Giorno: 7 Ottobre 2014

"Tasse universitarie, il nuovo Isee avvantaggia le famiglie numerose che vivono in affitto", di Gianni Trovati – Scuola 24 07.10.14

Una condizione migliore per le famiglie numerose e per chi abita in affitto, e un “peggioramento” per chi ha la casa di proprietà e per chi, soprattutto, finora ha sfruttato autodichiarazioni non veritiere per ottenere sconti a cui non aveva diritto.  Sono queste le conseguenze che il debutto del nuovo Isee dovrebbe produrre in ambito universitario. L’utilizzo dell’Isee L’indicatore della «situazione economica equivalente» è lo strumento che le università utilizzano per graduare i contributi studenteschi a carico degli iscritti e individuare chi ha diritto a borse di studio, alloggi (quando ci sono) e altri aiuti. L’Isee utilizzato oggi è vecchio di 16 anni, ma le regole sono state riformate nel 2011 con una serie di modifiche all’indicatore, fissate in un decreto attuativo del 2013. Da allora il nuovo Isee è tornato in naftalina, ma nei giorni scorsi il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, l’ha rilanciato annunciandone il debutto effettivo dal prossimo 1° gennaio. Anche se questo calendario governativo fosse rispettato, nell’università ovviamente i primi effetti si avrebbero più tardi, cioè con le nuove iscrizioni al …

"E in quel piccolo mondo siamo cittadini e compaesani", di Ilvo Diamanti – la Repubblica 07.10.14

L’esodo dalle città verso la provincia non è un fenomeno solo italiano. Riflette il deterioramento della qualità della vita e dell’ambiente soprattutto nelle periferie urbane. Dove si addensano i flussi migratori. Dove, al tempo stesso, il sistema residenziale e il paesaggio si sono degradati. Così, quelli che possono, se ne vanno. Per echeggiare il linguaggio dell’ecologia sociale: “evadono” dalle città e si “rifugiano” nei paesi più piccoli. Possibilmente, non lontano dai centri urbani, perché, comunque, le città restano il principale luogo di offerta di servizi. L’Italia, d’altronde, è un Paese di compaesani (come ha osservato il sociologo Paolo Segatti). La “provincia”, il mondo dei piccoli paesi e delle piccole città, d’altronde, è, ancora, fonte di soddisfazione, personale e sociale. Anzitutto, perché offre una rete di relazioni più fitta. Tra coloro che risiedono in comuni con meno di 10 mila abitanti, 7 persone su 10 affermano di avere legami e conoscenze con i vicini di casa. Oltre i 30 mila abitanti, la quota scende a poco più del 50% e negli agglomerati metropolitani, con più di 500 …