Giorno: 27 Ottobre 2014

Regolamentazione master universitari, la risposta del ministro – Manuela Ghizzoni 27.10.14

La risposta alla mia interrogazione sulla regolamentazione dei master universitari mi ha lasciata perplessa. Il Ministero, infatti, affida la soluzione del problema al futuro accreditamento sulla base degli indicatori definiti dall’ANVUR, l’agenzia di valutazione del sistema universitario, che dovrebbe assicurare i requisiti didattici, strutturali, organizzativi e di qualità dei corsi proposti dagli atenei. Un modo per non rispondere alla nostra interpellanza che, nel rispetto dell’autonomia universitaria, più semplicemente chiedeva al Ministero se e come intendesse sollecitare i singoli atenei ad adottare nei regolamenti didattici la programmazione, il coordinamento e la valutazione dei propri master. In altre parole si chiedeva al Ministero se intendesse “governare” il principio della responsabilità e dell’autovalutazione da parte degli atenei. Mi pare che la sollecitazione mossa dall’interrogazione non sia stata colta, eppure essa resta valida, per assicurare qualità ed efficacia agli studenti che investono denaro e attese nei master, per mantenere uno standard omogeneo con i paesi europei ed anche evitare accuse che spesso gettano discredito sul nostro sistema universitario. http://www.camera.it/leg17/824?tipo=A&anno=2014&mese=10&giorno=23&view=&commissione=07#data.20141023.com07.allegati.all00040

"Poche matricole tra i meno abbienti, laureate sempre più numerose", di Marzio Bartoloni – Scuola 24 27.10.14

Nuovo appuntamento con il focus di Almalaurea, questa volta dedicato all’identikit dei giovani al loro ingresso all’università e ai fattori che influenzano le scelte La maggior parte delle matricole proviene da famiglie di estrazione più elevata o con almeno un genitore laureato. I più disposti a spostarsi per motivi di studio sono i giovani del Mezzogiorno e, in generale, tra i laureati le donne sono più numerose degli uomini. Il nuovo focus realizzato da Scuola 24 in collaborazione con Almalaurea traccia l’identikit dei laureati al loro ingresso all’università , individuando i fattori che influenzano le scelte dei giovani: contesto socio familiare, migrazioni territoriali, differenze di genere e motivazioni. Scoprendo innanzitutto una prevalenza dei laureati provenienti da contesti familiari avvantaggiati dal punto di vista socioculturale. «Solo 30 diciannovenni su 100 si iscrivono all’università,provenendo nella maggioranza dei casi dai contesti familiari più favoriti – spiega il direttore di Almalaurea, Andrea Cammelli – mentre al restante 70 per cento dei giovani non è consentito affrontare gli studi universitari per l’assenza di una seria politica del diritto allo studio, delle …

"Attenti ai pifferi delle Isole Cook", di Mario Pirani – La Repubblica 27.10.14

” Repubblica se lo sogna che la Svizzera sia davvero disposta a seppellire il segreto bancario” ci scrive un lettore di Lugano polemizzando con una mia rubrica del 29 settembre a proposito della legge che introduce anche in Italia la “collaborazione volontaria” (voluntary disclosure) del contribuente con lo Stato per la riemersione dei capitali nascosti. La legge è passata ora anche al Senato: dal rientro dei capitali sono attesi introiti erariali di diversi miliardi, che completeranno e rafforzeranno durante il 2015 la manovra economica espansiva che il Governo vuole realizzare. Gli accordi firmati all’Ocse e nel G20 prevedono che, dal primo gennaio 2016, i clienti dovranno fornire all’intermediario che opera in uno dei paesi aderenti, al momento della sottoscrizione di un prodotto finanziario, un’autocertificazione. Sarà a carico dell’intermediario verificare la correttezza dell’informazione. Banca d’Italia fa una stima di 124-194 miliardi di capitali italiani nascosti all’estero, di cui il 60 per cento in Svizzera, infatti i banchieri svizzeri, consultati informalmente, parlano di 50-100 miliardi italiani nascosti nei loro caveau. Sempre dal nostro anonimo commentatore (il cui …

"Ristoranti, mostre e teatri ecco le nuove vite delle stazioni abbandonate", di Jenner Meletti, La Repubblica 26.10.14

CERVIA (RAVENNA) . Entri in stazione e senti i profumi di maccheroni al ragù, di arrosto di maiale, di frittate con la cipolla. Odori di cibo come negli anni Cinquanta e Sessanta, quando alla stazione di Bologna i camerieri in giacca bianca consegnavano cestini con lasagne calde ai viaggiatori affacciati ai finestrini. A volte ritornano, i profumi. Nell’ex Dlf, Dopolavoro ferroviario, adesso c’è un ristorante che si chiama “Mensa Amica”. Settanta pasti al giorno, serviti gratuitamente a chi si presenta. «È una mensa per chi è in difficoltà — dice Silvia Berlati, che guida questo ristorante accanto ai binari — non una mensa dei poveri. Anche la solitudine è una difficoltà. Arrivano qui gli anziani che vivono soli e vogliono mangiare in compagnia. Poi magari, come è successo a P., la nostra prima “cliente”, diventano anche loro volontari». “Impresenziate”, si chiamano queste stazioni dove i ferrovieri sono scomparsi. Un altoparlante che annuncia arrivi e partenze, nessun berretto rosso da capostazione, una macchinetta che ha rubato il posto ai bigliettai. «In questo momento — dice Ilaria …