Giorno: 1 Marzo 2015

“Saper comunicare i saperi”, di Angelo Varni – Il Sole 24 Ore – 01.03.15

È fondamentale, accanto all’insegnamento della retorica, dedicarsi alla corretta diffusione di un linguaggio scientifico, superando la falsa dicotomia con le «humanities» Saper costruire un discorso persuasivo. Ordinare le proprie ragioni secondo una logica argomentativa in grado di suscitare l’adesione sentimentale e intellettuale dell’interlocutore. Riappropriarsi dei meccanismi del linguaggio capendone le connessioni, tanto più in presenza delle nuove strumentazioni tecniche amplificatrici all’infinito delle antiche forme espressive e gestuali. Appare oggi, cioè, più che mai indispensabile far proprie le modalità dell’antica retorica, come fu tanti secoli fa codificata da Aristotele, Cicerone, Quintiliano, perché solo conoscendone i meccanismi ci si può dotare degli antidoti in grado di farci guardare con consapevolezza critica alle tante insinuanti operazioni di manipolazione delle coscienze. Bene, dunque, ha fatto il «Domenicale» ad aprire un dibattito sul tema, auspicando una sua diffusione scolastica, in grado di insegnare ai giovani la virtù del dialogo. Quella insostituibile relazione, cioè, dove l’uso meditato della parola faccia da ponte al rapporto con l’altro e consenta, in tal modo, uno scambio di considerazioni, insieme a un intreccio di valutazioni …

“L’anticorruzione dei cervelli”, di Carlo Rizzuto – Il Sole 24 Ore – 01.03.15 

Tra corruzione, ricerca e “fuga dei cervelli” esiste un rapporto ben preciso, dimostrato dai numeri, come mostrano le indagini svolte da organismi come lo European Research Centre for Anti-corruption and State-building e l’Eurobarometer: l’innovazione scientifica e tecnologica in un Paese è inversamente proporzionale al suo tasso di corruzione. È così che l’Italia si trova in coda – e addirittura in preoccupante regresso negli ultimi anni – sia nel controllo della corruzione che nell’innovazione. Corruzione, nel senso più generale, è anche la presenza e il successo di personaggi come Vannoni, e il caso Stamina di cui in questi giorni si celebra la fine, nei Tribunali e in Parlamento. Ma, purtroppo, questo non è l’unico caso di ciarlatani che ottengono udienza a livello politico e danneggiano pesantemente la ricerca. Nel caso Stamina forse i danni sono stati adesso limitati al passato. Ma il caso dello scioglimento dell’Istituto Nazionale di Fisica della Materia è uno in cui i ciarlatani di turno se la sono cavata… . E continuano. Se n’è parlato anche all’ultima Falling Walls conference, il convegno …

“È soltanto il vestito che cambia”, di Attilio Bolzoni – La Repubblica 01.03.15

 Quello che veramente conta per loro è la “tradizione”. Intesa come modo di vivere, come fedeltà a certi valori. Uno dei più famosi capi delle mafie italiane di tutti i tempi, Giuseppe Bonanno soprannominato Joe Bananas, nato a Castellammare del Golfo (Sicilia) il 18 gennaio 1905 e morto a Tucson (Arizona) il 12 maggio del 2002, ci ha lasciato un epitaffio: «Sono nato in un mondo che aveva una sua tradizione, tra gente a cui l’esperienza aveva insegnato a coltivare alcuni principi. Questa tradizione era il fiore della nostra cultura, ci indicava le cose giuste e le cose sbagliate». Tradizione nell’intimità e nel mistero, di padre in figlio per secoli. La forza delle mafie — se ne parla come di un’emergenza nazionale da almeno un secolo e mezzo, cioè da quando è nato lo Stato italiano — è nella loro capacità di adeguarsi alle trasformazioni della nostra società, di essere sempre se stesse ma sempre modificandosi alla bisogna. Continuità e cambiamento. Mutare senza snaturarsi: mantenere la tradizione. Non deve allora sorprendere il bacio in bocca fra …