Anno: 2008

Scuola, Ghizzoni (Pd): “Perché il governo non vara il piano di intervento?”

“Come potrà domani il consiglio dei Ministri approvare lo schema dei regolamenti sul nuovo ordinamento scolastico se ancora non è ufficializzato il piano programmatico dal quale devono discendere i regolamenti stessi, così come previsto dalla manovra estiva?”. Se lo chiede l’on. Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione Cultura della Camera. “Domani – prosegue Ghizzoni – il consiglio dei Ministri dovrebbe approvare lo schema di regolamenti sulla scuola di infanzia, primaria e medie e sul dimensionamento scolastico. Come previsto dalla manovra d’estate questi regolamenti devono recepire le indicazioni contenute nel ‘piano programmatico di intervento’ che, vale la pena ricordare, contiene le indicazioni precise sui tagli. Cioè, quali cattedre, quali posti di lavoro sopprimere, quali materie cancellare, di quante ore riodurre il tempo scuola. Il tutto al fine di raggiungere gli 8 miliardi di euro di risparmi voluti da Tremonti dalla manovra estiva. La scorsa settimana a palazzo Chigi c’è stato un importante incontro del governo con le parti sociali per discutere i contenuti del piano. L’esito dell’incontro è stato reso noto in un verbale in cui …

16 miliardi per l’Italia. Le proposte del PD per uscire dalla crisi economica e dalla recessione

Il PD ha presentato una proposta concreta per affrontare la crisi economica: “Serve una manovra coraggiosa, anche se non temeraria che sposti un punto percentuale del Pil, pari a circa 16 miliardi”. Questo è il commento di Pierluigi Bersani, ministro ombra dell’Economia del PD. Ma dopo una riunione di due ore con Giulio Tremonti le posizioni rimangono distanti. Il governo continua a rimanere sordo alla collaborazione, come la peggiore delle opposizioni oltranziste sa dire solo no alla manovra alternativa del PD. Ciononostante Tremonti lascia aperto uno spiraglio sottolineando l’importanza del dialogo con l’opposizione “nell’interesse del paese” e le due principali direttive degli interventi necessari: iniziative serie e forti sull’uso dei fondi europei per gli ammortizzatori sociali e con investimenti anche infrastrutturali per decidere i quali occorre coinvolgere le regioni. Bersani ha ribadito che , a suo giudizio il Paese “non ha focalizzato ancora la gravità della crisi economica”. I giornali affrontano il tema solo “nelle pagine economiche” e la principale conseguenza di tutto questo la scarsa considerazione da parte del governo che ha inaugurato una …

“Quando la fatica parla al femminile. Lavorare stanca, soprattutto le donne”, di Maurizio Ricci

Lavorare è donna. Come le donne, del resto, sanno benissimo. Gli uomini lo sanno un po’ meno. Ma i dati non lasciano dubbi. L’Istat li ha raccolti in un volumetto nello scorso settembre, dal titolo beneaugurante “Conciliare lavoro e famiglia” e non ammettono replica: trattandosi di indagini campionarie, quei dati sono stati forniti dai diretti interessati, cioè noi. E, dunque: fra lavoro a casa e in ufficio, le donne iniziano prima, finiscono dopo, dormono meno degli uomini e delle altre europee, hanno meno tempo libero. Si sudano la giornata sette giorni su sette, senza staccare mai, neanche al weekend. Nessuna di loro, quanto torna dall’ufficio, si sbatte in poltrona, senza più muovere un dito. Mentre così fa un italiano (maschio) ogni tre. Basta questo per respingere, in linea di principio, l’idea che anche le donne restino al lavoro cinque anni di più, rinviando la pensione agli stessi 65 anni degli uomini, come Brunetta e altri sono tornati a proporre? A discuterne, anche fra loro, sono, per prime, le donne. E, allora, vediamo com’è la situazione. …

Alla camera dei deputati: «1938-2008: settant’anni dalle leggi antiebraiche e razziste, per non dimenticare»

Presso la Camera dei Deputati, questa mattina si è svolta l’iniziativa “1938-2008: settant’anni dalle leggi antiebraiche e razziste, per non dimenticare”. La celebrazione è stata aperta dal Presidente della Camera On. Fini. All’incontro sono intervenuti il Presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, Renzo Gattegna, il direttore del Centro di documentazione ebraica contemporanea di Milano, Michele Sarfatti, Nedo Fiano e Zoe Brandizzi. È stata una occasione importante e solenne per ricordare la più brutta pagina della nostra storia e riconosco al Presidente Fini di aver svolto un significativo intervento che apprezzo e condivido pienamente. Fini ha infatti ricordato le gravi responsabilità del fascismo e i silenzi di parte della gerarchia ecclesiale, il chè naturalmente non cancella l’azione coraggiosa svolta da numerosi cittadini, antifascisti, esponenti del mondo cattolico e religiosi che hanno consentito di salvare moltissimi ebrei. Potete rivedere gli interventi collegandovi al sito http://www.camera.it/serv_cittadini/21262/21565/22106/documentotesto.asp  Manuela Ghizzoni

“La scuola elementare funziona, anche in matematica “, di Giovanni Scancarello

L’Italia tra i primi al mondo per apprendimento delle scienze. Accade nella scuola elementare, che dimostra di sapersela cavare pure nella ostica matematica. La scuola primaria italiana conferma i suoi livelli di eccellenza nel confronto internazionale, come risulta nell’ultimo studio dell’international association of educational achievement (Iea) presentato alla stampa lo scorso 9 dicembre. Si tratta del Timss 2007 (acronimo di trends in international mathematics and science studies) il più avanzato e importante programma di valutazione degli apprendimenti in matematica e scienze condotto da più di dieci anni dalla Iea, sugli alunni in uscita dalle elementari e dalle medie di circa sessanta Paesi. Una scuola elementare italiana in ottima forma, quella fotografata dalla Iea, che ne aveva già riconosciuto il merito per i livelli di apprendimento della lettura in occasione del programma Pirls 2006 che aveva offerto più di un argomento a favore della levata di scudi seguita alla proposta del ritorno al maestro unico e del taglio del tempo scuola alle elementari. Un dato però questo sui test di scienze e matematica dello Iea timms …

On. Ghizzoni sul decreto 180: “Tanto fumo e poco arrosto nell’ennesimo decreto del governo che non risolverà i problemi del sistema universitario italiano, mentre gli insopportabili tagli finanziari del 2010 incombono già all’orizzonte”

Intervento dell’On. Manuela Ghizzoni in Aula durante la discussione alla Camera la legge di conversione del DL 180 su università, ricerca e diritto allo studio “Signor Presidente, sottosegretario Pizza, onorevole relatore, colleghi, per la seconda volta, in quest’Aula, discutiamo su provvedimenti di politica universitaria e – voglio sottolinearlo – per la seconda volta, il vettore normativo è quello della decretazione d’urgenza. Si tratta dell’ennesimo decreto-legge (personalmente ne ho perso il conto): non mi preoccupa tanto e solo il dato statistico, quanto piuttosto lo stato di salute della nostra democrazia. Dall’avvio della legislatura, infatti, l’attività del Parlamento è stata quasi totalmente dedicata alla conversione in legge di decreti-legge, poiché è convinzione palesata dell’esecutivo, che la discussione parlamentare sia poco più di un intralcio al proprio mandato. Appare chiaro a tutti, allora, il significato che il Governo Berlusconi attribuisce alle prerogative del Parlamento e al potere legislativo: discutere e confrontarsi nel merito delle questioni con l’opposizione, all’interno della stessa maggioranza, sono per questo esecutivo orpelli. Lo dico, naturalmente, con profondo rammarico.               Durante la conversione in legge …

Enrico Morando: «Precari, fondi al piano Ichino e il sindacato ci sarà», di Enrico Marro

«Condivido la proposta di Pietro Ichino e ritengo che il Pd debba discuterla già nella riunione della direzione del 19». Enrico Morando, coordinatore del governo ombra, ritiene che non ci sia tempo da perdere e che vada invece colta la congiuntura della crisi economica per risolvere una volta per tutte la questione di un «mercato del lavoro duale» che protegge i lavoratori a tempo indeterminato e lascia senza tutele milioni di precari. E la proposta del giuslavorista e senatore democratico Ichino, illustrata ieri sul Corriere, di prevedere un contratto unico per tutti i lavoratori con tutele crescenti nel tempo, gli sembra la risposta giusta. Ma essa prevede anche la modifica dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, un tabù finora per la sinistra. «Guardi, se continuiamo a mettere la questione così: “Volete che resti l’articolo 18 oppure no?” allora la risposta della sinistra e del sindacato non può che essere no. Ma la proposta di Ichino inserisce il superamento dell’articolo 18 in una riforma complessiva, che estende le tutele a tutti i lavoratori». Forse neppure il …