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Tasse universitarie: eppur si muove

Oggi pomeriggio, in Commissione Istruzione alla Camera, il sottosegretario Faraone è intervenuto al comitato ristretto che, dopo una lunga pausa, ha ripreso l’esame delle due proposte di legge (una a mia firma e l’altra del collega Vacca del M5S) che intervengono sulle tasse universitarie. La notizia sta nell’interesse e nell’impegno che, a nome del Governo, il sottosegretario ha espresso sulla proposta alla quale stiamo lavorando.
Di cosa si tratta? Nello stabilire l’esenzione dalle tasse per la fascia di studenti a basso reddito, nella determinazione di un meccanismo per garantire equità e progressività alla tassazione per i redditi medi e nel garantire agli atenei la compensazione della riduzione delle entrate. Questo è lo stato dell’arte dopo quasi due anni di riflessioni e approfondimenti.
I colleghi del M5S si sono affrettati, a mezzo comunicati stampa, a mettere il cappello sulla proposta e a rivendicare come un successo loro l’atteggiamento positivo del Governo. Secondo me le cose stanno diversamente e provo a spiegare perché.
1. l’impianto della proposta che ho descritto è, di fatto, una formulazione “alleggerita” della proposta di legge a mia prima firma, depositata esattamente 2 anni fa, che potete leggere a questo link
2. la proposta del M5S, presentata un anno prima, prevede anch’essa una semplice no tax area (senza preoccupazione per le sorti dei redditi superiori a quelli esonerati), ma prioritariamente dispone di ripristinare il meccanismo di regolazione (modificato dal Governo Monti) delle tasse universitarie, secondo il quale esse non possono superare il 20% dei finanziamenti statali trasferiti agli atenei. Questo sistema non ha però garantito, nel tempo, equità e progressività alle tasse. Vero è che a febbraio il M5S ha lanciato una campagna per la No tax area, ma solo dopo aver trascorso molte sedute di confronto sulla proposta PD…
3. rispetto al lavoro portato avanti in comitato ristretto, l’atteggiamento del governo oggi è stato incoraggiante ma andrei cauta a dire “OK a nostra proposta”.
Insomma, capisco che le elezione sono vicine, però la versione del M5S è un po’ tropo sbilanciata nell’accreditarsi meriti e successi. Consiglio maggiore cautela e maggior rispetto per il lavoro svolto. La strada da percorrere è ancora lunga e se raggiungeremo l’obiettivo sarà un successo da “condividere”