dopo la decisione di lasciare il proprio partner. Una su dieci era una collega o una dipendente del suo assassino. Nella metà dei casi sono morte di botte, o strangolate. Maltrattate dal proprio uomo, che spesso avevano denunciato. Da leggere insieme a questi, i dati della ricerca “Rosa Shocking – Violenza, stereotipi e altre questioni del genere”, presentato alla Camera e realizzato da WeWorld Intervita per ipsos. Per un italiano su tre la violenza domestica sulle donne è un fatto privato, che si risolve in famiglia. Per uno su cinque è accettabile denigrare una donna con uno sfottò a sfondo sessuale. Uno su 10 pensa che se le donne non indossassero abiti provocanti non subirebbero violenza. Uno su 4 è convinto che se una donna resta con il marito che la picchia, diventa lei stessa colpevole. La violenza contro …

"I Master e i processi di autovalutazione delle Università" di Giunio Luzzato – ROARS.it 22.11.14

Il funzionamento dei Master universitari è stato esaminato, nelle settimane passate, in una interrogazione dell’on. Manuela Ghizzoni e nella risposta che le ha dato il Governo. Dal testo di tale risposta emerge che il MIUR mira sistematicamente, in un’ottica quasi monomaniacale, all’accreditamento di ogni singolo percorso formativo. Ciò mentre un importante studio  evidenzia il fatto che la maggior parte dei Paesi europei, nell’attuare le indicazioni ENQA sugli European Standards and Guidelines (ESG) per l’Assicurazione della qualità didattica, puntano a valutare non i singoli percorsi, bensì l’efficacia degli strumenti di cui un Ateneo si è dotato per garantire la qualità stessa. Il funzionamento dei Master universitari è stato esaminato, nelle settimane passate, in una interrogazione dell’on. Manuela Ghizzoni (vedi sotto) e nella risposta che le ha dato il Governo (vedi sotto). Mi sembra perciò opportuno ritornare sul tema, che avevo qui affrontato il 6/9 scorso, in quanto l’esame della risposta ministeriale consente di discutere aspetti decisivi dell’intero sistema di valutazione delle Università. Fin dall’inizio del testo di tale risposta emerge infatti che il MIUR mira sistematicamente, …